Attualità - 29 luglio 2024, 19:41

Mondovì, oltre 5mila metri cubi di terra da smaltire a parco Europa, il Comune: "Verrà spostato a costo zero per l'ente"

Non era mai stata prevista una procedura specifica da seguire per lo spostamento del terreno. Il materiale, come verificato tramite apposite analisi fatte eseguire su richiesta dell'ufficio tecnico, non è di scarto, ma sottoprodotto, quindi riutilizzabile per ditte che vogliano farne richiesta

Sono oltre 5mila i metri cubi di terra che il Comune di Mondovì dovrà spostare dal cantiere dello 'scaricatore' per chiudere quei lavori e rendere nuovamente fruibile parco Europa. 

"Il primo progetto preliminare – ha spiegato oggi pomeriggio l'assessore ai Lavori Pubblici, Gabriele Campora, in occasione di una conferenza stampa precedente al Consiglio comunale - risale al 2012, l'esecutivo è arrivato nel 2021 ed entrambi prevedevano un esubero di terra, che si ipotizzava avrebbe dovuto essere trasferito nella discarica di Magliano Alpi, non come materiale di scarto, ma come sottoprodotto, quindi non rifiuto. La stima all'epoca era stata di circa 3.500 metri cubi. La cifra a disposizione dell'intervento, però, è sempre stata di circa 2 milioni,  nel tempo il costo dei materiali e dell'intervento è cambiato, ma gli stanziamenti a disposizione no".

Oggi l'amministrazione si trova con 5mila metri cubi di terra e rocce, riutilizzabili eventualmente come sottoprodotto, che dovranno essere spostati per chiudere il cantiere. Di fatto - hanno spiegato dal Comune - non era mai stata prevista una procedura specifica da seguire per lo spostamento del terreno che non può essere riutilizzato completamente, poiché in esubero. 

Il Comune ha deciso così di indire una manifestazione di interesse, aperta a ditte ma anche a privati con titolo edilizio, per l'acquisizione del materiale a partire da zero euro al metro cubo (leggi qui). 

"Un sistema – ha detto il sindaco, Luca Robaldo - che ci consentirà di chiudere il cantiere senza ulteriori costi per l'ente. Siamo consci delle criticità che sta causando il cantiere, ancora aperto, ai residenti, ma l'intervento era fondamentale per il rione". 

I ritardi per lo scaricatore saranno dettagliati nel corso del consiglio, in risposta a un'interrogazione presentata dai consiglieri del centrodestra. 

Sui problemi riscontrati in un tratto iniziale della tubatura - lungo circa 60 metri - l'amministrazione chiarisce: "Il collaudatore si è accorto della presenza di alcune micro fessurazioni all'interno del tubo e sono stati messi vetrini per verificarne lo stato e la tenuta. Per sicurezza si è provveduto con un intervento di consolidamento con centine e cerchiaggio per risolvere il problema".

Il materiale, come verificato tramite apposite analisi fatte eseguire su richiesta dell'ufficio tecnico, non è di scarto, ma sottoprodotto quindi riutilizzabile eventualmente per ditte che ne vogliano fare richiesta. 

L'obiettivo è quello di individuare una o più ditte che vengano a "ritirare" il materiale entro il 30 novembre, consentendo così di chiudere il cantiere, procedere con l'inerbimento e restituire infine il parco Europa, così com'era, per la primavera del 2025. 

IL PROGETTO

I lavori, erano stati consegnati ufficialmente il 21 luglio 2022 ed erano partiti dalla zona di parco Europa, per interessare poi via dell'Arciprete e viale Vittorio Veneto.

 

L’opera ha previsto la realizzazione di una tubazione interrata di diametro variabile da 1,40 a 1,80 metri per la raccolta e il conseguente smaltimento delle acque bianche dell'intero rione Altipiano che, negli anni passati, venivano convogliate nel canale irriguo della Carassona. 

Il “tubo” che parte alle spalle di via Ortigara (rotonda di via Alpi) passa attraverso parco Europa parallelamente a via Manzoni, via dell’Arciprete, via Vittorio Veneto e raggiunge il piazzale della dismessa stazione ferroviaria, passa poi per via Durando e infine si “getta” in Ellero. 

Mentre per la prima fase di intervento è stato possibile utilizzare una trivella spingi tubo, per ragioni tecniche non è stato possibile fare altrettanto in via dell'Arciprete e in via Vittorio Veneto che sono state chiuse al traffico veicolare e pedonale, ad eccezione di residenti e autorizzati. Il costo è stato di oltre 2 milioni di euro.

I lavori avrebbero dovuto concludersi per la primavera 2023, ma per ragioni tecniche - come era stato chiarito dal sindaco (leggi qui) - il cantiere, che ha interessato non solo parco Europa, ma più zone della Città non è ancora stato chiuso. E per questo il centro destra monregalese ha presentato un'interrogazione (leggi qui), che sarà discussa questa sera in sede di Consiglio comunale.