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Cronaca | 30 luglio 2024, 10:33

Nuovi disordini in carcere a Cuneo, l'Osapp: "Sezioni devastate dopo risse tra gang rivali per controllo traffici illeciti"

Ieri i tafferugli. Il sindacato: "Le sezioni detentive del padiglione Gesso, di recente costruzione e inaugurato nel 2011, sono distrutte e inagibili"

Nuovi disordini in carcere a Cuneo, l'Osapp: "Sezioni devastate dopo risse  tra gang rivali per controllo traffici illeciti"

Nuovi gravi disordini all'interno del carcere di Cuneo quelli che vengono denunciati dal sindacato Osapp, che con riferimento a quanto accaduto ieri (29 luglio) nel padiglione Gesso torna a segnalare una situazione "di difficile gestione".

"Diversi detenuti di origine araba – scrive il sindacato – si sono contrapposti a italiani e albanesi, probabilmente per il controllo del traffico interno di sostanze illecite, telefoni cellulari, etc.. Dopo un'aggressione sulle scale comuni, alcuni detenuti della 2ª sezione ('custodia aperta vigilanza dinamica'),sono riusciti a impossessarsi dell'ascensore, tentando di salire nella 4ª sezione per vendicarsi. Grazie al tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria e grazie alle sirene dell'allarme generale, la situazione si è temporaneamente placata. In questo momento (ieri, ndr) diversi ristretti si stanno rifiutando di rientrare nelle proprie celle, sostando nei corridoi, allestiti con tavoli e sedie". 

Osapp spiega come "le sezioni detentive del padiglione Gesso, di recente costruzione e inaugurato nel 2011, sono attualmente distrutte, con soffitti scoperchiati, centraline automatiche dei cancelli rotti, citofoni elettronici distrutti e sradicati, piastrelle rotte, muri sporchi e sgretolati".

Un quadro tal da doverne dichiarare l'inagibilità, sempre secondo il sindacato, il cui segretario generale Leo Beneduci sta chiedendo da tempo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni di dichiarare lo stato di emergenza delle carceri e di commissariare il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

"I vertici dell'amministrazione – conclude il sindacato – devono intervenire con la massima urgenza prima che si verifichino gravi ulteriori violenze tra detenuti, salvaguardando l'incolumità fisica del personale civile e dei poliziotti in servizio".

Redazione

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