Economia - 04 agosto 2024, 14:40

Il cioccolato Venchi continua a crescere: nell’azionariato dell’azienda di Castelletto Stura anche il gruppo De Agostini

Alla holding novarese una quota che ne fa il primo investitore istituzionale. Nella compagine societaria anche l’ex Luxottica Andrea Guerra e Luca Baffigo Filangieri, della famiglia Miroglio

Daniele Ferrero, fautore del rilancio dello storico marchio del cioccolato

Dopo rumors che si inseguivano da alcune settimane a dare conto delle notizia sono le pagine economiche del "Corriere della Sera", secondo le quali il gruppo novarese DeAgostini sarebbe entrato nell’azionariato di Venchi, rilevandone il 10,28%. Una quota che farebbe della storica società controllata dalle famiglie novaresi Drago e Boroli, questi ultimi già proprietari di una cantina nelle Langhe nel Barolo, a Castiglione Falletto, il primo investitore istituzionale nel marchio piemontese della cioccolata. 

Insieme a loro una compagine variegata, con il 30% in mano al presidente e amministratore delegato Daniele Ferrero, l’imprenditore cui si deve il rilancio dell’azienda con sede a Castelletto Stura, alle porte di Cuneo, realtà che ha chiuso il 2023 con 205 milioni di fatturato e un margine operativo lordo di poco inferiore ai 50 milioni. 

Al loro fianco lo storico socio Nicolò Cangioli (22%), il mastro cioccolatiere Giovanni Battista Mantelli (12%) e una ventina di azionisti tra i quali figura il ceo del gruppo Prada Andrea Guerra, già amministratore delegato di Luxottica e quindi di Eataly, Luca Baffigo Filangieri, azionista di Eataly nonché marito di Elisa Miroglio, esponente della famiglia industriale del tessile albese, la famiglia Pao di Hong Kong (attraverso Nuo Capital) e quella saudita degli Olayan.

Sulla base del closing arrivato giovedì, sarebbe tale variegata compagine ad aver fatto spazio nell’azionariato alla holding presieduta da Lorenzo Pellicioli e guidata dal ceo Marco Sala. Una realtà erede dell’editore nato nei primi anni del Novecento e specializzato nella produzione di atlanti e che oggi ha invece diversificato le proprie attività tra editoria, media e Tv, università ed education, lotterie e gaming, forte di ricavi nel 2023 pari a 4,35 miliardi di euro, esercizio chiuso con un margine operativo lordo di 1,7 miliardi e un risultato netto di 129,2 milioni. 

Nelle intenzioni di Ferrero quella di condividere le esperienze tra i due gruppi e di far crescere la realtà di Castelletto Stura specialmente sui mercati internazionali attraverso l’apertura di nuovi negozi. Dal canto suo De Agostini è fresca reduce dalla cessione ad Apollo delle attività di gaming dalla sua controllata Igt, scelta operata per concentrarsi sulle lotterie ("Lotto" e "Gratta & Vinci in Italia", oltre alle lotterie che gestisce nel mondo). Una cessione che vedrà il fondo Usa versarle 4,05 miliardi in contanti, che il gruppo controllato da De Agostini utilizzerà per ridurre il debito e remunerare gli azionisti. 

E. M.