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Cronaca | 31 luglio 2024, 15:25

Trova due bombe "diavolo rosso" e le porta a Cuneo: il Genio guastatori e mezza città bloccata per farle brillare [FOTO e VIDEO]

Una situazione grottesca, nata per una serie di incomprensioni e inesattezze. E che avrebbe potuto avere conseguenze gravi, soprattutto per il giovane che le ha trasportate. Le bombe non potevano essere né toccate né spostate. Il racconto della mattinata

Trova due bombe "diavolo rosso" e le porta a Cuneo: il Genio guastatori e mezza città bloccata per farle brillare [FOTO e VIDEO]

AGGIORNAMENTO delle 15.45: E' stata trovata una terza bomba, sempre nell'area del fulviale a Vignolo. Sono in corso le operazioni di disinnesco. Presenti la Polizia e gli artificieri del Genio guastatori di Fossano

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Come può venire in mente di prendere due bombe, caricarle in auto e portarle in Questura?

E' ciò che si stanno domandando tutti dal tardo pomeriggio di ieri, quando un cuneese, dopo aver chiamato il 112 e aver chiesto come comportarsi, si è sentito rispondere di portarle, appunto, in Questura.

Assolutamente da non fare. Quello che si deve fare è allertare le forze dell'ordine e allontanarsi dalla zona, nell'attesa che vengano fatte le verifiche da parte di personale esperto. Gli artificieri dell'esercito, nello specifico.

Sono state tante le incomprensioni, nella gestione dell'accaduto, almeno inizialmente. 

Pare che il giovane abbia omesso la parola bombe perché non sapeva che tali fossero, riferendo di aver trovato un caricatore con dei proiettili, questi sì, effettivamente, non pericolosi. Erano nel greto del fiume Stura a Vignolo, nella zona del parco fluviale. Arrivati chissà come, forse abbandonati da qualcuno o trasportati dalle piene.

Comunque sia, dalle 18.30 di ieri 30 luglio, la città di Cuneo nell'area tra piazza Torino, corso Kennedy e vie limitrofe all'edificio che occupa la Questura, è stato reso inaccessibile, transennato e isolato. Rimosse tutte le vetture parcheggiate, tranne quella Panda Cross gialla al cui interno sono rimaste, fino all'esplosione, proprio i due ordigni.

Due bombe a mano d'assalto, modello Srcm del 1935, conosciute anche come "diavolo rosso", o "Balilla", tra le armi protagoniste della seconda guerra mondiale. Niente con cui scherzare, insomma. Su di esse c'era la scritta INERTE, ma mancava la certezza. Non era presente il foro che indica l'inertizzazione, così come mancavano le spolette di sicurezza. Impossibile pesarle per capire se fossero piene o vuote.

Risultato: non potendole né toccare né spostare, sono rimaste nell'auto gialla e fatte esplodere in loco.

Con tutte le conseguenze del caso. Non dimentichiamo che le bombe erano in un centro abitato. E' stato necessario chiamare in causa numerosi enti e soggetti, coordinati dalla Prefettura.

Le operazioni sono state condotte dall'esercito, in particolare dagli artificieri del 32esimo battaglione genio guastatori con sede a Fossano, competente per tutto il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta. Le operazioni sono state guidate dal comandante del battaglione, il colonnello Francesco Di Maggio. 

 

Valutata, già nella serata di ieri, l'impossibilità di trasferire le bombe in una zona isolata, è stato necessario attivare procedure che hanno coinvolto anche i vigili del fuoco, la Croce Rossa, il Comune di Cuneo, la Polizia locale e le aziende di servizi, che hanno dovuto localizzare le tubazioni per consentire di allestire la camera di espansione ed evitare, così, di creare una voragine sull'asfalto e di fare danni, appunto, alle tubazioni del gas o dell'acqua.

Sono state fatte spostare tutte le vetture parcheggiate in zona; i vigili sono andati, casa per casa, ad avvisare la popolazione di cosa sarebbe successo, invitando a restare con le finestre chiuse e a non affacciarsi in nessun modo durante le operazioni.

Corso Kennedy è stato transennato da piazza Torino fino a piazza Foro Boario.

Stamattina, attorno alle 9, l'avvio delle operazioni, alla presenza della vice prefetta Antonella Bambagiotti, del questore Carmine Rocco Grassi, del vicario del questore Daniele Manganaro, della sindaca Patrizia Manassero, di decine di agenti di Polizia, della Scientifica, dei vigili urbani, dei vigili del fuoco e dei sanitari, oltre che di tecnici del Comune, di tecnici dell'Acda e dell'azienda del gas.

A poca distanza dalla Questura, dal lato opposto, è stato preparato un cumulo di sabbia per isolare il suolo e impedire che si creasse un cratere; è stata creata la camera di espansione, utilizzando dei sacchi carichi di sabbia.

Al suo interno sono state poste le bombe, prelevate dall'interno della macchina da un robot teleguidato e inserite all'interno della camera. Una volta fatte queste operazioni, gli artificieri hanno provveduto a depositare 60 grammi di plastico, hanno chiuso "la stanza" con altri sacchi di sabbia e, una volta raggiunta la postazione di sicurezza, tramite un cavo elettrico hanno fatto brillare le bombe.

Un botto sordo, molto fumo, ma fortunatamente nessuna conseguenza. Dal rumore emesso, pare che le due bombe fossero cariche. Verificato che tutto fosse a posto, l'area è stata bonificata. Portato via il materiale, sono state tolte le transenne e, verso le 13, corso Kennedy è tornato transitabile.

Gran respiro di sollievo e questione chiusa. Almeno a Cuneo. Perché è stata trovata una terza bomba, nella stessa area delle due precedenti. Gli artificieri sono di nuovo al lavoro per far brillare anche quest'ultimo ordigno. Scattato il piano di sicurezza ma, almeno, questa volta non in un centro abitato. 

Barbara Simonelli

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