Attualità - 13 agosto 2024, 07:00

Il Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo salva un cucciolo di donnola, non accadeva dal 2017

E' solamente la nona dal 2001, il fondatore Remigio Luciano: “Per noi è una chicca”

Sta diventando un fatto sempre più raro avvistare e riconoscere delle donnole, ma solo nei giorni scorsi ne ha accolta una il Centro Recupero Animali Selvatici di Bernezzo.

Era stata portata a casa come “trofeo” da un gatto a Roccavione, poi affidata alle cure del Centro.

In passato si vedevano molte donnole - racconta Remigio Luciano, fondatore e responsabile del Cras di Bernezzo -, ma poi sono via via drasticamente diminuite con l'inquinamento derivato dalle nuove concimazioni in agricoltura nella campagna aperta, non potendo sopravvivere in zone boschive anche per la presenza dei suoi nemici e predatori. Ora è più raro trovare una donnola che un ermellino.

Ne abbiamo accudite e liberate 9 dal 2001 ad oggi, è sempre più rara. Per noi è una chicca, l'ultima risale al 2017.

La piccola è arrivata con una lieve lesione alla spalla anteriore –
continua Luciano -, che le abbiamo curato con antibiotici anche per scongiurare possibili infezioni. Ora sta meglio ed è in via di guarigione. Verrà liberata al Parco Fluviale Gesso e Stura di Cuneo grazie alla collaborazione con il loro biologo Dario Olivero”.

Ma come riconoscere una donnola?

L'abbiamo classificata riconoscendola dal colore, dalla dimensione, dal muso piccolo e senza orecchie – spiega il fondatore del CRAS di Bernezzo - . Ha ancora la dentazione da cucciolo, se fosse stata adulta avrebbe avuto la meglio sul gatto, perchè il suo aspetto può farla sembrare docile ma così non è, anzi piuttosto aggressiva.

La donnola si trova per lo più in pianura, pesa al massimo 100 grammi da adulto con una forza eccezionale, capace di trasportare 5 volte il suo peso. Si nutre di piccoli roditori”.

Perchè sempre meno donnole

Su 1300 animali di passaggio al CRAS annualmente – riflette Luciano - ci accorgiamo del netto cambiamento da quello climatico a quello dell'ecosistema naturale. E' cambiato il classico ciclo vitale. Certe specie stanno scomparendo perchè non hanno di che nutrirsi, a favore di altre che sono in espansione. Oltre alle donnole stanno scomparendo anche gli uccelli notturni.

Fra poco – conclude - libereremo una cicogna, un biancone o meglio conosciuta come l'aquila dei serpenti, l'altra sera abbiamo liberato una decina di rapaci notturni da civette e gufi ad allocchi”.

Sara Aschero