Curiosità - 22 agosto 2024, 07:59

Buona lettura dal Caffè Letterario di Bra con “Call me Maybe” di Lea Landucci

Un romanzo audace, viscerale e intenso, che vi terrà letteralmente incollati alle pagine

Se state cercando un romanzo autentico, pieno di vita, di amore, di gioia e di meraviglia, “Call me Maybe” di Lea Landucci è la storia che stavate aspettando.

C’è così tanta bellezza in queste pagine che non saprei da dove cominciare. Inizio dandovi qualche informazione sui personaggi. Ognuno, a suo modo, declina l’amore che influenza ogni battito, ogni parola detta o taciuta, ogni gesto nascosto o accennato, regalandoci momenti davvero emozionanti.

C’è Maybe Love, che si è ripromessa di riuscire a fare della sua espressione artistica il suo vero mestiere. Ma vivere facendo la Drag Queen è tutt’altro che semplice, soprattutto quando la responsabilità della famiglia pesa tutta sulle tue spalle.

Matteo lavora come assistente di un uomo affascinante e intrattabile. Il suo capo pretende molto, forse troppo, tanto da spingerlo più volte a tentare di licenziarsi. Ma lui non può fare a meno di Matteo e Matteo ha un buon motivo per restare: è segretamente innamorato del suo capo, da… sempre!

E poi c’è Max, che non è mai stato innamorato. Con la sua ultima fidanzata le cose sembravano andare alla grande ma, appena ha sentito parlare di matrimonio, è scappato pure da lei. Oltre alla sua coscienza, anche l’azienda di famiglia sembra arrancare, soprattutto dopo che la sua ex ha deciso di vendicarsi, portandogli via i clienti più facoltosi. È disposto a tutto per salvare il suo lavoro, ma chi si occuperà del suo cuore?

Le vite di Maybe Love, Matteo e Max si intrecceranno su piani inaspettati, prendendosi gioco delle loro emozioni. Il loro incontro causerà palpitazioni, colmerà vuoti, metterà tutto in discussione, fino a trasformarsi in passione, in balsamo per le reciproche ferite. L’amore, a volte, è proprio dove non penseresti mai di trovarlo.

Divertente, tenero, romantico, “Call me Maybe” è un romanzo audace e fuori dagli schemi, ma soprattutto è viscerale e intenso, in ogni parola. Volete sapere qual è l’unica pecca? Che si legge troppo in fretta

Silvia Gullino