Eventi - 01 agosto 2024, 08:18

Peveragno: l'estate della Compagnia del «Birùn», tra recite e veglie

Si parte stasera alle 20.45 in strada Pas Badin, nel giardino della casa di Gianni Battifollo, per la presentazione dei libri "Bastian" e "Lena la fuggiasca"

Da otto anni rappresentiamo nei comuni della zona, all'aperto o in teatro, lo spettacolo teatrale “Alpino Andrea”, ospiti di Associazioni ed Enti. Ogni volta alla nostra passione per l'arte ed il teatro e al nostro piacere di raccontare storie si è aggiunto il senso di responsabilità e di rispetto dovuti quando si racconta una storia vera.

Quella del giovane alpino Andrea è infatti una storia di vita vissuta segnata dalle sofferenze causate dalla guerra e superate pensando alla pace, una storia che rappresenta tutte le storie sconosciute degli uomini e delle donne travolti dalla brutalità dei conflitti decisi da altri, ieri come oggi. È la storia degli ultimi, dei dimenticati dalla Storia con la S maiuscola, ma senza i quali la Storia stessa non esisterebbe. E ogni volta che l'abbiamo rappresentata è stata una grande emozione, condivisa dal pubblico che ascoltandola si è commosso.

Venerdì 26 luglio l'abbiamo fatta rivivere ai piedi del Santuario di San Maurizio e della Madonna degli Alpini di Cervasca, ai piedi delle decine di lapidi con i volti e i nomi dei giovani dispersi e caduti poste in loro ricordo.

Al loro cospetto si ha la sensazione di poter sentire quello che Ungaretti chiamava il loro “impercettibile sussurro” capace di ispirare ai visitatori raccoglimento e solennità mista a un'amara tenerezza. Sulla sommità di quel colle il risuonare delle parole “Siamo tornati vivi. Il passato? Meglio dimenticare” è stato pertanto più che mai denso del suo significato. Le parole semplici dell'alpino Andrea colme di gratitudine per la vita diventano ossequio per chi non ha avuto la stessa fortuna di tornare o di salvarsi e si sono fatte quasi palpabili. Chiaro e limpido, come le stelle sopra di noi, si è riflesso l'invito a dimenticare l'orrore che non è un invito all'oblio, ma a non farsi travolgere dall'odio e dalla disperazione, trovando la forza ogni giorno di costruire e vivere solo in nome della pace. Vogliamo ringraziare l'associazione 2Vivere Cervasca odv”, l'ACLI di san Michele e il gruppo ANA, Alpini, di Cervasca per l'opportunità che ci hanno dato di condividere ancora una volta questo messaggio in un luogo così significativo.

“La guerra piace solo a chi non la conosce'”ha scritto Erasmo da Rotterdam, sta a noi continuare a raccontare e a seminare una cultura di pace senza la quale non possono esserci né giustizia né libertà.

Il «Birùn» ricorda la «Veglia»

Il «Birùn» ricorda la sua partecipazione, in questa estate, alle nuove «Veglie peveragnesi», «Endouma en vie». La prossima data è stasera giovedì 1° agosto, sempre alle 20,45, sulla Strada Pas Badin, nel giardino di casa di Gianni Battifolo, dove il professor Guido Olivero presenterà i libri «Bastian - storia di un contadino della Valle Stura confinato a Ventotene» e «Lena la fuggiasca - storia di una donna anarchica fra Piemonte, Francia e Argentina», dialogando con il suo editore, il bovesano Alessandro Dutto, della «Araba Fenice».

Martedì 27 agosto, stessa ora, si chiuderà (e l’estate volgerà al termine) a Montefallonio, nel cortile della canonica, con «Cansoun, estorie, arcòrd ai pè et la Bizimaouda», «Canzoni, storie, ricordi ai piedi della Bisalta».

In caso di maltempo le serate si svolgeranno in un limitrofo luogo al chiuso.
Come sempre collaborano la «Compagnia del Birùn», «Il Ricetto», la Associazione culturale «Gai Saber», la Biblioteca Civica. Il «taglio» è sempre lo stesso: «Incontri per parlare e cantare in peveragnese e per raccontare il territorio e la sua storia, la sua tradizione».

comunicato stampa