Curiosità - 05 agosto 2024, 05:56

Bra, domenica 11 agosto le Sorelle Clarisse festeggiano Santa Chiara d’Assisi

Triduo di preghiera, memoria del transito e Messa solenne nella chiesa del Monastero

Un gruppo di Sorelle clarisse braidesi

Al giro di boa dell’estate ritorna la festa di Santa Chiara d’Assisi, donna del XIII secolo capace di raggiungere il nostro tempo, illuminandolo con la sua testimonianza di fortezza, fraternità, sobrietà, caratteristiche basilari anche per la vita dei cristiani di oggi.

Singolare la scelta del suo nome. Sua madre, durante la gravidanza, andò in chiesa a pregare per la buona riuscita del parto e qui sentì una voce che le suggerì il nome da dare alla creatura: Chiara, perché quella bambina sarebbe stata una luce tale da «Illuminare la luce stessa».

Uno sguardo sulla sua esistenza ci permette di coglierne la solidità nella fede, da cui scaturisce la forza profetica che la porta a scrivere (prima donna nella storia della Chiesa) una Regola per altre donne e la tenacia con cui ne chiede al Papa l’approvazione, fino a due giorni prima della sua morte.

Ponendo i suoi occhi sul Cristo povero, Chiara vive una fraternità diretta a costruire relazioni fondate sul Vangelo, capaci di perdono, di accoglienza scambievole. Propone uno stile di vita che si abbandona fiducioso alla Provvidenza, un atteggiamento di condivisione con le vicende concrete degli uomini e delle donne della sua epoca.

Chiara muore a San Damiano l’11 agosto 1253, celebrando con le ultime parole il dono della vita: «Va’ sicura, in pace, anima mia benedetta, perché hai buona scorta nel tuo viaggio! Infatti Colui che ti ha creata, ti ha resa santa e, sempre guardandoti come una madre il suo figlio piccolino, ti ha amata con tenero amore. E tu, Signore, sii benedetto perché mi hai creata».

L’11 agosto sarà festa anche presso il Monastero delle Clarisse, a Bra (viale Madonna dei Fiori, 3). Come ogni anno, le Sorelle povere di Santa Chiara hanno stilato un ricco calendario di celebrazioni, che si dipanerà attraverso un Triduo di preparazione, in cui sarà predicatore fra Dario Fucilli, dei frati minori di Torino.

Si inizia giovedì 8 agosto, alle ore 17.30 con la celebrazione dei vespri, seguita, alle ore 18 dalla Messa. Stesso ordine di funzioni e orari venerdì 9 agosto, valido anche sabato 10 agosto con in più la memoria del Transito e la preghiera davanti alla reliquia.

Ed eccoci al gran giorno. Domenica 11 agosto il programma prevede la Santa Messa alle ore 8.30, i vespri alle ore 17.30, seguiti alle ore 18 dalla solenne liturgia eucaristica e poi l’invito presso il chiostro “San Damiano” per un momento di letizia francescana in onore della Madre Santa Chiara d’Assisi.

Chi era Santa Chiara

Nata nel 1193 da buona famiglia, le fonti raccontano che Chiara, a soli 12 anni, colpita dal gesto di San Francesco (di spogliarsi dei suoi abiti e dei suoi averi per donare tutto ai poveri, al fine di vivere una vita di preghiera e di offerta di sé al Signore), decise di lasciare tutto per consacrarsi a Cristo nella povertà.

All’età di 18 anni fugge dalla sua casa di Assisi e corre alla Porziuncola, dove l’attendono Francesco e il gruppo dei suoi frati minori, che le fanno indossare un saio da penitente, le tagliano i capelli e la ricoverano in due successivi monasteri benedettini, a Bastia ed a Sant’Angelo.

La famiglia tentò in vari modi (anche con la violenza) di sottrarla alla sua decisione, ma Chiara (con la grazia del Signore) superò ogni ostacolo. All’età di trent’anni per Chiara inizia una lunga malattia che indebolisce il suo corpo, ma non la sua fede. A San Damiano muore l’11 agosto 1253.

Tanto si potrebbe dire ancora su Santa Chiara d’Assisi: con la sua tenacia, la sua intrepida determinazione è riuscita a strappare al Papa “il privilegio della povertà”, poi la prima Regola, nella storia della Chiesa, scritta da una donna per delle donne, confermata da un commosso papa Innocenzo IV, che si recò di persona a San Damiano per portare a Chiara morente la sua benedizione e consegnarle la bolla di approvazione della Regola.

Il monastero delle Sorelle povere, già negli ultimi anni dell’agonia di Chiara, era meta di un vero e proprio pellegrinaggio popolare. Il giorno successivo alla morte, al momento dei funerali, il Papa stesso, che era presente ad Assisi quei giorni con la sua corte, propose di celebrare l’ufficio delle Vergini e non piuttosto quello dei morti, mostrando in questo modo di considerare Chiara già santa.

Il suo corpo venne sepolto a San Giorgio ed in seguito trasferito nella chiesa che porta il suo nome. Nonostante l’intenzione di Innocenzo IV fosse quella di canonizzarla subito dopo la morte, si giunse alla bolla di canonizzazione solo nell’autunno del 1255, dopo averne seguito tutte le formalità, grazie a papa Alessandro IV.

Chiara è oggi considerata la patrona della televisione e delle telecomunicazioni: le cronache raccontano infatti che il giorno di Natale, non potendo assistere alla Messa servita da Francesco, poiché costretta a letto a causa della malattia, sulla parete della sua cella le apparve una visione della Messa e al momento della comunione le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di comunicarsi all’ostia consacrata.

Come un delicato fiore, Chiara ha lasciato dietro di sé una scia di profumo che in ogni tempo riconduce al suo perfetto amore: sono le “Sorelle clarisse”, che portano ancora alto il suo nome. Anche a Bra.

Silvia Gullino