Il caldo vi sta facendo sudare? Allora niente di meglio che un bel ghiacciolo alla menta e un libro da leggere! Soprattutto se saprà portarci in luoghi molto freddi, per mitigare, almeno con il pensiero, la canicola che ci opprime.
È il caso del romanzo "Il Mammut" di Roberto Turolla (Golem Edizioni), che vi farà viaggiare fino nella gelida Scandinavia. Se poi aggiungiamo che è fresco di stampa, sarà davvero impossibile avvertire il caldo torrido di questi giorni.
La trama ruota attorno a una piccola comunità di minatori e si concentra in particolare sulla vita di uno di loro, soprannominato "il Mammut". La ragione del nomignolo sta nella sua forza prodigiosa e nella sua durezza ai limiti della misantropia, che viene bilanciata da slanci improvvisi di abnegazione, quando c’è di mezzo la vita o la morte. In un'alternanza di capitoli tra presente e passato, il lettore entrerà in contatto con quest'uomo dai modi spicci, sbrigativi, a volte rudi, temprato dalle fatiche in miniera, dal dolore e dalla sofferenza. Tuttavia, combattendo contro una banda di criminali, affiancato da un ragazzino dal passato tormentato e da un grosso cane da traino, giungerà a un'evoluzione profondissima, riannodando i fili della propria esistenza, e scoprendone significati nuovi.
Un amore perduto, un coltello, una lettera porteranno la vicenda a un parossismo tragico la cui soluzione sarà contenuta in una e una sola parola.
“Il Mammut” è un volume ricco di spunti interessanti per quanto riguarda l’originalità dell’intreccio narrativo, come avrete sicuramente capito, leggendo la sinossi fornita dall'autore.
Se siete disposti a perdere di vista l’orologio, perché troppo immersi nella lettura, allora è il libro che fa per voi.
Un po' di biografia
Roberto Turolla è nato a Casale Monferrato (Alessandria) nel 1987. Ha vissuto a Murisengo, dove ha frequentato le scuole fino alle medie, per poi proseguire gli studi al liceo classico di Casale. Dopodiché si è trasferito a Torino, dove si è laureato nel 2010 alla triennale in lettere moderne, con una tesi in storia della lingua italiana sui Meridiani di Calvino. Ha poi scelto la specialistica in letteratura, filologia e linguistica italiana, in cui si è laureato nel 2013 con una tesi in linguaggio radiofonico sulla trasposizione di un romanzo di Philippe Forest intitolato "Il nuovo amore da romanzo a radiodramma", che gli ha fruttato un bel 110 e lode. Parallelamente ha sempre coltivato la sua passione per la lettura e la musica, studiando chitarra classica. Dal 2014 segue corsi di scrittura con Massimo Tallone.
Con Golem Edizioni ha pubblicato "Racconti del buio" (2017), "Il salto del salmone" (2018) e "Volley, sempre volley, fortissimamente volley" (2020).
Una curiosità? Roberto Turolla è un autore non vedente dalla nascita, per il quale la letteratura rappresenta un archivio di immagini e immaginazione, il solo mezzo per descrivere la realtà.