Cronaca - 22 agosto 2024, 07:40

Due rapine a volto coperto nel cuore della notte in pieno centro a Saluzzo: a processo un giovanissimo

Accusato di rapina pluriaggravata, tentata rapina pluriaggravata e lesioni personali, è un diciannovenne, ora ai domiciliari, con numerosi precedenti. Il "complice" ha patteggiato la pena. L'aggresione avvenne nel luglio 2023

Immagine d'archivio

Nella notte dell'8 luglio 2023 i Carabinieri di Saluzzo arrestarono due giovani di 18 e 19 anni per rapina, tentata rapina e lesioni.

Uno dei due, C.A.B., dopo l’arresto aveva deciso di patteggiare la pena (sospesa) risarcendo entrambe le vittime. Quella notte, il giovane entrò a volto coperto in un appartamento del centro storico, in via Volta. Con lui, ci sarebbe stato anche E.E., diciannovenne di origini marocchine con numerosi precedenti penali, ora imputato in tribunale a Cuneo.

I due, come emerso, avrebbero spesso frequentato quell’appartamento perché vi abitava un loro conoscente: dopo essere entrati con le chiavi, poi trovate nel marsupio di C.A.B., sorpresero il nuovo inquilino che dormiva e, dopo averlo picchiato e aggredito, si fecero consegnare il denaro.

Usciti in strada, incontrarono un altro ragazzo che tentarono di rapinare del portafoglio: il colpo però non andò a buon fine, perché interrotti da un passante che, assistendo alla scena, si mise ad urlare.

Ad essere a processo con rito ordinario di fronte al Collegio dei giudici cuneesi è E.E. che, accusato di rapina pluriaggravata, tentata rapina pluriaggravata e lesioni personali, nega ogni addebito.

Il proprietario dell’appartamento dove avvenne la prima aggressione è il titolare del ristorante “Le Quattro Stagioni” che, chiamato dall’inquilino, suo dipendente, accorse subito sul posto: “L’alloggio viene concesso in uso gratuito ai dipendenti che ne hanno necessità – ha spiegato -. Quando sono arrivato in casa il ragazzo era molto scosso e aveva un livido in testa. Anche il suo compagno di camera era turbato. La porta non aveva nessuna forzatura”.

“Arrivati nell’appartamento – ha riferito un brigadiere – uno dei ragazzi aveva un fazzoletto intriso di sangue sul capo e ha spiegato di essere stato rapinato e aggredito da due persone. Mentre eravamo lì siamo stati avvisati che all’esterno dello stabile erano successi fatti analoghi”.

A C.A.B. e E.E. si arrivò tramite i social e l’identificazione da parte delle vittime: “Si trattava di un ragazzo di carnagione chiara, in carne e con i capelli biondi – ha continuato il militare - e un altro ragazzo più alto, circa un metro e ottanta. Ci è stato spiegato che si sono presentati a petto nudo e il volto travisato con le magliette che indossavano”.

Dopo un paio d’ore, poi, i Carabinieri vennero mandati dalla centrale in Piazza Cavour per una rissa: “Fra i coinvolti – ha proseguito – abbiamo trovato due ragazzi che corrispondevano alla descrizione. Prima di condurli in caserma sono stati perquisiti e addosso a C.A.B. sono state rinvenute le chiavi dell’appartamento di via Volta”.

A ripercorrere in tribunale quella brutta nottata, la vittima della seconda rapina non andata a buon fine: “Quella sera ero al pub con alcuni amici – ha iniziato a spiegare il ragazzo –. Mi sono alzato per andare a casa a prendere una felpa, quando ho visto due ragazzi con una maglietta nera. Mi hanno fermato chiedendomi se volessi del ‘fumo’. Io ho risposto di no ma poi uno dei due mi ha detto ‘di dargli il portafoglio e dopo pochi secondi è uscito il mio vicino di casa che ha urlato di lasciarmi stare e loro sono scappati”.

Per il giovane, nessun dubbio che i due fossero C.A.B. e E.E.: “Uno era biondo, di carnagione chiara e un po’ più basso – ha proseguito -. L’altro aveva la carnagione scura ed era più alto, con i capelli neri. A chiedermi se volessi il fumo e poi di dargli il portafoglio è stato il ragazzo biondo. Li conoscevo di vista”.

Alla prossima udienza, già in calendario per l’11 settembre, si ascolterà l’altro ragazzo picchiato e rapinato e l’imputato E.E., attualmente sottoposto agli arresti domiciliari.

CharB.