Cronaca - 21 agosto 2024, 07:36

Bimbo trovato in pantofole al freddo in un parco: mamma e fratello accusati di abbandono

Una vicenda che arriva da un piccolo centro del Saluzzese. Ad aver trovato il bambino, il più piccolo di sette fratelli, erano state altre mamme nel 2022

Immagine di repertorio

Era il marzo di due anni fa quando un bambino di circa cinque anni venne trovato da solo nel parco di un piccolo centro del saluzzese. Ad essere accusati in tribunale a Cuneo di abbondono di minore sono sua madre e suo fratello.

“Quella mattina sono uscita per portare mia figlia all’asilo – ha spiegato in aula la donna che fino al 2021 era stata la baby sitter del piccolo – e sono stata chiamata da un genitore: mi avevano detto che lei e le altre mamme erano vicine al parco della scuola elementare e lo avevano trovato ai giardinetti e mi chiesero cosa fare”.

Per evitare che il bambino potesse spaventarsi alla vista dei Carabinieri, la donna lo raggiunse: “Avevo pensato fosse uscito di casa perché il cancello era rimasto aperto – ha proseguito la testimone -. So che la mamma lo chiudeva sempre per evitare che il bambino uscisse in strada: l’unica cosa che mi viene in mente è che si fosse aperto perché non bene agganciato. Non ricordo se facesse freddo o meno, comunque i bambini indossavano ancora i piumini. Ricordo che quando sono arrivata le mamme gli avevano messo addosso qualcosa perché era poco vestito: quando sono arrivata, indossava delle grandi pantofole e un pile”.

Come spiegato dal bambino alla donna, in un primo momento sembrava che la mamma dovesse andare con una delle figlie a fare alcune visite mediche: “L’ho portato a casa e gli ho fatto una doccia calda per scaldarlo – ha proseguito - e solo dopo lui mi ha spiegato che suo fratello gli aveva detto di andare fuori a giocare perché voleva dormire”.

Il bambino, il più piccolo dei fratelli, venne affidato al Consorzio Monviso Solidale: “La situazione della famiglia– ha spiegato un’assistente sociale – era nota. Il bimbo è l’ultimo dei sette fratelli, tutti gli altri figli minorenni sono stati dati in affido. La scintilla che ha fatto scattare tutto è il fatto che uno di loro, nel 2017, si fosse rivolto ai carabinieri di Saluzzo dicendo di non voler più tornare a casa. Era stato inserito in comunità.” Il ragazzino, a quel tempo, aveva dodici anni: “Diceva che in casa non c’era il necessario e la mamma era spesso assente e loro rimanevano da soli”.

La prossima udienza il 20 ottobre, quando saranno ascoltati altri testimoni.

 

CharB.