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Attualità | 30 luglio 2024, 18:23

La commozione degli ex studenti del liceo De Amicis per il loro prof De Filippi, scomparso prematuramente

L'uomo è rimasto vittima a 69 anni nell'incidente stradale a Magliano Alpi in cui era passeggero dell'auto che si è scontrata con un camion

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

Toccante cordoglio di numerosi ex studenti del Liceo E. De Amicis di Cuneo per la scomparsa del loro professore Andrea Cesare De Filippi, 69 anni. Fatale per lui lo scontro dell'auto, sulla quale viaggiava come passeggero, contro un camion a Magliano Alpi, ieri poco prima delle 14.30.

Nato a Mondovì si è laureato alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino dove frequentò per alcuni anni i corsi di Achille Castiglioni e dove potè conoscere, tra gli altri, Bruno Munari. I due designers sono stati fondamentali per la sua formazione culturale e per l’apprendimento di metodologie didattiche che lo hanno portato a insegnare “Disegno e storia dell’arte” a partire dagli anni ’90. In età giovanile ha esposto le proprie sculture in alcune mostre e ha esercitato la professione di Architetto.

Ha a lungo insegnato storia dell'arte e da qualche anno aveva raggiunto la pensione. Un grande appassionato di arte in tutte le sue espressioni, fotografia compresa.

Uno di quei professori che ha saputo farsi amare seppur nella severità e rigore, rapendo con i suoi racconti, con il suo sapere autentico i giovani liceali che ricambiavano con rispetto e affetto. Numerosi i ricordi commossi dei suoi tanti studenti a cui ha saputo trasmettere l'amore per l'arte, uno di quegli insegnanti che amano il proprio lavoro tanto da incantare le classi durante le sue lezioni.

Non ci sono parole, uno dei migliori insegnanti avuti in tutti gli anni di scuola..... Buon viaggio prof, ora insegna l'arte agli angeli come solo tu sapevi fare” si legge su qualche profilo social.

Il suo aspetto imponente avrebbe potuto tradire un approccio rude, invece si è distinto per sensibilità e umanità inimmaginabili, che esprimevano l'uomo più che il professore: “Una presenza importantissima nella mia vita. Lui aveva capito, senza bisogno di spiegargli nulla, quanto l’arte fosse importante per me. Mi ha autorizzata a piangere davanti ad un quadro, facendo da scudo col suo corpo per proteggermi da chi non avrebbe compreso, mi ha insegnato a guardare le opere da tutte le angolazioni, e che per veder meglio certi dettagli occorre socchiudere gli occhi. Mi ha trasmesso l’importanza della bellezza. Mi ha fatto amare la storia e le tecniche dell’arte. Le lezioni erano dense, perché era acuto, veloce, preparatissimo sulla materia e profondamente appassionato. Ma più di tutto conservo il valore dei suoi “atti umani, con adolescenti faticosi”. Il giorno della gita alla GAM mi vestii elegante (per come poteva essere intesa l’eleganza a 16 anni), le mie compagne mi presero in giro in mille modi. Lui mi si avvicinò, e comprese che ero vestita così perché per me era un appuntamento speciale, quello con l’arte moderna. Non mi mollò un attimo quel giorno. Mi offri il pranzo e mi disse parole speciali che terrò sempre con me. Grazie prof. ci siamo incontrati pochi mesi fa, e sono felice di essermi fermata, ma non immaginavo sarebbe stato l’ultimo scambio”.

"Sapeva catturare l'interesse di tutta la classe".

Grazie a lui mi innamorai di Roma. Ci accompagnò in gita dopo un'ampia preparazione per consentirci di comprendere quanto poi avremmo visitato, nonostante avessimo una guida turistica in molti luoghi simbolo della città, lui riusciva a regalarci sempre qualche curiosità in più. Ecco, lui seppe stimolare in noi la curiosità per il nostro patrimonio artistico, un bagaglio che ci portiamo dietro per tutta la vita grazie a lui”.

Persona davvero straordinaria, di un'umanità indescrivibile... Chissà quante meraviglie potrai ammirare e descrivere adesso”.

C'è chi in poche parole racchiude un grande valore: “Se ho studiato storia dell'arte è solo merito suo”.

E c'è chi ne ricorda l'umorismo: “Lo ricordo un professore molto competente.. La sua grande passione per l'arte veniva fuori tutta quando spiegava in classe..spiegava e curava tutto nei minimi particolari...
Era simpatico!
Una volta mi aveva dato 1 perché ero andata a chiedere spiegazioni sul voto che mi aveva dato...
Ovviamente poi non l'aveva calcolato..


Questa notizia è un grande dolore. Ricordo il Prof. De Filippi con grande affetto.
Mi ha trasmesso una grande passione verso l’arte; ancora adesso mi capita di ricordare le sue lezioni con alcuni ex compagni.
Voglio ringraziarlo per tutto quello che mi ha trasmesso, in particolare per avermi insegnato la sensibilità verso l’arte, che è qualcosa che è andato oltre la semplice didattica.
Fai buon viaggio De Fi
”.

"Ciao prof. Nei ricordi dei tuoi alunni sei il prof che sapeva colorare le mattinate di creatività e ingegno. Entravi in classe occupandola tutta, riempiendola di te e di estro. Cercavo l'idea, la particolarità, volevo restituire nei compiti che assegnavi una piccola parte di ciò che sapevi dare. Solo molto più tardi ho capito che non eri in quella verifica sudata, ma saresti rimasto nella nostra vita quando si fugge dalla banalità, quando si cerca il pizzico di avventura che rende interessante vivere, quando sai vedere le cose oltre l' apparenza, quando ciò che aspetti sarà  assolutamente fantastico! Ciao"

Insomma una pioggia di dimostrazioni di sentito affetto, che forse nemmeno lui si sarebbe aspettato. Si può dire, quindi,  sia riuscito nell'impresa più ardua e rara per un insegnante nella sua funzione di educatore e formatore.

Sara Aschero

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