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Attualità | 03 agosto 2024, 12:33

A Mango "Una questione di cuore": percorso fotografico con Donato Bosca e altri personaggi del territorio

La mostra si aprirà domenica 11 agosto alle 16 e sarà ospitata nella "Casa delle memorie di San Donato"

A Mango "Una questione di cuore": percorso fotografico con Donato Bosca e altri personaggi del territorio

L’associazione culturale Langhe Monferrato "L'Arvangia", in collaborazione col Comune di Mango e La "casa delle memorie" presentano "Una questione di cuore": un percorso fotografico con Donato Bosca e tanti personaggi del territorio, tra i quali anche l'artista lequiese Beppe Leardi, a cura di Pierguido Fornaro.

"Non a caso l’Associazione culturale L’Arvangia ha scelto la Casa delle memorie di San Donato del Mango per inaugurare la mostra fotografica di Guido Fornaro. - dice Mario Proglio - "Una casa che era nel cuore di Donato Bosca che l’ha allestito con semplicità e con passione. Un luogo ricco di storia fulcro della lotta partigiana. Era infatti la canonica di don Vigin Servetti che i partigiani chiamavano confidenzialmente don Bestia, probabilmente per il suo smisurato amore per il cibo ed il buon vino. Prete controverso definito nell’ambito del clero “pastor banditorum” e “pecora nera” da Beppe Fenoglio nei suoi Racconti partigiani. Ma don Bestia quando c’è stato bisogno ha saputo riscattarsi ampiamente. Nascose nella cantina della Canonica in diverse occasioni dei partigiani di passaggio durante i rastrellamenti. Non li scovarono ma il prete perse il conto delle volte e delle ore passate al muro con l’incubo della fucilazione. Il 19 novembre 1944 fu arrestato con l’accusa di collisioni con i banditi, condotto a Cuneo e condannato a morte. I suoi partigiani non lo abbandonarono e si procurarono un ostaggio tedesco da proporre in cambio della liberazione. Ma lo scambio non era cosa semplice. Dovette intervenire il Vescovo Mons. Grassi con le Sua diplomazia e le Sue conoscenze poichè la sentenza era ormai esecutiva. Il 23 giugno 1950 viene conferita a don Luigi Servetti, don Bestia, l’alta onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia per meriti nella lotta partigiana e per ”aver salvato dai soprusi e dalla morte numerosi perseguitati”.

Nella Casa delle Memorie di Donato Bosca, nel valoroso ricordo di don Bestia è conservata l’originale camera da letto e l’antica cucina della Canonica. Tra numerosi documenti storici vi è anche “l’angolo del naso bagnato”, una sala dedicata alla scuola rurale in epoca fascista e poi “I paesi senza luna” dedicata ai movimenti migratori di fine ‘800 e di inizio ‘900. Una cornice perfetta per la mostra di Pierguido Fornaro che attraverso la fotografia ha voluto raccontare i grandi personaggi che in svariati modi hanno vissuto ed amato il territorio". 

"E’ da tanti anni - spiega Pierguido Fornaroche per passione fotografo la Langa, i suoi paesaggi e la sua gente. E’ stato un bel percorso alla scoperta delle profonde trasformazioni che essi hanno subito nel tempo. Poi qualche anno fa la scoperta della Casa delle Memorie e di un mondo che valeva la pena di raccontare. Un mondo diverso, fatto da persone orgogliose e con grande stimolo creativo. Ho cominciato a riprendere questi personaggi nel loro vivere quotidiano, talvolta infrangendo la loro sfera privata. Un’immagine talvolta è capace di raccontare una vita intera”.

E’ una questione di cuore, è un filo invisibile che unisce tante persone nel nome di un Territorio.

"La mostra fotografica di Guido Fornaro, - aggiunge Oscar Barile -allestita per rendere omaggio alla memoria di Donato Bosca e al suo amore per le Langhe e per la sua gente, amore che ha contraddistinto l’attività di

tutta una vita regalata alla sua terra, ha il grosso pregio di portare in scena persone di tutti i giorni che, nel solco tracciato da Donato, e, molte volte, in collaborazione con lui, hanno cercato, nelle più svariate forme, di tenere in vita e di far conoscere la cultura popolare che si è formata nel corso di secoli di vita grama di gente legata in modo viscerale alla terra dei propri natali.

Il tutto è stato espresso “sottovoce”, con discrezione, con timidezza, con pudore, quella “gena” che è uno dei segni distintivi dei langhetti. Nulla è mai urlato o gridato, nemmeno da chi usa di più la voce e il suono per la sua attività, tutto è proposto quasi con la paura di disturbare, lasciando agli altri il compito di trarre conclusioni e suggerendo suggestioni che permettano di avvicinarsi al mistero di una terra e al perché qualcuno la ami in maniera così esclusiva. Lontane le moderne tentazioni di fare delle Langhe un grande luna park per turisti poco attenti e di omologare ogni proposta ad una facile e comoda fruizione valida in ogni parte del mondo.

In quelle rughe, in quelle mani, in quegli sguardi, in quei timidi sorrisi, in quelle espressioni assorte e, a volte, un po’ malinconiche c’è tutto l’impegno di tante vite spese in un lavoro serio, appassionato, quasi sempre vissuto nell’ombra, senza andare alla ricerca di facili successi e di gratificazioni, ma nella certezza di stare facendo la cosa giusta nell’interesse della terra di Langa, allo scopo di farla conoscere meglio ed apprezzarla nella sua essenza più vera e sincera.

Su tutti vigila l’occhio attento di Donato, colto in tre scatti del doloroso ultimo periodo della sua esistenza; anche quando la vita ha voluto colpirlo così duramente, è rimasto ad indicare un cammino che non cerca mai le vie più facili per arrivare, ma segue un percorso, a volte più aspro e difficile, per arrivare alla comprensione delle cose e degli avvenimenti, per offrire un’ “arvangia”, una rivincita anche a chi non ha mai avuto l’occasione, ma ha dentro di sé tanto da raccontare e da condividere.

E’ significativo che la mostra venga inaugurata a S. Donato di Mango, suo paese natale e suo “luogo del cuore” dove grazie alla sua caparbietà e alla sua voglia e capacità di superare gli ostacoli ha allestito La Casa delle Memorie. Con la semplicità e la determinazione del grande uomo che è sempre stato e che vogliamo ricordare e portare nel cuore , vivo e appassionato cultore di tutto ciò che riguardasse gli uomini e le donne di Langa".

L’inaugurazione si terrà domenica 11 agosto alle 16 presso la "Casa della memoria" di San Donato. L’esposizione sarà poi visitabile il 15, 17 e 18 agosto dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

L’evento è promosso con la collaborazione di Italia Nostra Alba, Me Langa Alta Langa Photo, l'ordine dei cavalieri delle Langhe e GFA - gruppo fotografico albese.

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