Politica - 02 agosto 2024, 09:01

Provincia al voto per il rinnovo del Consiglio con incognite su data e schieramenti

Ad oggi l’ipotesi sul tavolo è quella di domenica 29 settembre, ma è possibile uno slittamento. Non ci sarà più “Granda in Azione”, che lavora ad una riedizione della Lista Cirio in salsa cuneese. Il centrodestra guarda con diffidenza a questa operazione mentre il centrosinistra cerca la rivincita con Robaldo cui rimprovera di aver rotto il patto civico

Roberto Dalmazzo con il presidente Luca Robaldo

Dovrebbero svolgersi domenica 29 settembre le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale.

Il condizionale non è casuale perché è possibile uno slittamento di qualche settimana per consentire la raccolta firme necessarie per la presentazione delle liste, raccolta – a quanto pare – difficile a ridosso della pausa feriale di agosto.

Il rinnovo non riguarda solo la Provincia di Cuneo, ma oltre una quarantina di Province sparse sul territorio nazionale, quelle per le quali era stato deciso il rinvio a dopo il voto amministrativo dell’8 e 9 giugno (oltre 170 nel caso della Granda).

Il presidente Luca Robaldo, il cui ruolo non è discussione essendo sfalsate le elezioni di Presidente e Consiglio provinciale, è in attesa di capire se dall’Upi (Unione delle Province Italiane) emergeranno nei prossimi giorni novità al riguardo.

Se queste non dovessero intervenire, Robaldo indirà le elezioni subito dopo Ferragosto, elezioni che – lo ricordiamo – sono di secondo livello e riguardano ancora una volta esclusivamente gli amministratori comunali.

Sul piano politico risultano in gestazione al momento tre ipotetiche liste: una civica, centrista e formalmente apartitica, una di centrosinistra, e una di centrodestra.

Non ci sarà più invece, come era successo nel 2021, la lista dei piccoli Comuni, l’unica che tre anni fa non era riuscita ad esprimere propri rappresentanti.

Il voto “ponderato” – cioè calcolato in base alla popolazione di ciascun Comune – scoraggia una formazione con queste caratteristiche nonostante sia elevato il numero dei piccoli Comuni sul territorio cuneese.

La caccia al candidato è partita e ogni schieramento tenta di accaparrarsi amministratori cercando di strapparli alla potenziale concorrenza.

I primi a muoversi – su input di Robaldo - sono stati i centristi che, sull’onda del successo ottenuto alle regionali, vorrebbero riproporre il modello della Lista Cirio anche alle provinciali, andando oltre l’esperienza di “Granda in Azione”.

Il centrosinistra (La Nostra Provincia) si dà anch’esso un gran daffare per provare a mettere in difficoltà Robaldo, cui rimprovera di aver tradito il patto civico che nel settembre 2022 lo aveva portato alla presidenza in contrapposizione al sindaco di Lagnasco Roberto Dalmazzo, sostenuto dai partiti del centrodestra.

Ora Robaldo e Dalmazzo vanno d’amore e d’accordo nonostante parecchi tasselli del mosaico debbano ancora trovare collocazione.

Non ultimo il rapporto tra Azione (o quel che ne sarà di essa nel Cuneese) e Forza Italia.

Fratelli d’Italia e Lega che nel 2021 avevano dato vita insieme a Forza Italia alla lista “Ripartiamo dalla Granda”, restano in attesa di capire come evolverà la situazione e, soprattutto, che ne pensa il governatore dello stato dell’arte.

Giampaolo Testa