Attualità - 30 luglio 2024, 18:14

Gaiola, ponte dell'Olla: un anno quasi di lavori conservativi e il tempo per definire un possibile raddoppio

La deputata e sindaca di Argentera, Monica Ciaburro, capofila delle richieste del territorio: “Se dovesse succedere qualcosa alla struttura, si paralizzerebbe un'intera valle. Abbiamo, quindi, richiesto ad Anas lo studio di fattibilità di un secondo attraversamento”

Quasi un anno, 300 giorni per l'esattezza, i lavori conservativi interesseranno il ponte dell'Olla a Gaiola. Dovrebbero iniziare in autunno. Il progetto, trasmesso alla Soprintendenza l'ottobre 2023 e autorizzato a dicembre con alcune prescrizioni a cui Anas ha nel frattempo adempiuto ritrasmettendolo aggiornato, attende ora di essere definitivamente autorizzato. Il ponte infatti è un bene storico e come tale va preservato, ma è soprattutto un passaggio obbligato per i trasporti pesanti diretti all'estero, un collegamento transfrontaliero con la vicina Francia che aggrava le criticità della viabilità della statale 21. A giorni a Demonte verrà attivato il semaforo a inizio e fine paese per contenere i tanti disagi ricorrenti nel centro. Anche ad Aisone è presente un semaforo non sempre in funzione, ma i centri della vallata presentano una morfologia che poco si sposa con l'intensa circolazione che la riguarda.

Attesa, quindi, l'autorizzazione della Soprintendenza per il successivo avvio dei lavori conservativi, “il cui impatto sulla viabilità - assicura Anas - sarà decisamente contenuto con lavori e cantierizzazione al di fuori della piattaforma stradale”.

A fine giugno, intanto, è stata avviata la mappatura dei sottoservizi. Un secondo rilievo tramite georadar è stato eseguito alcuni giorni fa e si attendono gli esiti che dovrebbero pervenire nei prossimi giorni. La tavola tecnica con i risultati sarà allegata al progetto di intervento conservativo.

Contestualmente sono iniziate le interlocuzioni tra Anas e territorio, di cui si è prestata capofila la deputata e sindaco di Argentera, Monica Ciaburro.

Al progetto conservativo, infatti, Anas aveva predisposto un allargamento della struttura, scatenando preoccupazione nei sindaci della valle tradotta da Ciaburro nel rilancio proponendo il raddoppio a fronte di inevitabili disagi al traffico.

Bene la circonvallazione di Demonte – spiega l'onorevole -, ma dobbiamo parallelamente prendere in esame tutta la viabilità della Statale 21 nel suo insieme, con tutte le esigenze. La buona politica programma con visione e strategia gli interventi anticipandole e non rincorrendole.

Se dovesse succedere qualcosa al ponte, si paralizzerebbe un'intera valle, sicuramente gli scambi commerciali delle merci gestiti su gomma.

Abbiamo, quindi, richiesto ad Anas lo studio di fattibilità di un secondo ponte adatto e adeguato all'utilizzo odierno, mantenendo quello attuale per il suo valore storico.
Insieme alla variante di Demonte e ai i paravalanghe al Colle della Maddalena sono da eseguire in un unico complessivo intervento a tutela del sistema economico provinciale. Si tenga presente che il Maddalena è l'unico valico in provincia di Cuneo aperto tutto l'anno, nevicate a parte, per scambi commerciali e turistici. Valida alternativa al Frejus e Monte Bianco”.


Richiesto, infine, un nuovo incontro in Prefettura per un nuovo tavolo.

Dobbiamo riattivare i progetti e programmare le opere per il futuro – conclude Ciaburro -. La soluzione madre sarebbe quella del Mercantour, che ci collegherebbe direttamente a Nizza”.

Sara Aschero