Economia - 01 agosto 2024, 10:56

Interessi sugli interessi anche dopo il divieto del Governo: la Cassazione accoglie ricorso del Movimento Consumatori contro otto banche cuneesi

Due milioni di euro la stima dei proventi illegittimi ricavati dagli istituti grazie alla pratica dell’anatocismo bancario nel solo 2014

Il Palazzaccio, sede della Corte di Cassazione a Roma

"E’ illegittima e contraria agli interessi collettivi dei consumatori l’applicazione di interessi anatocistici dal 1° gennaio 2014", data di entrata in vigore del divieto di tale pratica introdotto dalla legge di stabilità per il 2014. 

E’ quanto si legge nella sentenza con la quale, mercoledì 30 luglio, riformando la sentenza della Corte d’Appello di Torino del 26 marzo 2019, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso che il Movimento Consumatori aveva presentato contro otto banche cuneesi. 

"Banco di Credito P. Azzoaglio, Cassa di Risparmio di Fossano, Cassa di Risparmio di Savigliano, BCC di Bene Vagienna, BCC Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori, BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, BCC di Pianfei e Rocca de Baldi, Cassa Rurale e Artigiana di Boves, come all’epoca l’intero sistema bancario, nonostante il divieto 'in radice' di anatocismo, avevano continuato a 'capitalizzare' gli interessi passivi ai danni dei correntisti", sottolinea il Movimento Consumatori con riguardo alla pratica per la quale il conteggio degli interessi passivi sui prestiti con cadenza trimestrale portava su base annuale alla produzione di interessi sugli interessi – l’anatocismo, appunto. 

L’illecito avrebbe riguardato il periodo compreso tra il 2014 e il 2016, sostiene l’associazione di consumatori, secondo le cui stime  "questi interessi, applicati solo al 2014 a danno dei correntisti, ammontino a 2 milioni di euro".

“La Cassazione - afferma Paolo Fiorio, coordinatore del Servizio legale nazionale di Movimento Consumatori - ha messo un punto fermo sulla vicenda e ha riconosciuto l’applicabilità del divieto di anatocismo, nonostante la mancata adozione delle disposizioni di attuazione. L’intero sistema bancario per oltre due anni ha continuato a capitalizzare interessi in maniera illegittima e ha portato la nostra associazione a lanciare la campagna Stop Anatocismo con la quale Movimento Consumatori ha ottenuto numerosi provvedimenti inibitori nei confronti di decine tra i principali istituti bancari”.

“Purtroppo - aggiunge Alessandro Mostaccio, segretario generale Movimento Consumatori - siamo rimasti soli. Le autorità competenti, inspiegabilmente per oltre due anni, non hanno dato attuazione al divieto di anatocismo e non sono intervenute per fermare e sanzionare una pratica grave e diffusa in tutto il settore bancario. Un intervento tempestivo avrebbe consentito di interrompere prima e in maniera generalizzata questo illecito”.

Redazione