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Attualità | 16 agosto 2024, 20:31

Agosto gambiano per Giulia Marro (AVS), alla scoperta della percezione dell’Europa nell’Africa occidentale

Ha accompagnato Lamin, gambiano conosciuto a Cuneo che è tornato a casa per la prima volta dopo dieci anni. Un viaggio di altrettanti giorni, intensi, d’immersione nella cultura e nella quotidianità locale

A destra: Giulia Marro - foto da profilo Facebook

A destra: Giulia Marro - foto da profilo Facebook

I want to try, god will be with me”: un augurio, una speranza, quello che tanti giovani gambiani hanno condiviso con Giulia Marro cuneese consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra e antropologa socio-culturale, che ha trascorso la prima metà di agosto proprio nel paese africano stretto tra Senegal e Guinea-Bissau.

Marro ha accompagnato Lamin, gambiano conosciuto a Cuneo che è tornato a casa per la prima volta dopo dieci anni. Un viaggio di altrettanti giorni, intensi, d’immersione nella cultura e nella quotidianità locale che ha affrontato con suo fratello e un’amica; obiettivo, investigare sull’idea che questa parte di mondo si stia facendo dell’Europa, delle partenze, della vita quaggiù.

Il gruppo di lavoro ha realizzato vere e proprie interviste ai famigliari più stretti di Lamin, “approfondendo ciò che è successo, come si è gestita lontananza da entrambe le parti, il ritorno, e come sarà la ripartenza – racconta Marro -. Occasioni uniche per confrontarci con persone che vivono la migrazione (o baguay come dicono qui) dall’altro lato”.

Troviamo consapevolezza dei processi ma anche poca conoscenza delle dinamiche di accoglienza e di lavoro. ‘Sappiamo che tanti muoiono nel viaggio, che alcuni tornano in po’ pazzi, che i neri sono guardati male da voi, che non è facile ottenere i documenti’, ci hanno detto. ‘Lamin non si è fatto sentire per anni ma ora si è costruito una vita ed è felice, anche di tornare a trovarci’ ci ha confidato una sua nipote, una delle tante persone che abitano la casa dove siamo stati ospiti”.

Lo zio di Lamin, invece, fa il maestro in una scuola pubblica – continua Marro – e ci ha detto che guadagna circa 750 Dalasi al mese, più o meno come 100 euro: ‘Amo il mio lavoro ma non bastano per vivere. Ciò che ci invia Lamin dall’Europa è utile, se ci fosse una via sicura per raggiungerlo ci andrei anche io per qualche anno’ ha detto”.

Nonostante tutto il sogno dell’Europa sembra rimanere vivido per tutti e tutte – conclude Marro -. In un modo o nell’altro si immaginano là. Anche oggi, nel 2024”.

Simone Giraudi

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