Cronaca - 26 luglio 2024, 16:50

L’accademia per modelle pretesto per adescare giovanissime? Titolare di agenzia di moda di Corneliano in carcere a Torino

Nel centro roerino la sede dell’attività che proponeva corsi di formazione per ragazze interessate a lavorare nello spettacolo. Cinque i casi all’attenzione della Procura, che procede per violenza sessuale di gruppo

E’ praticamente un appello – un invito ad altre ragazze che fossero state vittime di un così grave raggiro, a farsi avanti e denunciare a loro volta – quello col quale la Procura della Repubblica di Asti ha deciso di rendere nota l’indagine che ha portato il giudice per le indagini preliminari di Asti a disporre la misura cautelare dell’arresto in carcere – l’uomo è recluso alle "Vallette" di Torino - nei confronti di Paolo Ferrante, 46enne titolare della Mia-Models Italian Academy, agenzia di moda con sede a Corneliano d’Alba, mentre per un suo collaboratore residente nel Braidese sono scattati i domiciliari. 

Articolato il quadro di elementi raccolti dai Carabinieri della Compagnia albese sotto la guida del suo comandante, capitano Giuseppe Santoro

Per i due indagati il sostituto procuratore astigiano Camilla Fracchia, che coordina l’inchiesta insieme al procuratore aggiunto Laura Deodato, ha ipotizzato il reato di violenza sessuale di gruppo

L’accusa è quella di avere messo in atto comportamenti che il Codice Penale punisce con pene che possono andare dagli 8 ai 14 anni. 

L’uomo li avrebbe tenuti nell’ambito della sua attività professionale. Un’agenzia che, dal centro del Roero, organizzava servizi con modelle a favore di committenti terzi, ma che si proponeva anche come 'accademia' organizzatrice di corsi e attività di formazione specifica per ragazze che avessero aspirato a lavorare nel settore. 

Sarebbe in tali circostanze che si sarebbero consumate le violenze nei confronti delle cinque giovani che ad oggi si sono decise a denunciare, nel loro caso attirate nella rete "con la subdola scusa della realizzazione di una campagna di sensibilizzazione per la lotta alla violenza sulle donne", ha fatto sapere stamane la Procura, mentre non è dato sapere se tale campagna avesse effettivamente preso forma in qualche modo. 

Da parte degli inquirenti il riserbo è ovviamente massimo, anche in ragione delle esigenze di tutela delle vittime, mentre l’uomo ha affidato la sua difesa all’avvocato albese Roberto Ponzio. "Ancora non ho potuto conferire col mio assistito – spiega il legale –. Lo incontrerò nei prossimi giorni in vista dell’interrogatorio di garanzia, che verosimilmente verrà fissato lunedì 29 luglio".

E. M.