Attualità - 14 agosto 2024, 13:53

Progetto A.I.Po per la difesa spondale di frazione Gerino di Clavesana: il sindaco critico sulla sua efficacia

Bruno Terreno: "Potrebbe trattarsi di un intervento controproducente. Come Comune produrremo osservazioni chiedendo la revisione integrale della proposta"

L'incontro

A seguito del deposito, presso l’ufficio tecnico comunale, del progetto preliminare relativo alla difesa spondale di frazione Gerino di Clavesana redatto dall’Agenzia Interregionale del fiume Po (A.I.Po), finalizzato a permettere all’amministrazione di trasmettere le proprie osservazioni rispetto all’iter di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale, il sindaco Bruno Terreno ha indetto una riunione pubblica per illustrare la proposta e le perplessità correlate.

L'incontro si è tenuto martedi 13 agosto in Municipio.

Erano presenti, oltre al sindaco Bruno Terreno, l’assessora Bracco, i consiglieri di maggioranza Chiaramello, Revelli e Valle, e il capogruppo di minoranza Luigi Gallo. Nel pubblico anche alcuni residenti nella zona interessata all’intervento, che hanno condiviso con l’amministrazione più di un dubbio sull’efficacia del progetto stesso.

L’intervento, finanziato dalla Regione Piemonte attraverso 700.000 euro di fondi del Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri, parte di una erogazione totale a livello regionale di oltre diciassette milioni di euro, dei quali 4,5 destinati alla Granda, è stato progettato in autonomia dai tecnici di Aipo – costo della progettazione 60.000 euro -, delegati dalla precedente amministrazione.

Sulla carta il preliminare, definito primo lotto di una serie di due, prevede la realizzazione di poco meno di cinquecento metri di muro che, dall’altezza degli spogliatoi degli impianti sportivi, correrebbe di fronte alla facciata del dismesso cotonificio fino oltre la confluenza del canale San Grato in Tanaro, per concludersi all’altezza delle ex scuole materne.

La sezione dello stesso sarebbe interrotta da un certo numero di porte stagne e la sua realizzazione comporterebbe la necessità di progettare un sovrappasso che permetta alla strada provinciale di bypassarlo superiormente.

Il lotto successivo, che integrerebbe il manufatto, sia a monte che a valle, con due importanti prosecuzioni del muro, è già tracciato sulle carte depositate, ma non si hanno certezze né sulle tempistiche, né sulle coperture finanziarie.

La futura conclusione di entrambe le realizzazioni non avrebbe come conseguenza l’esonero per la locale Protezione Civile dall’attivare il pieno di emergenza previsto oggi in caso di piena.

Il progetto del primo lotto avrà, dopo la verifica di assoggettabilità a VIA, ulteriori due step: la pratica edilizia comunale per il rilascio del permesso di costruire e la verifica delle compatibilità con il vincolo paesaggistico, trattandosi di nuova costruzione a meno di 150 metri da corso d’acqua.

Durante la riunione è stato sottolineato da più presenti come, a fronte di un progetto che singolarmente non risolverebbe le problematiche alluvionali di frazione Gerino in caso di piena del Tanaro, sarebbe il caso di approfondire la legittimità e la congruità della conformazione della chiusa funzionale alla centrale idroelettrica che fa capo ad Edison, oggetto di ripristino a seguito di ordinanza sindacale datata 2021 a firma Luigi Gallo.

A modo di vedere di molti, infatti, l’eccessiva altezza e lunghezza di tale contenimento sarebbero la primaria causa dell’allagamento di Gerino quando il fiume si ingrossa oltre l’ordinario, per il “ritorno” dell’acqua che insiste contro tale manufatto senza poter defluire in maniera utile.

Se, da un lato, il consigliere di minoranza Gallo si dichiara fiducioso sul lavoro di rilievo e sull’ipotesi di intervento fatta dagli ingegneri di A.I.Po - “Dopo quasi trent’anni finalmente qualcuno si è accorto dei bisogni di Clavesana e ha dato una risposta finanziaria e progettuale, pur parziale, per difendere una delle borgate più colpite a partire dalla grande alluvione del 1994!”, dall'altro è fortemente critica, sul progetto depositato, la posizione del sindaco Bruno Terreno e della sua maggioranza: "Forti anche della piena condivisione da parte degli intervenuti all’incontro, come Comune elaboreremo entro fine agosto una serie di osservazioni, allo scopo di proporre ad A.I.Po una riformulazione integrale del progetto. Esso infatti, non solo non risolve il problema dell'impatto delle alluvioni su Gerino, ma bensì potrebbe aggravarlo” (nel caso in cui il livello idrico fosse cosi alto da far tracimare Tanaro oltre il muro in progettazione, il quale potrebbe a quel punto trattenerla all’interno della zona a rischio anziché respingerla verso l’alveo n.d.r.)

E aggiunge il primo cittadino: “Parallelamente l’intervento causerebbe a Clavesana una lunga serie di negatività: il potenziale abbandono degli impianti sportivi e l'isolamento del lago Smeraldo, oltre a un pesante impatto ambientale e paesaggistico. Sarebbe interessante elaborare una alternativa condivisa con la popolazione e conoscere le motivazioni che portarono la passata amministrazione a delegare integralmente la progettazione ad A.I.Po. E non per ultimo: analizzare a fondo la dubbia genesi dell'attuale imponente sezione dello sbarramento della chiusa Edison, principale causa del "ritorno" idrico verso Gerino in caso di piena del Tanaro!".

Dal deposito del 31 luglio scorso, il Comune ha trenta giorni per elaborare e redigere la proprie osservazione, anche grazie all’apporto dei residenti e dei diretti interessati.

Il progetto

Il progetto

L'ex cotonificio

La struttura dell'ex scuola materna in frazione Gerino, dismessa da qualche anno, in quanto in zona alluvionale

La lapide in ricordo della ricostruzione degli impianti sportivi, con alle spalle l'ex cotonificio

Il sistema di chiuse a valle del Canale San Grato e a monte dalla confluenza in Tanaro

Fabrizio Biolè