Al Direttore - 05 agosto 2024, 06:00

La maggioranza consiliare di Racconigi respinge la mozione antifascista

I consiglieri di minoranza: “Il sindaco Oderda, in difficoltà con la nostra mozione, ha cercato vari pretesti per evitarne la votazione, mettendo in dubbio la legittimità del contenuto e cercando di modificarne il significato. Ha inoltre violato il regolamento comunale imponendo la votazione di un'altra mozione della maggioranza”

Il Consiglio comunale del 31 luglio scorso

Riceviamo e pubblichiamo.

Egregio Direttore,

nella seduta del Consiglio comunale di Racconigi, tenutasi giovedì 31 luglio scorso, è stata discussa e votata una mozione presentata dalla “Lista Patrizia Gorgo sindaco per Racconigi” che, prendendo spunto da una nota inchiesta giornalistica su episodi di antisemitismo e razzismo in esponenti di Gioventù Nazionale, chiedeva al Consiglio comunale di condannare gli accadimenti e impegnava il sindaco e la giunta “a promuovere, tra le giovani generazioni, gli ideali democratici e antifascisti che sono alla base delle Istituzioni democratiche e della Costituzione Italiana”.

All’esito del dibattito la maggioranza ha votato contro: quindi, nei fatti, il Consiglio comunale di Racconigi ha respinto una mozione che, partendo da episodi di evidenza nazionale, richiamava anche il tema dell’antifascismo. Il voto contrario della maggioranza composta dal sindaco Valerio Oderda, dal vicesindaco Alessandro Tribaudino, dall’assessore Annalisa Allasia e dai consiglieri Domenico Annibale, Daniela Biolatto, Giuseppe Bonetto, Andrea Capello, Fatima Khadri, Enrico Mariano, Giulia Porchietto e Andrea Pettiti ha suscitato scalpore e critiche severe, in primis il biasimo da parte della locale sezione ANPI e saranno ora i lettori e i cittadini a trarre un giudizio etico e politico sulla scelta da loro operata.

Per quanto ci riguarda, teniamo a sottolineare che nessuno dei componenti della nostra lista civica ha difficoltà a dichiararsi pubblicamente sia antifascista e sia contro qualunque forma di totalitarismo proveniente da qualsivoglia parte politica, destra o sinistra che sia.

Ora ci preme, però, rendere pubblico quanto accaduto la sera del 31 luglio a corollario del voto contrario della maggioranza.

Il sindaco, in evidente difficoltà dinnanzi alla nostra mozione, ha cercato ogni cavilloso pretesto per non portarla in votazione, ha avanzato contestazioni perché essa era pervenuta al protocollo in posta ordinaria anziché con posta certificata, ha messo in dubbio la legittimità del contenuto, ha tentato, in spregio al regolamento del Consiglio comunale, di stravolgerne surrettiziamente il significato originario. È arrivato a proferire parole offensive anche del buon agire della nostra lista civica e successivamente, messo davanti al nostro ferreo rifiuto di annacquarne i contenuti, ha violato il regolamento comunale imponendo, nell’adunanza in corso, la votazione di un’altra mozione preparata dalla sua maggioranza.

Detta mozione, essenzialmente improntata ad una generale formale condanna di tutti i totalitarismi da ogni parte provenienti, ancorché illegittima perché portata ai voti nonostante il regolamento del Consiglio comunale, all’art. 67, dica espressamente che: “la mozione è iscritta all’ordine del giorno della prima adunanza dopo la presentazione”, ha ottenuto anche il nostro voto favorevole.

In tutto questo emerge ovviamente la strategia politica del sindaco, per la verità abbastanza elementare, consistente nel provare a “coprire” la notizia del loro NO alla mozione contro l’apologia di fascismo e ogni forma di discriminazione, con un’altra mozione di condanna più “generalista”.

Come detto, prendiamo atto del loro voto contrario alla nostra mozione, ma ciò che è inaccettabile è che questa operazione di frettolosa riparazione sia avvenuta attraverso veri e propri atti di prepotenza istituzionale.

È ormai evidente che, in questi ultimi due anni, sono sempre più aumentate le prevaricazioni ai danni della minoranza, anche nel silenzio del segretario generale. Si sta scalando una torre di Babele dove tutto viene ammesso e dichiarato d’imperio lecito, non ultime le sempre più frequenti mancate trasmissioni di informative che

pervengono al Comune da parte di enti e cittadini che, puntualmente, non vengono inoltrate ai consiglieri di opposizione.

Che dire poi dell’ufficio stampa, pagato dai cittadini, utilizzato perlopiù per propaganda politica e per fornire informazioni spesso parziali a dare una visione non organica dei fatti e quindi in definitiva distorta: vedasi per l’appunto la notizia dell’approvazione unanime della mozione “generalista” senza cenno alcuno alla notizia, ben più significante mediaticamente, del respingimento della mozione “antifascista”.

Non si contano poi le denigrazioni all’opposizione durante il Consiglio ed ora annoveriamo anche palesi violazioni del regolamento.

Siamo davanti a comportamenti preoccupanti e a sentimenti di ostilità che mai si erano visti prima d’ora nel Consiglio comunale di Racconigi, a prese di posizione personali che dimostrano l’ormai evidente incapacità del sindaco al confronto e alla gestione del Consiglio comunale con l’istituzionalità necessaria. Prova ne è il fatto che la nostra mozione era agli atti del Comune da oltre un mese, ma non siamo mai stati contattati dal sindaco per provare eventualmente ad arrivare in Consiglio con un testo condiviso.

I gravi fatti accaduti ci persuadono quindi a rinnovargli l’invito, per il bene di Racconigi e fors’anche suo personale, a rimettere la carica di presidente del Consiglio comunale ad altra figura che abbia maggiori qualità istituzionali ed attitudine democratica, ammesso che, tra una maggioranza che ha detto NO alla mozione contro l’apologia di fascismo e ogni forma di discriminazione, detta figura sia individuabile.

Cordialità.

Lista Civica Patrizia Gorgo Sindaco per Racconigi, Patrizia Gorgo-Margherita Abrate-Andrea Maero- Federico Soldati