/ Storie di montagna

Storie di montagna | 28 luglio 2024, 07:26

STORIE DI MONTAGNA/123: la campionessa di sci e la bottega della nonna

Dopo l’agonismo, Elisa Grill lascia la polizia per costruirsi un futuro nella sua Prali

STORIE DI MONTAGNA/123: la campionessa di sci e la bottega della nonna

Ancora una volta nel mio viaggio tra le botteghe di paese ne ho incontrata una davvero speciale con una storia che inizia da lontano e tocca tre generazioni.

Siamo in Val Germanasca, nel paesino di Prali in frazione Villa.

Ci troviamo un po’ fuori dalla strada principale eppure qui, oltre i 1400 m slm, c’è la coda per entrare in una minuscola bottega dove il tempo sembra essersi fermato.

Dietro al bancone c’è una piccola grande donna: Elisa Grill, che molti conoscono come campionessa di sci di fondo. Com’è diventata una bottegaia? Ora te lo racconto.

Elisa è originaria del posto, frequenta ragioneria e si diploma.

Bambina molto attiva, viene iscritta dai suoi genitori a un corso di fondo. Era giovanissima e questo sport le entra nel cuore e nelle gambe, tanto da arrivare al suo primo mondiale a soli 16 anni.

“Il giorno dopo il diploma sono partita per il Trentino – mi racconta –. Mi hanno presa in polizia nelle Fiamme oro e per diversi anni la mia vita è stata lo sport. Sono arrivata fino ai 25 e poi, per problemi di salute, purtroppo, ho dovuto lasciare”.

Elisa inizia così a fare la poliziotta. Viaggia dalle sue montagne a Torino, la grande città, quasi tutti i giorni. Un lavoro che piano piano inizia a pesare sempre di più.

La vita va avanti e restare, anche solo poche volte, in caserma diventa difficile.

Tutto la richiama in Valle: il compagno, la voglia di mettere su famiglia, le radici e la possibilità di fare qualcosa nel suo territorio.

Si congeda a fine gennaio 2020.

“Molti hanno preso questo mio gesto come una grande pazzia – mi rivela –. Almeno all’inizio. Oggi i miei vecchi colleghi vengono quassù e mi capiscono. Ho aumentato la qualità della mia vita e vivo bene, anche senza il tenore economico che avevo prima”.

Non è stato facile, l’ho letto negli occhi di questa ragazza, ormai mamma, contadina, bottegaia e tutto fare. Un salto nel buio di cui ora, piano piano, sta raccogliendo i successi.

La sua azienda agricola si chiama ‘A la Vielo’ ovvero a la Villa.

Ha un grande orto, le mucche, i piccoli frutti, l’ospitalità, il laboratorio di trasformazione insomma un’azienda colorata e piena di risorse da offrire ai propri clienti.

Il cuore di tutto è la bottega. Quando sono entrata è stata una vera emozione.

Elisa ha riaperto il vecchio negozio della nonna: che era chiuso da 35 anni. L’ha fatto nel rispetto della memoria, riportando alla vita vecchi oggetti che, nel passato, arredavano quel posto. Mi è bastato un piccolo tour fra quelle mura per vedere come, con attenzione e delicatezza, Elisa ha ricreato un ambiente unico.

“Ho cercato di recuperare tutti i vecchi mobili della nonna – mi spiega mentre mi perdo in quel luogo –. Tutto ha ritrovato una sua collocazione, è stato bello ritrovare quell’ambiente. Ci sono persone anziane che entrano qua e tornano indietro nel tempo e mi fa piacere”.

Sugli scaffali tanti prodotti locali, ma anche molte specialità fatte da lei, infatti, nel retrobottega c’è un piccolo laboratorio artigianale dove si producono specialità come sughi, confetture, antipasti e molto altro.

Si può prendere un cestino e andare nell’orto di fronte alla bottega e scegliere, con Elisa, le verdure che si preferiscono. Ci sono gelati, caffè e piccole cose semplici per coccolarsi e restare un po’ di tempo in questo paesino, accolti dal sorriso di questa splendida donna.

Elisa non ha mai mollato lo sport, muoversi fa parte del suo essere, e non ha dimenticato gli sport invernali. Ha fondato la Squadra di Sci di Fondo Paralimpica di Prali. Un piccolo gruppo che sta crescendo e che ha già conquistato parecchie medaglie.

“Alcuni pensano che vivere in montagna voglia dire essere soli, isolati, soprattutto quando ci sono pochi residenti, io queste cose le ho vissute quando ero a Torino, nel mio piccolo alloggio, mi sentivo davvero sola perché mi trattavano tutti come una estranea. Quassù non è mai successo. In montagna si riesce ancora a fare comunità. Quando avevo la bimba piccola, spesso, erano i nonni del paese a prendersene cura ed è stato bellissimo”.

Queste sono le parole di Elisa, che è felice della sua scelta, che in qualche modo fanno riflettere su come, in alcuni casi, il coraggio di fare un salto nel buio sia la scelta giusta.

Questa storia è stata una bella scoperta. Ho potuto conoscere una donna che si è costruita una nuova vita uscendo dalla strada che pareva ormai segnata, una ragazza che ha sentito che, dove tutto è nato e ci sono le sue radici, poteva costruire il suo nuovo futuro.

Questo è il nuovo popolo delle terre alte.

Cinzia Dutto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium