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Sanità | 21 agosto 2024, 17:57

Un algoritmo al posto del medico sulle ambulanze? La Regione ferma tutto e gli infermieri "si offendono"

Ieri la posizione, contraria, dell'Ordine dei Medici della provincia di Cuneo rispetto all'adozione, dal 1° ottobre, degli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici in tutto il Piemonte. Oggi gli infermieri difendono la propria competenza

Un algoritmo al posto del medico sulle ambulanze? La Regione ferma tutto e gli infermieri "si offendono"

Uno scontro tutto interno alle professioni sanitarie quello in atto in Piemonte.

E che nasce dall'esigenza di sopperire alla ormai cronica e grave mancanza di medici sulle ambulanze del 118. Molte, in particolare quelle che si muovono nelle aree con ospedali vicini, già sono senza medici in determinati orari. A bordo solo gli infermieri specializzati.

Dal 1° ottobre era prevista l'entrata in vigore degli Algoritmi Clinico Assistenziali Infermieristici in tutto il Piemonte. Ma cosa vuol dire? Semplicemente che sulle ambulanze del 118 non ci sarebbe più stato un medico, ma un infermiere altamente specializzato che avrebbe potuto eseguire alcune procedure mediche seguendo un protocollo prestabilito.

A tale sintomo corrisponde tale manovra o tale farmaco o tale azione. Secondo, appunto, un algoritmo.

Ma c'è stata una vera e propria prima levata di scudi contro il neo assessore regionale alla Sanità, costretto ad un dietrofront per fermare le proteste dei medici, compreso l'Ordine di Cuneo, provincia dove, tra l'altro, la carenza di medici del 118 è gravissima.

LA NOTA DI OMCEO (Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Piemonte

"La Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Piemonte esprime preoccupazione e sconcerto per il modo con cui la Regione, ed in particolare Azienda Zero, stanno ritenendo di affrontare il problema della grave carenza dei Medici del Sistema di Emergenza Territoriale 118.

Quello che si contesta è, nello specifico, la recente delibera per la somministrazione di farmaci analgesici stupefacenti secondo gli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici e sulla validità incondizionata e sulla effettiva applicabilità degli algoritmi stessi, e sulla possibilità attraverso il loro utilizzo di garantire la sicurezza del paziente e degli operatori oltre ogni ragionevole dubbio.

La grave carenza di Medici non può essere surrogata in modo semplicistico tramite delega di funzioni alle altre figure professionali che lavorano nell’ambito sanitario. La professionalità e la peculiarità dell’atto medico non possono essere acquisite tramite delibere, leggi o regolamenti, che spesso vanno a confliggere con la normativa nazionale.

 

L’intervento dell'assessore alla Sanità Riboldi

 

 

"Ho concordato con il Presidente Alberto Cirio di chiedere ad Azienda Zero la sospensione della delibera perché riteniamo di dover fare un approfondimento maggiore con tutte le associazioni di categoria e tutti i portatori di interessi legati al settore.

Il tema era stato già avviato nel 2023 e, come molte cose che ho ereditato come Assessore alla Sanità, desidero fare una riflessione maggiore e quindi riaprirò il dibattito con gli ordini tra il mese di settembre e la prima decade di ottobre.

Vorrei concludere ricordando che il problema principale che stiamo affrontando è la carenza di medici. Un tema che ci tiene impegnati quotidianamente a tutti i livelli.



LA REPLICA DELL'ORDINE DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE DEL PIEMONTE

Poco meno di un mese fa l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte aveva infatti confermato l’adozione di nuovi protocolli di intervento, già attivi in altre regioni italiane, ma ora si è verificato un dietro front dopo le contestazioni del comparto medico e il sopraggiungere di una denuncia.

Una scelta, quella regionale, che ora solleva dubbi e perplessità negli ordini professionali degli infermieri.

Secondo il Coordinamento regionale infatti la sospensione dell’entrata in vigore degli Algoritmi, conseguente alle recenti polemiche, rischia di generare sfiducia nei confronti delle capacità operative degli infermieri che potrebbe di conseguenza portare gli infermieri stessi a rifiutarsi di operare su ambulanze senza medico, causando la fine del Sistema dell’Emergenza Territoriale.

Il setting organizzativo dell’assistenza infermieristica in area dell’emergenza ed urgenza extraospedaliera è ad alta complessità. Il ruolo infermieristico in questo contesto è di fondamentale importanza ed è garanzia per il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino.

«Gli Infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all’interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti- sottolineano dal Coordinamento regionale delle Professioni Infermieristiche - L’uso di algoritmi clinico-assistenziali, che include la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza, dove l’intervento tempestivo è essenziale. Tali decisioni avvengono sempre all’interno di un quadro operativo validato scientificamente e in stretta collaborazione con altre figure professionali»

Gli Algoritmi infatti non sostituiscono i medici con gli infermieri né aggiungono nuove funzioni a quanto gli infermieri del 118 già fanno da oltre 30 anni sia livello nazionale che internazionale. Non c’è nessuna rivoluzione in corso. La forza degli Algoritmi è quella di rendere evidente ciò che già viene fatto, standardizzando la risposta sanitaria su livelli internazionali di qualità e offrendo maggior sicurezza agli assistiti e agli operatori.

 

Non sarà facile, per l'assessore Federico Riboldi, trovare una mediazione tra due punti di vista così distanti. In un contesto dove l'unico punto davvero fermo è la mancanza di medici di 118.

Barbara Simonelli

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