Attualità - 10 agosto 2024, 18:04

Peste suina, Coldiretti Piemonte lancia l'allarme: "A rischio 3 mila aziende, basta assistere all'abbattimento di animali sani"

L'associazione ha rivolto gli auguri al nuovo commissario Giovanni Filippini: "Ma servono azioni incisive per il comparto piemontese, pensando anche a forme di tutela"

"La nomina del nuovo commissario alla Peste suina africana è importante per mettere in campo tutte le misure necessarie a fermare quello che è un grave rischio per la filiera suinicola piemontese e per attivare tutte le misure a sostegno delle imprese". Lo afferma Coldiretti Piemonte nel rivolgere gli auguri di buon lavoro a Giovanni Filippini, attuale direttore generale per la Sanità animale del ministero della Salute, designato a ricoprire l’incarico di fermare la diffusione della Psa.

“Siamo pronti a instaurare da subito una proficua collaborazione con il nuovo commissario per adottare tutti gli interventi indispensabili per dare risposte ai nostri allevatori e all’intera filiera spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. A rischio c’è l’intera filiera suinicola piemontese, che è tra quelle più importanti economicamente nel tessuto imprenditoriale agricolo, contando circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele".

Il messaggio prosegue: "Non è più accettabile assistere all'abbattimento di migliaia di animali sani a causa della diffusione del virus in una popolazione selvatica fuori controllo. Oltre agli indennizzi da erogare alle aziende danneggiate dalla Peste suina africana, bisogna prevenire e anticipare le difficoltà pensando a lungo termine, investendo nella ricerca, per evitare di dover sempre inseguire l'emergenza. Ammontano a oltre 5 milioni di euro i danni provocati mediamente dai cinghiali in Piemonte per ogni campagna agraria, con il numero di capi che, negli ultimi anni, è in continua crescita e ha raggiunto quota +110 mila", ricordano i dirigenti.

"Nel mese di luglio siamo scesi in piazza, sotto il grattacielo della Regione, per dire Basta cinghiali: ora non c’è più tempo da perdere per sostenere con tutte le misure necessarie, anche straordinarie, i nostri allevamenti. La totale rimozione dei cinghiali, coinvolgendo tutti gli Enti preposti, Parchi compresi deve essere una priorità assoluta. Questa problematica va affrontata con urgenze e una volta per tutte dalla nuova Giunta regionale”, la conclusione di Coldiretti Piemonte.

comunicato stampa