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Cronaca | 03 settembre 2024, 10:04

A un anno dalla tragedia l’incontro tra la mamma di Sacha Chang e i cacciatori che l'hanno rintracciato

La donna è stata ricevuta in municipio a Roburent da Emiliano Negro (presidente di Federcaccia Mondovì e oggi sindaco del comune) e dal padre Piercarlo, tra i cacciatori che avevano partecipato alle ricerche con i carabinieri: "Ha ringraziato per l'umanità dimostrata. Ora vorrebbe far tornare il figlio in Olanda"

A un anno dalla tragedia l’incontro tra la mamma di Sacha Chang e i cacciatori che l'hanno rintracciato

È passato un anno dalla tragedia che ha scosso il piccolo comune di Montaldo Mondovì dove, il 16 agosto 2023, per mano del 21enne Sacha Chang, olandese, persero la vita Chai Fa Chang, padre del ragazzo e l'amico di famiglia che li ospitava, il dottor Lambertus Ter Host. scappando poi nei boschi della zona e costringendo centinaia di forze dell'ordine ad una vera e propria "caccia all'uomo" durata quasi due giorni. 

Una doppia tragedia che ha colpito due famiglie. A un anno di distanza la mamma del giovane,  Marijke Haring Chang, che continua a venire in Italia per far visita al figlio, ha chiesto di poter incontrare due dei cacciatori che avevano preso parte alle ricerche di Sacha. 

Così, negli scorsi giorni, Emiliano Negro, presidente di Federcaccia Mondovì e oggi sindaco di Roburent, insieme al papà Piercarlo, che avevamo intervistato al termine delle ricerche (leggi qui)

"Una donna che in un giorno solo ha perso un marito e temporaneamente un figlio, un dramma che in pochi possono immaginare" - spiega il sindaco che l'ha incontrata in municipio, con la presenza di sua figlia Alessia e Serena Micalizzi Coyle, in qualità di interpreti - "Nel marasma di quei giorni e nel caos che si scatenò, Marijke ha visto in loro un lume di umanità nelle persone che hanno partecipato alle ricerche. Le parole ai microfoni dei giornalisti italiani, le hanno fatto capire che l’intento dei militari dell’Arma era quello di far rispettare le leggi, prima di ogni cosa e l’intento del gruppo dei cacciatori in appoggio era quello di poterlo trovare vivo ed evitare di aggiungere così una vittima ulteriore".  

Sacha al momento è ancora in Italia. Il giovane, da aprile, è ospite presso la REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di Bra. Dopo l’arresto, era stato inizialmente ricoverato alcuni giorni all’ospedale Regina Montis Regalis e poi trasferito in carcere in custodia cautelare.

"Le condizioni di Sacha sono migliorate - aggiunge il primo cittadinoma per massimizzare le cure sarebbe ideale poter tornare al suo ambiente, in Olanda, il prima possibile; in questo modo migliorerebbero non solo quelle del giovane, ma anche le condizioni di vita della mamma Marijke, puntualmente vicina al figlio ma lontano da casa. La signora Marijke ha voluto ringraziare anche i militari dell’Arma dei Carabinieri che hanno dimostrato anch’essi professionalità e umanità con gli altri appartenenti al gruppo scelto di cacciatori: Oscar Rigoletto, Ugo Lingua, Giuseppe Cappellino, Claudio Bonada, Mauro Porta, Germano Tagliatore, Alessandro Caramello, Giuseppe Barattero". 

Al momento il ritorno a casa è una meta lontana. Il suo caso lo sta portando avanti il legale Luca Borsarelli. Una volta definito il processo, bisognerà attendere che i Paesi Bassi chiederanno la sua estradizione. A quel punto, la decisione finale spetterà al Ministro della giustizia italiano a seguito della deliberazione favorevole della Corte d’Appello di Torino.

Arianna Pronestì

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