Nei primi sei mesi di questo 2024 i pernottamenti di turisti stranieri in Piemonte hanno raggiunto il 50%, e i volumi di spesa hanno superato 388 milioni e 600 mila di euro. Tradotto in parole povere, significa che ogni due visitatori che dormono almeno una notte nella nostra regione, uno è straniero. E complessivamente hanno lasciato quasi 400 milioni di euro. Certamente è il frutto di eventi internazionali, come il Giro d’ Italia e il Tour de France, ma non solo.
Significa che stiamo diventando attrattivi anche per gli stranieri. La Germania rimane il principale mercato estero, seguita da Francia, Regno Unito, Svizzera e Benelux, tutti in crescita per quanto riguarda i pernottamenti. Gli Stati Uniti hanno registrato un incremento rilevante del 16% nelle presenze, rispetto al primo semestre 2023.
Guardando alla distribuzione sulle aree piemontesi, la collina (Langhe-Monferrato-Roero, Biellese, Tortonese, Chierese, Canavese, ecc.) raccoglie il 30% dei volumi di spesa, seguita da Torino e prima cintura (28,3%). L’area della montagna (tutte le nostre Alpi, dalle Marittime all’Ossola) è invece il territorio che ha registrato la crescita maggiore: più 44,5%. Se analizziamo l’andamento della spesa media, la collina, è l’area in cui il singolo visitatore ha speso di più, raggiungendo picchi di oltre 250 euro nel mese di gennaio; seguono i laghi e Torino e prima cintura con quasi 180 euro, rispettivamente nel mese di giugno e nel mese di aprile.
La zona dei laghi e l’offerta culturale - più di mezzo milione di ingressi al Museo Egizio, poco meno a quello del Cinema - completano il quadro che mostra la crescita continua dell’industria turistica regionale.
Insomma, tutto bene. Non siamo più il Piemonte grigio dell’automobile o dei vini e dei laghi: l’ offerta diversificata è la nostra arma vincente. Ah, se avessimo anche il mare…