Attualità - 23 agosto 2024, 13:55

"Boves guarda all'insù": un progetto che ha coinvolto in un servizio sociale quattro giovanissimi volontari

Questo progetto nasce in seguito all’attivazione dello sportello dedicato all’ascolto per gli adolescenti. Uno sportello in cui è emerso un crescente malessere dei bambini e dei preadolescenti, un disagio sociale acuito anche dalla pandemia di Covid-19

“Un’esperienza intensa che consiglio a tanti miei coetanei” è così che la giovane Sofia riassume il suo impegno nel sociale reso possibile grazie al progetto dedicato ai bambini e ai preadolescenti della città.

Il progetto “Boves guarda all’insù” nato grazie alla forte collaborazione tra Comune, l’Istituto Comprensivo A. Vassallo e la Cooperativa Sociale Emmanuele, ha coinvolto 4 volontari che si sono resi disponibili e messi in gioco per poter fare la differenza e aiutare famiglie e ragazzi della città.

I giovani e le loro fragilità sono da anni al centro delle attenzioni del Comune di Boves, sempre in prima linea per contrastare il disagio biopsicosociale e della povertà educativa degli studenti con bisogni educativi speciali.

Questo progetto nasce in seguito all’attivazione dello sportello dedicato all’ascolto per gli adolescenti. Uno sportello in cui è emerso un crescente malessere dei bambini e dei preadolescenti, un disagio sociale acuito anche dalla pandemia di Covid-19.

La risposta del Comune di Boves a questo malessere è stata immediata e, grazie al progetto sopra citato, è stata data la possibilità a numerosi giovani della citta di trascorrere pomeriggi all’insegna della socializzazione con educatori formati e alcuni volontari.

“Grazie alla disponibilità dei quattro volontari che si sono candidati per il progetto si è potuto dare assistenza continuativa agli alunni individuati dai docenti dell’Istituto comprensivo A. Vassallo – spiega la dottoressa Fenoglio Tatiana -. In aggiunta alle attività di supporto didattico sono stati organizzati anche due appuntamenti settimanali presso gli spazi messi a disposizione dal Comune con la sperimentazione di varie attività ludiche, culturali e sportive capaci di far conoscere le risorse e ricchezze culturali del territorio bovesano dai musei ad altre realtà del territorio.

Quindi, tra i protagonisti di questo progetto spiccano i volontari che hanno affiancato le educatrici della Cooperativa Sociale Emmanuele.

"Ho iniziato questa bella avventura grazie all’alternanza scuola lavoro che mi han propostospiega la giovanissima Sofia -. Nonostante la mia scuola abbia un indirizzo “turistico” in quanto Liceo Linguistico, ho accettato di mettermi in gioco come “aiuto compiti” anche se temevo di non essere portata con i bambini.  Alla fine però quest’esperienza mi ha fatta crescere tanto e ho chiesto di poter proseguire come volontaria. Senza quasi accorgermene mi sono resa conto di essere diventata per loro un punto di riferimento, anche quando ci incrociamo per la città è bello vedere come i ragazzini mi salutino con vero affetto. E’ stato molto bello condividere con questi ragazzi tanti momenti, perché non abbiamo solo trascorso tempo a fare compiti, tanti di loro infatti si fermavano anche dopo queste ore per giocare e parlare. E’ stato davvero arricchente”.

Alessia l’educatrice della Cooperativa Sociale Emmanuele aggiunge: “Molto interessante per noi è stato anche poter osservare come i ragazzi hanno risposto in maniera differente in base ai ruoli. Con i volontari infatti abbiamo potuto vedere delle aperture molto belle che magari con noi educatori non c’erano. Questo forse anche perché i volontari sono tutti bovesani quindi inevitabilmente condividono con loro la realtà quotidiana. Ad esempio con il nostro volontario Eldo, l’unico uomo del gruppo, si sono creati discorsi che andavano ben oltre i compiti e la scuola”.

“Conosco buona parte di questi ragazzi e delle loro famiglie – spiega Eldo, ex insegnate delle scuole Enaip di Cuneo -. Quindi instaurare un buon rapporto di fiducia reciproca è stato facile e sapere di averli aiutati nella crescita non ha davvero prezzo”.

 

Il volontariato è una cosa contagiosa e, come è emerso dai racconti delle educatrici, si spera che gli stessi ragazzi che oggi sono stati aiutati dal progetto possano poi ritrovarsi a fare i volontari tra qualche anno e aiutare altri adolescenti. Per questo, il 1 agosto 2024, nella sala consigliare del Comune è stato organizzato un momento di ringraziamento per i volontari alla presenza degli assessori Tecco Nadia, Borio Massimo e Lazzari Giorgia.

 

comunicato stampa