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Attualità | 30 agosto 2024, 14:31

Presentata a Cuneo la 63^ mostra del Fungo di Ceva

Tra le novità l'apertura del primo lotto del costituendo museo nell'ex convento dei padri cappuccini

Presentata a Cuneo la 63^ mostra del Fungo di Ceva

È stata presentata questa mattina a Cuneo, nello spazio incontri di Fondazione CRC, la 63ª edizione della Mostra Nazionale del Fungo di Ceva.

"La nostra città - il commento del sindaco Fabio Mottinelli, intervenuto insieme all'assessore Luca Prato, alla giornalista Paola Scola e al presidente del gruppo micologico cebano Giorgio Raviolo - "si fa promotrice a livello nazionale di questo prodotto simbolo del bosco e, quindi, di un vasto territorio. Nelle nostre vallate sono custoditi i segreti che avvolgono il regno misterioso dei funghi, i luoghi dove nascono sono tramandati di generazione in generazione. Accanto alla tradizione culinaria si è consolidata, ormai da decenni, un'esperienza in ambito scientifico e divulgativo portata avanti egregiamente dal Gruppo Micologico Cebano. Raccogliamo l'eredità del passato e vogliamo proiettarla verso il futuro, perché chi oggi parla di qualità del cibo, di sostenibilità ambientale e di rapporto uomo-natura sta già vivendo nel futuro. La nostra amministrazione sta lavorando per rendere Ceva città del Fungo tutto l'anno ed arrivare all'appuntamento con la Mostra a celebrare questa risorsa e il lavoro di tutti coloro che per mesi si occupano della valorizzazione e della promozione del nostro territorio e dei territori vicini, ai quali ci stiamo aprendo e che ha, appunto, valenza nazionale. Il nostro ringraziamento va a tutte le realtà che rendono possibile la Mostra del Fungo di Ceva e ogni anno ci insegnano che il lavoro di squadra e la partecipazione sono i veri tesori che dobbiamo custodire in Città".

IL PIATTO

In occasione della presentazione dell'edizione 2024 il presidente di Fondazione CRC;, Mauro Gola è stato omaggiato di un libro dedicato ai funghi, un quadro della città di Ceva e il piatto della mostra che è dedicato al "Clathrus ruber" (detto fungo lanterna) rappresentato da Maurizio Galliano, socio del gruppo micologico.

IL PROGRAMMA

Sabato 14 settembre dalle 12 si aprirà la mostra micologica nel centro storico; dalle 18 l'inaugurazione della manifestazione, con la consegna dei funghi d'oro e il premio sentinella glocal che quest'anno andrà a Mario Calabreti. In chiusura l'inaugurazione del primo lotto del museo del fungo "in divenire". Dalle 19 apertura delle cucine per gustare i prodotti del territorio.

Domenica 15 settembre, dalle 9 alle 19, l'appuntamento è con la mostra micologica, mercato, il salotto e il mercato del fungo. Contestualmente vi saranno attività sportive, spettacoli e musica, oltre a "La piazza delle famiglie" e "Il mercato delle eccellenze". 

Nelle due giornate - dalle 10 alle 18, visite guidate gratuite al giardino botanico "Frate Francesco Maria Bono" (del costituendo Museo del Fungo), nell'ex convento dei Cappuccini, chiuso dal 2012.

LA STORIA DEL GRUPPO MICOLOGICO

Quello di Ceva è stato il secondo Gruppo Micologico in Italia (dopo il Bresadola di Trento) a vedere la luce, Nel 1962 un gruppo di amici decise di dare avvio a un'iniziativa che ridesse smalto ai festeggiamenti di fine estate. Ed ecco l'idea di ricostruire uno spaccato di sottobosco, con il suo re a farla da padrone. Per sistemare i funghi, classificati in modo scientifico, venne coinvolto Ernesto Rebaudengo, entomologo appassionato di tutte le espressioni della natura e dell'ambiente, che con un vecchio manuale di micologia riuscì a compiere il miracolo.

Nacque così la prima edizione della rassegna, che oggi rappresenta uno dei massimi appuntamenti del settore a livello internazionale. La storia ormai conta 63 anni. Dalle esposizioni nei locali delle scuole elementari Galliano a quelle nell'ex caserma, fino alla scelta della suggestiva cornice dei portici medievali di via Marenco. Poi i rapporti di amicizia e collaborazione con altre associazioni micologiche di Francia e del Canton Ticino (è del 1991 il gemellaggio con il Ticino e la Maurienne). Intanto, all'inizio degli Anni Settanta, il Gruppo cebano concorse alla fondazione dell'Unione Micologica Italiana, in qualità di seconda associazione ufficialmente fondata in Italia, e nel 1972 la città ospitò il primo congresso nazionale della stessa Unione, entrando a pieno titolo nel gotha della micologia. Poi l'avvio delle "Giornate Internazionali di Micologia", con la presenza di micologi e studiosi da Francia, Svizzera, Belgio, Spagna e da tutta Italia.

In ambito locale, l'attività consiste nel promuovere corsi di introduzione alla micologia per iscritti, simpatizzanti e per gli studenti, così come nel partecipare alle iniziative legate all'ambiente, promosse da Comuni vicini e dalle Unioni Montane. In ultimo, la collaborazione con il Centro Addestramento Carabinieri forestali di Ceva, le lezioni nelle scuole, la cura del bosco didattico e l'allestimento del Giardino botanico e del costituendo Museo del Fungo (ex convento dei Cappuccini, a Ceva).

VISITE AL GIARDINO BOTANICO DEL MUSEO DEL FUNGO

"I volontari del Gruppo Micologico Cebano - come è stato ricordato dal presidente del sodalizio, Giorgio Raviolo - hanno messo mano al Giardino - non coltivato da un decennio - nel marzo 2021: manutenzione straordinaria, potatura e recupero del frutteto e del pergolato con l'uva nera di frate Francesco Maria, restauro della vecchia serra dei frati. Nello spazio attiguo, a seguito di ricostruzione filologica, anche su indicazione della Soprintendenza, sono state piantumate una serie (circa 40) di essenze arboree storicamente presenti nella zona e legate al mondo del fungo (attinte al Vivaio regionale Gambarello di Chiusa Pesio oppure donate dai soci e da altri cittadini).

Nel 2022 si è avviato un secondo step di integrazione di specie e varietà, oltre a realizzare varie aiuole per abbellire spazi secondari. Una striscia a prato è stata poi destinata quest'anno, d'intesa con il Comune, al progetto della Fondazione Crc sulla semina di erbe specifiche per il ripopolamento delle api (come indica la targa in loco). A margine, è cominciato l'allestimento di un roseto, con varietà moderne e antiche. Il Giardino botanico del Museo del Fungo è stato inaugurato il 20 giugno 2021, nel giorno del decimo anniversario della morte di frate Francesco Maria Bono, al quale è stato intitolato. E alla sua figura è dedicato il primo pannello del percorso didattico museale. Le figure più significative fra quelle dei religiosi che hanno abitato nel convento cebano saranno illustrate in altri tabelloni, collocati nell'area verde che ospita la statua di San Francesco. Area con altre essenze e aiuole bordate con lose di pietra di Ormea (stagione 2021-2022). Nella stagione 2022, inoltre, si è avviato il recupero del chiostro interno, destinato alle erbe officinali, intitolato alla memoria di Riccardo "Dado" Luciano, benemerito della comunità cittadina e grande esperto del settore. Da citare gli orti didattici, avviati nel 2022, che hanno portato alla entusiastica partecipazione di 63 alunni delle scuole locali.

Un'esperienza che proseguirà. Il territorio. Per il Giardino botanico hanno donato essenze di vario tipo numerosi appassionati, ma anche paesi vicini, accomunati dalla volontà di recuperare o promuovere varietà tipiche un po' dimenticate. Così i girasoli di Farigliano, la lavanda di Sale San Giovanni, la nigella di Niella Tanaro. A margine, l'utilizzo del Giardino come luogo di incontro culturale di livello: dall'estate 2021 con l'associazione storico-culturale "Ceva nella Storia" viene organizzata dal Gruppo Micologico una stagione gratuita e aperta a tutti (ogni mercoledì, alle 18), con autori letterari locali o di fama".

IL BOSCO DIDATTICO

Da qualche anno il Gruppo Micologico Cebano si avvale anche di un bosco didattico, sulle colline tra Ceva e Lesegno, messo a disposizione da uno dei soci. La presenza del bosco permette di studiare "in campo" la biodiversità locale, in tutte le sue specificità: flora (micologica in particolare) e fauna, nel loro andamento stagionale, a seconda - per esempio - delle precipitazioni, della siccità, delle temperature e di ogni altra variante ambientale. Una serie di elementi fondamentali per approfondire lo studio della micologia e delle essenze arboree legate al suo mondo.

Il bosco è anche meta di visite da parte di scolaresche del territorio, soprattutto a completamento dei percorsi connessi agli orti didattici del Giardino botanico del Museo del Fungo. I volontari esperti del Gruppo Micologico rimangono a disposizione per accompagnare nelle visite, fornendo informazioni e approfondimenti.

Ed è in corso l'allestimento del bosco stesso dal punto di vista scientifico, con la collocazione di tabelloni illustrativi e cartellini per la classificazione di alberi e piante.
Da aggiungere, a completare il quadro delle attività nel settore, il crescente ampliamento della collaborazione con le scuole locali (per lezioni in classe nei vari istituti) e con il Centro di Addestramento dei Carabinieri Forestali (per incontri di formazione micologica destinati ai militari che frequentano i corsi nella caserma "Galliano").

redazione

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