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Cronaca | 11 agosto 2024, 06:31

Bici, oro e gioielli, materiale edile: fermata la banda che per mesi ha colpito negozi e attività in Granda [FOTO]

Tre gli arrestati, due rumeni e un albanese. Avevano rubato anche diverse bici di valore da Becchis cicli a Boves. Recuperata buona parte delle refurtiva. Resta alta l'attenzione della Polizia per i furti al San Paolo di Cuneo

Immagine di repertorio

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Furti e scorribande notturne, per svaligiare negozi e attività. Non è stato facile riuscire a fermare una banda che, per mesi, ha preso di mira negozi e cantieri tra Cuneese e Saluzzese.

Lo ha fatto la Squadra Mobile della Polizia di Cuneo, mettendo a segno un'operazione importante, che ha richiesto lunghi appostamenti e tanto lavoro e che ha consentito di trarre in arresto in flagranza di reato tre individui, M.V., L.D. e G.A. (2 romeni e 1 albanese), ritenuti responsabili di numerosi episodi di furto aggravato commessi a Villafalletto, Boves, Borgo San Dalmazzo, Cervasca e Costigliole Saluzzo, compiuti prevalentemente in orario notturno, ai danni di svariate attività commerciali, tra le quali autodemolizioni, segherie industriali, ferramenta e rivenditori di biciclette.

Gli investigatori hanno accertato anche che gli arrestati si avvalevano di autocarri che rubavano immediatamente prima di raggiungere le attività da depredare, tra le quali le gioiellerie "Sogni d'Oro" di Villafalletto e "Art Jezvelry" di Costigliole Saluzzo.

Al termine di alcune perquisizioni, è stata rinvenuta gran parte dei preziosi sottratti. La serrata e laboriosa attività di indagine, dettata da numerosi servizi di appostamento ed analisi dei video di sorveglianza, ha consentito di ricostruire con precisione ogni episodio, permettendo di rinvenire gran parte della refurtiva, costituita per lo più da attrezzature edili sottratte a svariate attività commerciali del circondario, oltre a biciclette di ingente valore rubate al rivenditore "Becchis Cicli" di Boves, per un complessivo valore stimato in oltre 150.000 euro.

La Squadra Mobile di Cuneo, oltre ad aver individuato i luoghi dove veniva occultata la merce rubata, tra Borgo San Dalmazzo e Busca, hanno identificato e deferito altri tre soggetti ritenuti responsabili di ricettazione. L'attività di Polizia Giudiziaria è frutto di numerosi servizi di controllo del territorio svolti dalla Questura di Cuneo e sono tutt'ora in corso le operazioni di restituzione dei beni rinvenuti a seguito di numerose perquisizioni eseguite dagli investigatori.

 

FURTI IN CASA

Ma non è meno importante l'attività che la Questura, e in particolare la sezione Volanti, sta facendo a Cuneo, sul fronte dei furti in casa.

L'estate è, da sempre, il periodo più propizio per svaligiare appartamenti e garage. Cosa che sta capitando in tutta la Granda, anche se con numeri in calo rispetto agli anni scorsi. Ma quello dei furti in casa resta uno dei reati che hanno maggior contraccolpo sul senso di sicurezza di chi li subisce e dei quartieri in cui si verificano.

Non è sempre facile individuare gli autori. Sono bande, spesso arrivano da lontano, si muovono su ampi territori, usano mezzi rubati che poi abbandonano. E', questo, il caso della banda delle fascette, fermata dopo un colpo a Savigliano nei giorni scorsi.

La famigerata banda dei georgiani, maestri dei furti invisibili e abilissimi scassinatori.

Segnavano le porte "vuote" con delle fascette di plastica. Da Torino a Cuneo, hanno messo a segno decine di colpi, in particolare nel quartiere del San Paolo, attorno a piazza Biancani, in corso Francia, in via Fenoglio e in via Momigliano. Tanto che il quartiere si è mobilitato per provare a trovare soluzioni e arginare il fenomeno.

 

CONTROLLO DI VICINATO, TELECAMERE E GRUPPI WHATSAPP

C'è molta attenzione da parte della Polizia al fenomeno, stanti anche i numerosi casi che si sono verificati. E' il questore Carmine Rocco Grassi a sottolinearlo, evidenziando come da parte degli agenti delle Volanti sono stati incrementati i passaggi serali nei quartieri più colpiti.

Ma non è possibile pensare a questa come unica forma di deterrenza.

La migliore resta sempre il "controllo di vicinato". Gli occhi di chi vive nel palazzo, nel quartiere. Che può notare passaggi sospetti, persone mai viste che si aggirano tra gli edifici. E poi le normali regole di buon senso, disattese più di quanto si pensi. "Banalmente - spiega il questore -, bisogna sempre chiudere i portoncini di ingresso e verificare che le serrature funzionino. Magari metterne anche una seconda, come in un palazzo di via Silvio Pellico, dove questa semplice cosa ha allungato i tempi di accesso dei ladri e fatto sfumare il tentativo di furto".

Mai aprire agli sconosciuti. Una scusa classica: quella di fingersi corriere e di dover consegnare il pacco al vicino che non è in casa. Non fidarsi e non aprire.

Non lasciare tracce evidenti di assenza: posta accumulata, zerbino spostato per le pulizie delle scale e non riposizionati. E poi le telecamere, uno degli strumenti più efficaci per scongiurare i furti. E i gruppi whatsapp, che possono segnalare in tempo reale presenze sospette o furti subiti, in modo da allertare il quartiere e quindi le forze dell'ordine.

"Noi interveniamo sempre, compatibilmente con altre urgenze, ovviamente - conclude il questore Grassi. Ma il primo filtro è sempre quello di chi il quartiere lo conosce e lo vive. Il fenomeno dei furti estivi è in calo rispetto agli anni scorsi. Con la collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine e sfruttando i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione, si può pensare di ridurre ulteriormente questo odioso reato".

Barbara Simonelli

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