Sanità - 24 agosto 2024, 11:03

Vaiolo delle scimmie, per la Regione gay, trans e bisex a maggior rischio infezione. Ma si trattava di una circolare del 2022

Scoppia la polemica sul documento inviato alle Asl piemontesi, che indicava queste categorie come potenzialmente più pericolose. Le associazioni LGBTQIA: "Atteggiamento razzista"

Nei primi giorni di agosto la Direzione Sanità della Regione Piemonte ha diramato, a seguito della nota del Ministero della Salute, una circolare di aggiornamento sulla malattia Mpox, più comunemente conosciuta come Vaiolo delle scimmie.

Alle direzioni della Aziende Sanitarie Regionali sono state inviate alcune raccomandazioni per la sensibilizzazione di medici e operatori sanitari sui possibili casi di Mpox associati ai viaggi causati dal clade I di MPXV, inclusa la possibilità di diverse presentazioni cliniche, trasmissione attraverso vie sessuali e non sessuali e diversi gruppi colpiti rispetto alla precedente epidemia di mpox clade II, con una particolare attenzione al rafforzamento delle misure di protezione degli operatori sanitari stessi e dei caregiver.

Dietro alla circolare è però già scoppiato un caso. Nel documento si legge che la trasmissione del Vaiolo delle scimmie avverrebbe principalmente, citiamo testualmente "tra persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (msm) che rientrino nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi tre mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi sessuali di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali, club, cruising e saune; recente infezione sessuale trasmessa; abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche”. Per tutte queste categorie, quindi, secondo la Regione sarebbe particolarmente consigliata la vaccinazione.

Un documento però risultato datato, e di conseguenza superato, che risale al 2022 quando si era agli albori della malattia. Oggi la circolare del ministero è cambiata e parla semplicemente di  “trasmissione interumana che avviene attraverso il contatto fisico stretto, compresa l'attività sessuale”. Senza puntare il dito su alcuna categoria particolare.

Non si sono fatte attendere le reazioni, con il presidente del Circolo Maurice GLBTQ Gigi Malaroda che parla di  linguaggio discriminatorio: “Si parla di categorie di persone e non di comportamenti che possono mettere a rischio la salute”.

Oppure Lucia Minici, che nel capoluogo sabaudo organizza il Torino Pride: “La nuova ondata epidemica di MPox interessa tutte le persone, e non solo quelle LGBTQIA”.

Ma la Regione si difende: "Ci siamo attenuti alle linee guida fornite del Ministero della Salute”. 

Intanto, nei giorni scorsi nella nostra regione sono iniziate le prime vaccinazioni. Non avendo registrato fino ad oggi un elevato numero di casi (in tutto 28 di cui 20 importati da altri territori) il Piemonte non è stato tra i primi a ricevere dal Ministero della Salute un quantitativo consistente di vaccini a scopo preventivo.

La consegna della prima fornitura è stata ultimata per un totale di circa 600 fiale che la Regione è pronta a somministrare.