Attualità - 02 agosto 2024, 17:50

"Strade Sicure", il 2° Reggimento Alpini di Cuneo impegnato al cantiere TAV di Chiomonte e ai trafori del Monte Bianco e Frejus

L’Esercito schiera più di 6600 uomini e donne in 57 province del territorio nazionale a presidio di circa 930 siti

I militari cuneesi impegnati nell'operazione "Strade Sicure"

L’Esercito Italiano dal 4 agosto 2008, in virtù della Legge n. 125 del 24 luglio del 2008, conduce ininterrottamente sul territorio nazionale l’operazione “Strade Sicure”, a difesa della collettività, in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia per il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane e la sorveglianza dei punti sensibili.

In particolare, l’Esercito schiera più di 6600 uomini e donne dell’Esercito in 57 province del territorio nazionale a presidio di circa 930 siti. 

Anche il 2° Reggimento Alpini di Cuneo, comandato dal Colonnello Massimiliano Fassero è attualmente impegnato nella condotta dell’Operazione “Strade Sicure” nelle fila del Raggruppamento Val Susa e Valle d’Aosta dal mese di giugno, presso il cantiere TAV di Chiomonte e i trafori del Monte Bianco e Frejus. 

Oggi, l’impegno dell’Esercito risulta particolarmente articolato e la dimostrazione tangibile del prezioso contributo assicurato alla collettività è rappresentata dai risultati concreti che evidenziano, da inizio operazione, più di 48 milioni di controlli a persone e veicoli e oltre 102.000 persone poste in stato di fermo, arrestate o denunciate. Dagli accertamenti effettuati sono scaturiti i sequestri di oltre 1.790 armi, 16.800 veicoli e più di due tonnellate e mezzo di sostanze stupefacenti. 

Dal 2008 ad oggi l’Operazione ha visto variare la sua consistenza numerica a seguito di provvedimenti adottati nel corso di specifici eventi. Al momento, come detto, sono 6600 e, di questi, ci sono 200 soldati dedicati all’operazione ambientale “Terra dei Fuochi” e 800 per “stazioni sicure” che prevede la vigilanza di 20 stazioni nelle città di Genova, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo. 

Il personale militare, oltre al continuo addestramento, condotto in Italia e all’estero per essere sempre pronti a operare in tutto lo spettro dei possibili impieghi dello strumento militare, si prepara con un modulo specifico al Metodo di Combattimento Militare (MCM), un sistema di combattimento a distanza ravvicinata, concepito in seno all’Esercito Italiano, che mutua tecniche e posture da arti marziali e sport da combattimento, creato per intervenire con gradualità e tempestività in ogni situazione. 

L’impiego dell’Esercito nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” rappresenta un apporto significativo a favore del Paese e contribuisce alla difesa dei cittadini, garantendo una cornice di sicurezza efficace attraverso l’esecuzione di attività statiche e dinamiche, per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali.  Gli uomini e le donne dell’Esercito, come ogni giorno, garantiranno l’assolvimento dei propri compiti al servizio dei cittadini. 

L'Operazione “Strade Sicure” rappresenta un esempio concreto del ruolo centrale dell'Esercito Italiano nel fornire un contributo alla sicurezza delle nostre città e delle loro periferie, la cui efficacia è garantita dalla tempestività di intervento, dalla capillare distribuzione delle forze sul territorio e dalla capacità di rischieramento delle unità in ogni condizione ambientale, fattori decisivi che in molteplici circostanze assicurano la salvaguardia della vita umana e la tutela del bene comune. 

Il Metodo di Combattimento Militare è parte integrante dell’addestramento individuale, permette al soldato completamente equipaggiato di operare anche a corte distanze e prevede una formazione che allena sia la componente fisica che psicologica. 

Il Metodo di Combattimento Militare (MCM) si è dimostrato uno strumento fondamentale sia nelle missioni internazionali sia nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. Centinaia sono infatti gli interventi effettuati applicando questo metodo di difesa e combattimento dai militari dell’Esercito durante le attività di vigilanza e di salvaguardia della sicurezza dei cittadini su tutto il territorio nazionale. 

L’MCM è basato sul combattimento a distanza ravvicinata, recepisce tecniche mutuate da altri metodi di combattimento militare di altre Forze Armate, dalle arti marziali e dagli sport da combattimento. È studiato per consentire al militare completamente equipaggiato la sopravvivenza sul campo di battaglia, anche senza l'impiego di armi da fuoco. 

Oltre al Metodo di Combattimento Militare, i soldati a premessa dell’impiego nell’Operazione “Strade Sicure” svolgono un approntamento molto dettagliato che prevede lezioni giuridico legali (durante il mandato di strade sicure i militari acquisiscono la qualifica di agenti di pubblica sicurezza), lezioni di primo soccorso, lezioni di tiro con le armi portatili ai poligoni e ai simulatori, tecniche di controllo della folla e tanto altro.



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