Cronaca - 30 luglio 2024, 17:15

Detenuti appicano un incendio, tre intossicati: alta tensione nel carcere di Cuneo

Non si placano le proteste nella struttura carceraria cittadina. Sul posto arrivati agenti da tutto il distretto. Presenti anche i vigili del fuoco

Ancora tensione in carcere a CUNEO. Lo denuncia Vicente Santilli, segretario per Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che segnala come, nelle ultime ore, nella Iª Sezione alcuni detenuti hanno devastato tutti le suppellettili, controsoffitto, telecamera. Mentre nella IVª Sezione hanno dato fuoco e ci sono attualmente tre detenuti intossicati.

Sono intervenuti in supporto agenti di tutto il Distretto per ripristinare l'ordine e sicurezza. Sono presenti anche i vigili del fuoco. L'accaduto risale intorno alle ore 13,00 ed è ancora in corso. Per Santilli, momenti come questi sono la piena dimostrazione della professionalità e delle capacità dei poliziotti penitenziari che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, si spende con incrollabile buona volontà per garantire la sicurezza pubblica, assicurando l’ordine all’interno delle carceri, denuncia il SAPPE.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna a denunciare che la situazione nei penitenziari è allarmante, anche perché qualche giorno fa un’analoga violenta protesta ha coinvolto centinaia di detenuti a Rieti e Velletri e, nelle scorse settimane, altri poliziotti hanno subìto aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?

Non è più rinviabile, conclude il leader del SAPPE, una riforma strutturale del sistema, anche ipotizzando eventualmente di ridurre il numero di reati per cui sia previsto il carcere e, conseguentemente, implementare delle pene alternative alla detenzione ed avviare una efficace struttura che consenta la loro gestione sul territorio. Senza però dimenticare di dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato.

comunicato stampa