Attualità - 27 agosto 2024, 07:00

Marco Bertoluzzo: "La gestione della palestra-dormitorio di Alba una base da cui partire per il futuro"

Il direttore del Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe, Roero molto soddisfatto dell'esperienza: "Volontari, passione e progettualità ci permetteranno di ragionare come un territorio e di trovare soluzioni per i senzatetto e gli stagionali"

La gestione della palestra della Macrino di Alba, trasformata in dormitorio per stagionali e senza tetto, ma anche la programmazione futura per aiutare le persone che rischiano di non integrarsi, insieme alle risposte necessarie del territorio, attraverso la valorizzazione di una rete virtuosa di volontari e associazioni: scenari e temi che sono stati affrontati con Marco Bertoluzzo, direttore del Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero.

Come giudica la gestione dei senzatetto e lavoratori stagionali durante la chiusura del Centro di prima accoglienza?

I ritorni sono stati estremamente positivi, non ci sono stati problemi di nessun genere, abbiamo riscontrato un gran lavoro, un bell’ambiente e un’ottima organizzazione”.

Qual è stato il vostro contributo?

“Abbiamo partecipato alla cabina di regia con una nostra operatrice che è quella che si occupa dei senza dimora, io ho fatto diverse visite e abbiamo inserito una persona del Consorzio che si è occupata di piccoli interventi, oltre a una risorsa che ha collaborato con le attività di pulizia”.

I passi futuri?

"La nostra responsabile dell’area sociale vedrà l'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Alba, Donatella Croce, per ragionare un po' su questi nove posti letto del Centro di Prima Accoglienza di via Pola, che gestiamo insieme al Comune e su cui immaginiamo un progetto di seconda accoglienza, ma ne parleremo più avanti quando ci saranno le condizioni”.

Quella della palestra della Macrino è un’esperienza da cui ripartire.

“Certo, devo complimentarmi con l’assessore Croce e con tutte le associazioni coinvolte, Non era facile trovare una soluzione dignitosa in così breve tempo. Bisogna continuare con questo entusiasmo visto che molti volontari hanno dato la loro disponibilità a continuare a collaborare su questo tema dell’accoglienza. In più tre ragazzi hanno trovato anche lavoro, bisogna continuare con questo circolo virtuoso”.

Diversi elementi positivi e costruttivi.

“Ne aggiungo un altro, l’impatto positivo di associazioni che non erano così coinvolte nella tematica: è stata l’occasione per reperire risorse in termini di disponibilità di volontari e relazioni”.

Il centro di Prima accoglienza è ripartito.

Non è mai alla ribalta, ma è sempre stato sempre molto attivo storicamente. Nell'accogliere persone, offrire opportunità lavorative, dare una prima disponibilità e accoglienza. La struttura è sempre stata chiusa ad agosto, ma attualmente è molto più difficile trovare delle sistemazioni alternative per gli ospiti. Adesso in via Pola, grazie anche a un impegno della precedente Giunta, sono stati effettuati degli ottimi lavori di ristrutturazione. La struttura ha una veste abbastanza rinnovata. È chiaro che bisogna governare, monitorare la situazione perché non è facile”.

Quali sono le sfide?

"Bisogna integrare il tema dei senza dimora, dell'accoglienza dei migranti stagionali e di quella dei migranti che sono alla ricerca di sistemazione definitiva, quindi che già lavorano, ma che non riescono a trovare ad Alba un'abitazione decorosa a prezzi decenti. Quindi il tema è un po' quello della progettualità. Alle persone devi proporre dei progetti per farli inserire gradualmente, dandogli delle responsabilità".

Ci sono delle situazioni cicliche?

"Allora, nel periodo autunnale c'è un movimento maggiore a causa dei lavoratori stagionali, che però sono di passaggio e quindi bisogna offrire una serie di proposte, ma consapevoli che poi si sposteranno da altre parti. Il problema non è risolvibile se non a livello di legislazione nazionale. Però, appunto, accanto alla stagionalità è in aumento la situazione di persone in difficoltà che, a fronte di una crisi economica personale, non riescono a trovare casa e lavoro. In questo momento, paradossalmente, c'è, però, un aspetto positivo: ci sono parecchie aziende che stanno cercando personale, la domanda lavorativa è abbastanza alta".

Qui si torna, però, al problema abitativo.

"Quella è la grande sfida, ma ne parlavo con l'assessore Croce: la prossima settimana cominciamo a lavorarci. Dobbiamo trovare delle soluzioni anche andando a vedere come altre realtà l'hanno affrontato: la casa è un tema che attraversa il territorio piccolo come le città, le zone metropolitane, le aree rurali. Direi che sono aumentate, sicuramente, le difficoltà delle persone che sono in questa fascia grigia e che lentamente, come su un piano inclinato, stanno scivolando verso il basso. Bisogna offrire una serie di opportunità diverse coinvolgendo però le persone che veramente hanno voglia di darsi da fare, hanno voglia di uscire da una situazione critica".

Daniele Vaira