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Attualità | 19 agosto 2024, 13:36

Il museo della racchetta a Baldissero d’Alba, dove si custodisce la passione del tennis

Paolo Bertolino lo ha inaugurato a casa sua nel 2016. Oltre 1350 racchette esposte, da quelle del Real Tennis ai più tecnologici esemplari dei campioni di oggi

Il museo della racchetta a Baldissero d’Alba, dove si custodisce la passione del tennis

Entrare e visitare il “MOR - Museum of Rackets” nella centralissima via Roma a Baldissero d’Alba lascia senza fiato. Soprattutto se lo si fa in compagnia del suo artefice, Paolo Bertolino, che ha saputo “materializzare” la sua grande passione per il tennis, arredando un grande salone di casa in un modo un tantino particolare, con oltre 1350 racchette di ogni tipo.

In effetti avevo questo grande spazio con il soppalco e per qualche tempo nel mio negozio di articoli sportivi a Torino avevo preso l’abitudine di esporre vecchie racchette che avevano un loro storia, prestate da clienti o avute per vie traverse. Dopo un po’ ho pensato che potevo collezionarle e pian piano, in una ventina d’anni, ho trovato loro una collocazione “storica”, cercando di raccontare la straordinaria storia del tennis attraverso di loro”.


[Paolo Bertolino]

Il museo è suddiviso in zone, a partire da quella in cui sono esposti i due pezzi più antichi: una racchetta da Real Tennis del 1820, quando si giocava nelle sale dei castelli inglesi e la Hazell’s Streamline di Bunny Austin del 1937. Accanto fanno bella mostra decine di racchette in legno fra cui una trentina di bellissime Photo Decal Wood Rackets con i volti dei giocatori impressi sul cuore della racchetta. Tra tutte, iconica, c’è anche la famosa WIP di Adriano Panatta.

Paolo Bertolino racconta la sua passione con la competenza di chi conosce davvero il tennis. “È uno sport affascinante, ricco di storia. Oltre a giocare ho cominciato professionalmente a incordare racchette tanti anni fa e lo faccio tutt’ora. Sono cambiate tante cose nei materiali e nella costruzione delle racchette. Anche nella costruzione dei campioni - ride -… che alla fine non vince chi tira più forte, ma chi ha più testa, il più furbo”.

Paolo racconta che tutto è partito da una foto che aveva esposto in negozio, in cui l’inquadratura immortalò Björn Borg inginocchiato a terra, dopo aver sconfitto Jimmy Connors a Wimbledon. “La sua racchetta è a qualche metro da lui, ritta, di taglio sull’erba, come volesse la sua parte di gloria. In fondo era anche merito suo quella vittoria”.


[La foto di Borg]

Nel MOR si entra nella leggenda dei vincitori degli Slam che hanno ciascuno foto e legenda dei risultati delle finali, che Paolo aggiorna nel caso dei giocatori in attività. Si passa davanti ad una parete di strane racchette “prototipi”, dalle forme più bizzarre, magari utilizzate per qualche tempo e poi non ritenute valide. Tra queste la famosa racchetta con incordatura doppia (oggi proibita) con cui Ilie Nastase sconfisse duramente Guillermo Vilas nella finale di Aix en Provence del 1977.

Le palline prendevano traiettorie imprevedibili, per cui la federazione internazionale la bandì dal mercato” spiega Paolo. Già, le palline. Ci sono anche loro al MOR, quelle colorate in modo particolare, quelle con la data stampigliata sopra, le vecchie Dunlop dell’era pre-Open. Come ci sono magliette uniche, autografate da grandi giocatori o copie di quelle indossate nei tornei più importanti.

In una custodia di radica fa bella mostra di sé una racchetta di Boris Becker donata in prestito al museo. In esposizione ci sono le racchette in acciaio più vincenti, le più performanti, quelle che oggi usano i campioni.

Il mio museo vuole raccontare la storia del tennis, ripercorrendo le fasi storiche dell’evoluzione dell’attrezzo attraverso i materiali e le tecnologie che si sono succeduti nel tempo. Prossimamente vorrei renderlo multimediale e ho un paio di idee in mente. Ci tengo a dire che è il museo visitabile più grande in Europa e uno dei sei più grandi al mondo. Ufficialmente è stato costituito il 7 settembre 2017 e da quella data opera come associazione culturale ed è aperto al pubblico con la possibilità di tour guidati”.


[La maglia di Becker]

Per visitarlo occorre prenotarsi e lo si può fare attraverso il sito oppure ai numeri 3393515695 - 011/357895.

Dal 2016 è attiva una collaborazione con la Roger Federer Foundation per la raccolta di fondi destinati a progetti di sviluppo in Africa, attraverso la distribuzione di materiale esclusivo. Inoltre il comune di Baldissero d’Alba ha sottolineato la presenza del Museo della Racchetta con due racchette e due palline posizionate accanto al bellissimo murales all’ingresso del paese.

Visitare il MOR è come fare un tour nei 145 anni della storia del tennis, di cui David Dinkins ex sindaco di New York disse: “Il tennis non è una questione di vita o di morte. È molto di più”.

Silvano Bertaina

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