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Economia | 01 agosto 2024, 06:55

L’ora del "closing" per l’operazione di salvataggio del Gruppo Egea

Iren prossima a perfezionare l’operazione finanziaria che grazie a un investimento di 85 milioni di euro porterà le attività della multiservizi langarola nell’orbita del gruppo con radici tra Torino, Genova e l’Emilia Romagna

Un'immagine del marzo scorso: la protesta dei sindacati di fronte alla sede albese del Gruppo Egea

Un'immagine del marzo scorso: la protesta dei sindacati di fronte alla sede albese del Gruppo Egea

Quella che altrimenti parrebbe una formula di prammatica – il riserbo delle parti è massimo – si deve in questo caso al particolare rigore nelle comunicazioni collegato alla quotazione di Iren sui listini di Borsa Italiana. Per cui la chiusura verrà probabilmente comunicata solamente una volte che tutte le carte cui le parti stanno lavorando da mesi saranno vidimate dal notaio chiamato a dare formale e definitiva sanzione a un’operazione destinata a mandare in archivio quella che uno dei suoi protagonisti ebbe a definire come "la più grande procedura di composizione negoziata della crisi in corso in questo momento in Italia".  

Con l’arrivo di agosto pare infatti davvero questione di ore per l’annunciato "closing" del percorso finanziario che, dopo il via libera del Tribunale di Torino agli accordi di ristrutturazione stretti nei primi mesi del 2024 con le diverse categorie di creditori e dopo l’approvazione dei bilanci 2022 e 2023 della capogruppo Egea Spa e delle sue numerose controllate, avvenuta nei giorni scorsi, porterà al passaggio del gruppo albese in capo a una "new co" compartecipata al 50% da Iren e per l’altra metà dalle banche titolari nei confronti di Egea di crediti garantiti per circa 180 milioni di euro. 

Come noto il passaggio prevede gli impegni da parte del gruppo con radici tra Torino, Genova e l’Emilia Romagna a immettere nella nuova azienda liquidità per 85 milioni di euro e quello a liquidare il 50% in mano alle banche entro una scadenza di cinque anni. Un termine che secondo il presidente esecutivo Luca Dal Fabbro potrebbe venire anticipato anche in modo anche considerevole. 

Da ricordare come secondo la "due diligence" effettuata da Iren nei mesi scorsi il valore delle attività di Egea si attestasse poco oltre i 500 milioni di euro, a fronte però di debiti valutati in 879 milioni

Un fardello quest’ultimo ora notevolmente ridotto grazie alle intese di saldo e stralcio raggiunte con le varie categorie di creditori. I fornitori vantavano nei confronti dell’azienda crediti non pagati per 212 milioni di euro: ne riceveranno un quarto. Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Dogane hanno accettato di ricevere il 30% dei 240 milioni di euro non pagati loro dall’azienda albese, e di averli nel corso di dieci annualità.

Analogo assenso, per quanto ben più sofferto, è giunto dalla maggioranza degli obbligazionisti, risparmiatori titolari di crediti per una trentina di milioni di euro. Infine le banche, a loro volta indotte a fare buon viso a cattivo gioco rispetto a crediti complessivi per 364 milioni, metà dei quali, come detto, garantiti. 

Nel frattempo Iren continua a presentare conti dal segno positivo. Lunedì 29 luglio il suo consiglio di amministrazione ha approvato i risultati al 30 giugno 2024. Una semestrale nella quale figurano margine operativo lordo in crescita del 5% a 636 milioni e utile netto a +2% (145 milioni), a fronte di investimenti per quasi 370 milioni di euro e di un indebitamento finanziario netto pari a 4.013 milioni di euro (+2% sul dato al 31/12/2023).

Tra gli indicatori col segno "meno" quello dei ricavi: 2.697,6 milioni di euro in diminuzione del -16,1% rispetto ai 3.214,4 milioni del primo semestre 2023. Una contrazione che secondo l'azienda sarebbe riferibile soprattutto al passo indietro fatto registrare dai ricavi energetici, influenzati per oltre 320 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities in corso di normalizzazione dopo la crisi energetica degli ultimi anni, e per circa 48 milioni dai minori consumi ed effetti climatici.

Ezio Massucco

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