Attualità - 26 luglio 2024, 20:00

L'assessore regionale Bongioanni: "Contro la peste suina africana il Piemonte userà il 'super drone'"

Diverse le misure messe in campo e i progetti: dal coordinamento sovra-regionale, alla richiesta di personale militare adibito agli abbattimenti. "Il Cuneese sta lavorando bene, ma bisogna che più allevatori attivino i protocolli di biosicurezza"

Il tavolo operativo della Regione per discutere degli interventi contro la peste suina

L'emergenza della peste suina africana corre e il Piemonte non vuole farsi trovare impreparato. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Parchi, Caccia e pesca Paolo Bongioanni, cui fa capo la delega al contrasto alla Peste suina africana (Psa), in coordinamento con l’Assessorato alla Sanità di Federico Riboldi, ha approvato una delibera con cui i distretti suinicoli del Piemonte entrano a far parte in modo organico del Piano Regionale di Interventi Urgenti (Priu) per il contrasto alla peste suina africana. Attorno ad essi diventa operativa la fascia con raggio di 15 km all’interno della quale verranno abbattuti tutti i cinghiali presenti con l’eradicamento totale della specie, per eliminare qualunque possibile rischio di contagio.

L'assessore Bongioanni fa un bilancio dell'epidemia e preannuncia alcune misure.

Come è la situazione attuale dell'epidemia?
"Siamo in una situazione molto critica, è necessario organizzare un coordinamento sovra-regionale perché ci sono delle emergenze in Liguria, dei contagi in Lombardia, ceppi infetti in Toscana. Il Cuneese sta lavorando molto bene dal punto di vista del contenimento, ma occorre incrementare le misure per la biosicurezza: interventi che ora possono godere dello stanziamento di 20 milioni di euro in due anni messi a disposizione dalla Legge Lollobrigida".

Le misure non sono state recepite?
"Bisogna mettere le stalle in situazioni di sicurezza, ma in Piemonte solo il 50% degli allevatori lo ha fatto. Lunedì incontrerò le associazioni di categoria perché ci aiutino nel diffondere la comunicazione che è importante attivare i protocolli di biosicurezza per proteggere l'allevamento dall'infezione".

Per quanto riguarda il contenimento?
"Questa settimana ho incontrato gli Ambiti territoriali di caccia e i Comprensori alpini di caccia e con i presidenti abbiamo condiviso un piano di lavoro. Ho dialogato con le Province, che sono i soggetti deputati a operare sul contenimento. Tra l'altro sperimenteremo questa settimana un super drone, quindi interverrà già l'esercito ".

Lei ha parlato di super drone, di che si tratta?
"Un drone che ha la capacità di individuare il cinghiale anche attraverso il fogliame, visto che in questo momento abbiamo un bosco estremamente fitto e la meliga".

Altri interventi previsti?
"La prossima settimana presenterò la richiesta di avere il personale militare adibito anche all'abbattimento: si tratta di 177 unità in corso di formazione. Sono tutti militari con permesso di caccia. Io non so quando saranno nelle condizioni di poter operare, perché sono in fase formativa, ma io devo già muovermi per la parte burocratica. Abbiamo delle criticità nelle aree parco, in particolare in quelle in cui sorgono delle aree demaniali militari. In questo momento le situazioni più difficili sono in provincia di Biella e di Torino".

 

 

Daniele Vaira