Al Direttore - 31 luglio 2024, 16:02

"Una farsa l'inconro a Torino sulla sanità tra AIOP e Riboldi"

Parlano le rappresentanze piemontesi dei movimenti Indipendenza, Grande Nord, Democrazia Cristiana e Libera Italia

L'assessore Federico Riboldi

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto delle rappresentanze piemontesi dei movimenti Indipendenza, Grande Nord, Democrazia Cristiana e Libera Italia.

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Intendiamo, con questo comunicato, denunciare all’opinione pubblica l’indegna farsa andata in scena alcuni giorni fa nell’elegante cornice di Villa Sassi a Torino, allorchè i direttori delle ASL e delle ASO piemontesi ed il neo assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi sono stati ricevuti dall’AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata), cioè dai rappresentanti degli investitori privati che stanno saccheggiando il comparto che più di ogni altro dovrebbe, per definizione, essere rigorosamente in mano pubblica: quello della sanità.

Le cronache ci parlano di un incontro dai toni fantozziani. Da un lato, i rappresentanti degli investitori che, forti del preordinato e doloso disegno della distruzione della sanità al fine della sua privatizzazione che ha contraddistinto la giunta Cirio-1, alzano senza ritegno le loro richieste (AIOP aderisce a Confindustria, lo “stile” non si smentisce…) pretendendo non soltanto la consegna senza condizioni del business sanitario e socio-assistenziale, ma anche erogazioni (leggi: regali) di denaro pubblico in misura sempre più urgente e smodata, sotto minaccia, qualora non accontentati, di non ridurre le liste di attesa e di altri ricatti. Stiamo parlando di molte centinaia di milioni di Euro all’anno. Una chicca: il presidente dell’AIOP si è esplicitamente lamentato del ritardo nell’avvio dei pronti soccorsi privati.

Dall’altro lato, il neoassessore Riboldi, mandato da Cirio a garantire che le difficoltà saranno appianate, tra amici ci si intende sempre, ed ogni richiesta degli investitori sarà immancabilmente esaudita. Riboldi ha preso fin troppo sul serio il suo ruolo di garante, ed alcune sue frasi ricordano veramente l’eloquio del servile rag. Fantozzi quando si rivolge al megadirettore: “Consideriamo il settore privato accreditato completamente integrato con quello pubblico. Sono convinto che i prossimi anni ci daranno soddisfazioni.”. Da fare accapponare la pelle.

E preso in mezzo, il povero direttore dell’assessorato, che forse non ha ancora capito bene dove tira il vento, il quale, dati tecnici e contabili alla mano, cercava di spiegare, da dirigente amministrativo serio e competente quale è, l’infondatezza delle pretese degli investitori… ovviamente inascoltato da tutti!

Ci direte: ma si sapeva già. Sì, in campagna elettorale Cirio non ha mai fatto mistero di voler proseguire sulla strada della privatizzazione, ma un’accelerazione così ad un mese dal voto non ce la saremmo aspettata. Un altro pezzo della Costituzione definitivamente soppresso in Piemonte.

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