Attualità - 05 settembre 2024, 11:20

Cuneo, l’ACDA all’analisi in I commissione tra bilancio e prospettive future: “Comunicazione tempestiva agli utenti strumento irrinunciabile”

Nella serata di ieri (mercoledì 4 settembre) l’incontro tra il Comune e i vertici dell’azienda dell’acqua. Presto una commissione con sopralluogo alle sorgenti dell’acquedotto comunale

Da sinistra: Ponta, Quaranta, Manassero, Di Vico e Vernetti

Quel che davvero mi e ci ossessiona è il futuro. Prime avvisaglie di uno scarsissimo intorbidimento dell’acqua nelle fonti del nostro acquedotto erano già arrivate, in passato, e siamo sempre un po’ rimasti affezionati al ‘mito’ della sorgente del Bandito. Ma le ultime tempeste, specie quella in alta valle Gesso hanno accelerato il processo, che è figlio non solo del cambiamento climatico in sé ma anche del conseguente mutamento delle attività umane in montagna. E non è possibile, concretamente, porre rimedio a questo processo: possiamo usare solo palliativi, come per esempio cambiare la metodologia della modalità di allarme”.

Parole gravi, queste, che il presidente dell’ACDA Livio Quaranta ha consegnato ieri (mercoledì 4 settembre) ai consiglieri comunali cuneesi coinvolti nella riunione della I commissione, proprio nell’intervento conclusivo dei lavori. Un incontro, quello occorso nella sala del Consiglio, che ha visto la partecipazione della sindaca Patrizia Manassero e del presidente di commissione Mario Di Vico e – per quanto riguarda Acda - del direttore generale Andrea Ponta e del direttore tecnico Fabio Monaco.

Quaranta: “Comunicare tempestivamente l'obiettivo”

L’incontro vedeva all’ordine del giorno l’analisi della situazione economica, finanziaria e progettuale dell’azienda cuneese dell’acqua. Ma trovava le sue radici in una chiara richiesta di chiarimenti avanzata dal gruppo di minoranza degli Indipendenti, incentrata sulla possibilmente “esagerata” spesa affrontata dall’azienda nella gestione della comunicazione.

Lo stesso Quaranta ha voluto affrontare immediatamente il tema. “Nel 2022 siamo partiti con l’idea di ampliare la nostra presenza sui social media per poter incrementare qualitativamente il rapporto con i nostri clienti – ha detto il presidente, da poco riconfermato -, azione che va a unirsi alle collaborazioni con i giornali provinciali e cittadini, con l’organizzazione della Giornata dell’Acqua e la presenza a diversi eventi cittadini, con il sostegno a iniziative culturali ed eventi di rilevanza provinciale”.

Ci rendiamo conto che, a livello quantitativo, la spesa complessiva affrontata negli ultimi tre anni per la comunicazione sia importante e ammetto che le domande dei consiglieri ci hanno spinti a un serio esame di coscienza – ha concluso Quaranta -. Ogni scelta può essere discussa ma comunicare, specie con il mondo giovanile, è il nostro primo obiettivo: tra tempeste impreviste, aumento dei costi di materie prime ed energia e periodi di siccità la comunicazione agli utenti più tempestiva possibile è ormai diventata fondamentale”.

Il presidente ha poi riposto ad alcune ulteriori critiche, sottolineando come “nessun intervento messo in campo da ACDA sul suo territorio arriva da fuori il piano lavori, quindi il costo ricade interamente nella tariffa in bolletta. Sarebbe impensabile il contrario”.

Negli ultimi anni si è poi impostata una precisa narrazione che si riferisci a presunti squilibri di bilancio – ha continuato Quaranta -. La realtà è che con il blocco tariffario inserito nel piano 2016-2019 ci è stato impossibile riconoscere in tariffa l’aumento dei costi efficientabili, proprio negli anni in cui Acda ha visto aumentare di molto il proprio perimetro gestionale. Si tratta quindi di mancati incassi che verranno recuperati da Co.Ge.Si. negli anni”.


[La commissione]

Per soddisfare Arera servirebbe triplicare la tariffa annua

Proprio il bilancio è stato al centro della lunga trattazione operata, oltre che da Quaranta, anche dall’ingegner Ponta. Il consuntivo presentato vede, nel 2023, l’azienda – che copre 3.984 chilometri quadrati di territorio nei 109 Comuni soci e per un totale di 254.904 abitanti serviti – vantare un patrimonio netto di 53.704.602 euro e un utile di 2.565.954 euro, con un totale costi pari a 35.043.851 euro.

Di questi costi, la parte del leone la fanno i servizi (16.616.479 euro) e – quasi in egual misura – il personale  (7.678.479 euro) e gli ammortamenti (7.682.236 euro). Nei soli servizi, il costo dell’energia elettrica e quello per le manutenzioni si attestano rispettivamente a 3.984.353 euro e 1.888.827 euro.

Secondo il presidente è ottimo il dato della morosità, per il 2023, che si attesta sui 680mila euro e che rappresenta il valore più basso in Piemonte, mentre è del tutto negativo quello sull’interesse dei mutui cresciuto l’anno scorso di un milione di euro esatti.

A governare il servizio idrico è l’Arera, società milanese, che spesso fatica a considerare le specificità del nostro territorio a confronto con l’area metropolitana di Torino o l’hinterland milanese – ha spiegato Quaranta -. Sembra chiaro che le ingiunzioni non possano valere per tutti i territori ugualmente, e questo diverrà un tema sempre più preponderante in futuro”.

Per esempio, Cuneo ha realizzato interventi per meno di 30 milioni di euro quando l’Arera ne richiederebbe invece per circa 36 milioni – ha continuato il presidente -: per raggiungere lo standard e mettere in campo 100 euro d’investimenti per abitante, allineandoci ‘all’Europa che conta’, dovremmo triplicare la nostra tariffa annua. Cosa che credo, davvero non sia fattibile”.

L’ingegner Ponta ha assicurato la grande attenzione operata dall’azienda in campo finanziario e ha aggiornato l’assemblea su alcuni bandi e progetti attualmente in sviluppo. “Come noto, abbiamo partecipato al progetto PNRR da 42 milioni dal quale siamo stati esclusi – ha detto -, ma abbiamo riformulato il progetto riducendolo e realizzato una nuova domanda per 26 milioni di euro; c’è ancora una finestra aperta per i finanziamenti, alla quale affidiamo la nostra speranza. Un riscontro, quale che sia, verrà dato nel mese corrente. Siamo poi ancora ben posizionati nella graduatoria del Pinsri, a cui ci siamo affidati per un finanziamento di 14,9 milioni di euro di prossima erogazione. Quel che è certo è che, a fronte di una buona capacità finanziaria con ovvi limiti, negli ultimi anni, ci siamo dati da fare per catalizzare ogni possibile risorsa a disposizione”.

Presto un sopralluogo alle sorgenti dell’acquedotto

Ringrazio il presidente, il direttore generale e il direttore tecnico per la presenza in commissione – ha commentato Manassero -. Ho sempre pensato che ACDA fosse la partecipata a cui la cittadinanza e l’amministrazione comunale cuneesi siano più affezionate, probabilmente perché tra le più ‘vicine’. Per questo è impossibile non comprendere l’origine dei disagi e degli episodi di intorbidimento dell’acqua occorsi negli ultimi due anni a seguito degli strabilianti eventi pluviometrici occorsi: dobbiamo confrontarci, tutti insieme, e cercare di stabilire pratiche e protocolli che, purtroppo, in futuro diventeranno probabilmente prassi”.

La sindaca ha anche ricordato come oggi (giovedì 5 settembre) la conferenza dei sindaci dell’Ato 4 affronterà un importante momento di assemblea per decidere chi andrà a sostituire l’ex sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni nella posizione di presidente. Inoltre, ha assicurato l’intenzione di realizzare una commissione con sopralluogo alle fonti dell’acquedotto cittadino e un ulteriore appuntamento una volta perfezionato il passaggio di gestione a Co.Ge.Si.