Attualità - 31 luglio 2024, 17:15

Cuneo, quale futuro per la tettoia Vinaj? La giunta accelera sul bando di gestione, il Consiglio chiede più tempo

Ieri (30 luglio) la riunione della II commissione in cui l’assessore Spedale ha illustrato le ideali linee guida del bando. In tanti chiedono almeno un altro incontro, e di far slittare la definizione di un nuovo gestore a dopo il periodo natalizio

Il municipio di Cuneo

Se i cronoprogramma dell’amministrazione comunale cuneese non dovesse cambiare rispetto a quello presentato ieri sera (martedì 30 luglio) in II commissione, in agosto dovrebbe avvenire la stesura della determina dirigenziale contenente il nuovo bando di gestione della tettoia Vinaj di piazza Foro Boario.

La questione è stata appunto dibattuta dai consiglieri commissari presenti. Al centro, la necessità di definire le linee guida del bando stesso, un confronto che su diversi punti ha visto anche unite forze di minoranza e di maggioranza.

Grosso: “No a un bando ibrido”

Il primo a intervenire è stato infatti Ettore Grosso (Centro per Cuneo). Che, subito ha chiesto il bando si concentri sugli aspetti economico-commerciali della gestione e non anche socio-culturali: “Non sarebbe giusto, bandi e assegnazioni ibride servono solo a creare confusione e ingiustizie – ha detto -. Serve poi riservare particolare attenzione alla promozione dei prodotti locali, privilegiando le aziende che operano in provincia o in regione, definire e chiarire bene gli orari e i giorni di apertura, rendere impossibile il subaffitto e il subingresso solo sotto autorizzazione dell’amministrazione comunale e blindare il contratto stesso”.

Beppe Lauria – che si è detto d’accordo con l’intervento di Grosso - si è invece chiesto quanto peso possa avere il Consiglio comunale nella definizione del bando, e ha avanzato seri dubbi in merito alla durata ventennale: “Solo oggi, dopo quello che è successo con la precedente gestione, poniamo così tanta attenzione ai dettagli – ha detto -. Quel che è accaduto è accaduto non per caso ma perché qualcuno l’ha voluto e ha costruito uno specifico meccanismo. Tanti temi presentati nelle linee guida non hanno granché a che fare con logiche e dinamiche commerciali. Così si tagliano fuori molti possibili pretendenti, quando invece dovrebbero essere tutti messi sullo stesso piano; questo perché non vorrei adottassimo una modalità che permettesse troppo facilmente a chi è uscito dalla porta di rientrare dalla finestra: stiamo parlando di un bene comune rispetto al quale l’amministrazione intera ha già fatto una figura barbina”.

Penso la giunta abbia molto chiara la delicatezza della situazione. Se siamo qui è perché qualcosa di molto grave è successo, tra l’altro all’interno di una delle operazioni principali di rigenerazione urbana della città - ha aggiunto Giancarlo Boselli (Indipendenti), sottolineando la propria contrarietà al cronoprogramma dell’amministrazione comunale -. Se dopo tutto quello che è successo pensate di poter venire in commissione, dirci gli indirizzi generali del bando e poi procedere come nulla fosse vi sbagliate di grosso”.

La determina rischia di essere iper-discrezionale – ha aggiunto Boselli - . Il bando riguarda un’attività imprenditoriale, il resto sono balle, è evidente altrimenti la situazione di disparità che si creerebbe. Chi ha il punteggio per concorrere al bando se non chi ha gestito il locale sino al 6 ottobre?

Quel che cambia rispetto al passato è che gli attori sono due e non tre e quindi c’è lo spazio per creare un bando chiaro dal punto di vista degli obiettivi e degli usi collaterali di una struttura del genere – ha commentato Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni -. Che controllo ha il Comune sulle parti non commerciali del bando? Conveniamo siano importanti, ma rischia di essere più un impegno che un elemento contrattuale facilmente controllabile”.

Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) è l’unico che ha accostato la posizione del consigliere Grosso con quelle della minoranza: “Un intervento quasi da opposizione, che accogliamo con favore – ha detto -. Più chiarezza, documenti e dati permetterebbero di far tacere voci che iniziano a circolare, in città, e conferirebbero un senso di chiusura alla questione che, ora come ora, ha lasciato indietro solo un gigantesco buco economico. Inoltre, serve capire le tempistiche, che così su due piedi mi paiono davvero strette. Se l’affidamento temporaneo scade a ottobre pensate di lasciare l’immobile vuoto per un periodo?

Slitta tutto a dopo Natale?

Tre gli interventi della maggioranza cittadina. “Il fatto che il bando comprenda e valorizzi la componente socio-culturale credo sia di fondamentale importanza, e non la dividerei dal lato economico” ha detto Luca Paschiero, capogruppo di Cuneo Crescere Insieme, in evidente disaccordo con quanto espresso da Grosso a inizio serata.

Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) si è unito alla richiesta di una riflessione più profonda e ampia sul tema: “Decidere in un’unica commissione non ha senso – ha detto -. Perché non prorogare il mandato provvisorio attuale, così da evitare che il locale rimanga vuoto, e lavorarci ancora? Costruiamo un bando a misura di esercizio commerciali, specificando alcuni eventi da realizzare a corollario del resto delle mansioni. L’intenzione di tutti è non ricadere negli errori del passato”.

A conclusione dell’incontro, poi, Carla Santina Isoardi (PD) si è unità alla richiesta di un secondo confronto sul tema chiedendo però di spostare la questione a dopo il periodo natalizio: “La piazza e la struttura, in quei giorni, sono centro di diverse manifestazioni e sarebbe un peccato perderle. Non regaliamo, ai cittadini, per Natale, una tettoia Vinaj vuota”.