Cronaca - 26 luglio 2024, 18:33

Inchiesta sul caporalato in Langa: il Tribunale del Riesame rimette in libertà uno dei due arrestati

Per lui vietata per un anno l’attività di supporto in agricoltura. Rimane ai domiciliari l’altro soggetto sottoposto alla misura cautelare

"Iron rod", bastone di ferro, il nome dato all'indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Cuneo

Il Tribunale del Riesame di Torino ha rivisto la misura cautelare in essere nei confronti di uno dei due soggetti per quali il Gip presso il Tribunale di Asti Claudia Beconi aveva disposto gli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione "Iron rod", l’inchiesta contro il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori nei vigneti di Langhe e Roero condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Cuneo

Il provvedimento del Riesame porta la data di ieri, giovedì 25 luglio. Con lo stesso si decide che la misura degli arresti domiciliari disposta nei confronti di D. G., residente a Mango, difeso dall’avvocato Alessio Tartaglini, venga sostituita con quella del divieto per anni uno di esercitare, con personale di diritto o di fatto alle sue dipendenze, l’attività di supporto all’agricoltura

Il Riesame si è riservato 45 giorni per il deposito delle motivazioni. 

Rimane invece ai domiciliari l’altro soggetto che era agli arresti, N. A., classe 1985, di nazionalità marocchina, per il quale non sono state però assunti altri provvedimenti interdittivi. 

"Allo stato non è nota la motivazione del provvedimento – dice il suo difensore, l’avvocato albese Roberto Ponzio –, per cui occorrerà attendere 45 giorni. Il tenore del dispositivo fa ritenere che, non essendo state adottate misure interdittive, l’azienda di N. A. nel complesso abbia operato regolarmente. Le irregolarità, peraltro limitate a pochi lavoratori, sono attribuibili alla responsabilità personale dell’amministratore di fatto". 

Un terzo soggetto, L. M., cittadino albanese, difeso dall’avvocato Daniela Altare del foro di Asti, era stato sin da subito sottoposto della misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività professionali.  

E. M.