Eventi - 02 agosto 2024, 13:26

Dalla Giornata del ricordo dell'olocausto di Rom e Sinti alla Resistenza in Valle Stura: gli incontri con la “memoria”

Oggi a Cuneo e domani a Paraloup. Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo: “Non solo custodi, ma anche promotori”

Oggi, 2 agosto, ricorre la Giornata del ricordo dell'olocausto di Rom e Sinti. Riconosciuta come tale dal 2019 anche a Cuneo dal Consiglio Comunale, si ricordano le vittime del Porrajmos, lo sterminio delle popolazioni romani da parte della Germania nazista e dei suoi alleati durante la seconda guerra mondiale. Si stima che il numero totale di persone uccise nel genocidio sia compreso fra le 220mila e le 500mila.

In tale occasione nell'ambito di Zoè in Città e del Manifesto dell'altrove, promosso da Mai tardi – Associazione Amici di Nuto e Fondazione Nuto Revelli, viene proposto al Parco fluviale un incontro con Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, che insieme a Marco Ghezzo (al violino della band Bruskoi) dialogherà riportando l'attenzione al fenomeno, alle forme di antiziganismo e di persecuzioni contemporanee. A seguire si esibirà in concerto la band cuneese Bruskoi, portando sul palco il solito entusiasmo.

Ma, l'impegno dell'Istituto Storico a mantenere vivo il ricordo di importanti ricorrenze domani, sabato 3 agosto, si trasferirà nella borgata Paraloup, a Rittana, per gli ottant'anni dalla guerra di Liberazione in valle Stura l'estate del 1944 . Vi sarà un evento dedicato, al mattino l'incontro con gli interventi di Carlo Gentile, Marco Revelli e Marco Ruzzi e al pomeriggio un reading teatrale dal palco con lo spettacolo Sconfini.

Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo: “L'istituto Storico non solo custodisce memoria nei suoi archivi, ma la coltiva. E' fondamentale ricordare il Porrajmos perchè rendere ragione della complessità della deportazione e dello sterminio, che è un processo che si comprende nel progetto delirante del Terzo Reich, un'Europa unita nel segno della esclusione e discriminazione, quando non dell'eliminazione fisica di ogni forma di diversità. L'Europa unita in cui crediamo noi e che vorremmo costruire è invece quella di una comunità inclusiva capace di valorizzare tutte le diversità. La Giornata della memoria del 27 gennaio, la Giornata del deportato del 5 maggio e quella del 2 di agosto sono, quindi, tasselli di un unico disegno che diventa monito per l'Europa di oggi e e di domani. Sarà l'occasione per ricordare Almilcare Debar, detto Taro, sinto cuneese partigiano combattente nelle bande garibaldine, che partecipò alla Resistenza prima nel Saluzzese e dopo nelle Langhe. Esempio della partecipazione anche delle minoranze talvolta dimenticate alla liberazione del nostro Paese dal nazifascismo. Ed è sempre nell'ottica di questa valorizzazione della memoria che l'archivista del nostro Istituto Marco Ruzzi parteciperà domani al convegno di Paraloup in occasione dell'ottantesimo anniversario della battaglia di Pianche. L'Istituto ha lavorato molto sul tema della Resistenza in valle Stura grazie alle ricerche di Michele Calandri, Mario Cordero e Stefano Martini, sfociate nell'allestimento di una mostra “Valle Stura in guerra” riversata poi in un volume con lo stesso titolo, mostra in parte riallestita nell'attuale museo della Resistenza di Valloriate. Da quella ricerca emerse tutta la fatica e la sofferenza pagata dalla valle Stura in tutti i 20 mesi di guerra partigiana in particolare a partire dalla primavera e dall'estate del '44. Delle vicende di quei mesi, in particolare a partire dall'inizio di agosto del '44 racconta con grande lungimiranza Nuto Revelli nel suo diario “La guerra dei poveri”. Il convegno di domani ricorderà la guerra di liberazione combattuta nell'Alta Valle Stura con la settimana cruciale dal 17 al 24 agosto e nello specifico la battaglia di Pianche che rallentò la salita delle forze corazzate tedesche verso il Colle della Maddalena collocandola nel contesto della Resistenza in valle Stura”.

Lo spettacolo del pomeriggio Sconfini avrà inizio a a partire dalle 15 e si svilupperà in letture e musica di improvvisazione sul tema dei confini.

In caso di maltempo lo spettacolo Sconfini si svolgerà comunque, spostandosi all’interno della Baita Barberis fino ad esaurimento posti.

L’ingresso alle iniziative è gratuito.

Sara Aschero