Economia - 04 agosto 2024, 09:24

In Piemonte è febbre da "cassa": +43% nei primi sei mesi 2024. Cuneo (-68%) e Asti uniche in calo

Torino da "bollino rosso": è la provincia più cassintegrata d'Italia. Cortese (Uil): "Pesa la situazione di Stellantis, ma non solo"

La frenata (prolungata) di Mirafiori, ma non solo. Anche al giro di boa del 2024 Torino si conferma essere la città più "cassintegrata" d'Italia e ancora una volta deve fare i conti con un record ben poco invidiabile.

Cresce molto più che in Italia

Lo dicono i dati elaborati dall'ufficio Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil Nazionale, secondo i quali in Piemonte, nei primi sei mesi del 2024, sono state richieste 22.350.969 ore di cassa integrazione, in aumento del 43,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (+47,1% ordinaria, +43,5% straordinaria, -86% in deroga). Un andamento decisamente maggiore rispetto a quello nazionale, dove nello stesso periodo dell'anno sono state autorizzate 250.792.430 ore, con un incremento del 21,2%.

Biella, poi Torino

A livello provinciale, la crescita più evidente è quella di Biella (+132,5%), ma proprio Torino la segue da vicino al secondo posto (+75%), quindi Novara +71,4%, Verbania +23,7%, Vercelli +19,9% e Alessandria +0,5%. Calano invece Asti, con un -11,9% e Cuneo (-68%).

Una crescita che fa di Torino, con 14.860.621 ore, la provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Milano e Napoli.

Mirafiori e non solo

Le forti preoccupazioni relative alle situazioni di crisi aziendali piemontesi trovano, purtroppo, conferma nei dati relativi alla cassa integrazione - dice Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte -. Torino, in particolare, si conferma la provincia con il maggior utilizzo di ore di ammortizzatori sociali. Incide sul dato la condizione dello stabilimento Stellantis di Mirafiori che, la scorsa settimana, ha visto il prolungamento fino a fine anno del periodo di durata dei contratti di solidarietà, ampliando il numero di addetti coinvolti (3.000 lavoratori in totale). Le difficoltà diffuse del tessuto produttivo del nostro territorio sono confermate anche dalle rilevazioni sull’andamento negativo dei livelli di produzione, ordini e fatturato delle piccole e medie imprese torinesi che, nelle previsioni, continueranno a contrarsi nei prossimi mesi. La complicata fase di transizioni da affrontare dovrebbe indurre a un maggiore dialogo sociale e a un confronto permanente tra parti sociali e con le istituzioni, per sviluppare le sinergie utili a fronteggiare le difficoltà in atto”.

Massimiliano Sciullo