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Economia | 24 luglio 2024, 07:00

Piemonte innovativo: Novara sarà il nuovo polo italiano per la produzione di microchip

È di pochi giorni fa l’annuncio secondo il quale l’azienda di Singapore Silicon Box avrebbe scelto ancora una volta il Piemonte.

Piemonte innovativo: Novara sarà il nuovo polo italiano per la produzione di microchip

È di pochi giorni fa l’annuncio secondo il quale l’azienda di Singapore Silicon Box avrebbe scelto ancora una volta il Piemonte, e più precisamente Novara, come sede per la costruzione di un maxi-impianto produttivo dedicato alla realizzazione di chiplet, dei semiconduttori particolarmente versatili, capaci di rispondere alle molteplici applicazioni dell’AI.

I dettagli del progetto

Secondo quanto riportato, la costruzione dell’impianto, che attualmente è in attesa dell’approvazione da parte della Commissione Europea, avverrà ad Agognate, nei pressi del casello autostradale Milano-Torino, e prevede un investimento complessivo di circa 3,2 miliardi di euro.

Si tratta di un progetto ambizioso con il quale si spera di generare circa 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui vanno ad aggiungersi quelli indiretti legati alla manodopera necessaria per la costruzione dell’industria e per le attività di fornitura e logistica ad esso collegate.

I motivi alla base della costruzione dell’impianto

Il progetto di Silicon Box nasce dalla necessità di soddisfare la crescente domanda di microchip, componenti fondamentali in molteplici aree tecnologiche, che vanno dall’elettronica di consumo al settore delle automobili, fino ad arrivare all'industria aerospaziale e ai dispositivi medici.

L’impiego di questi semiconduttori è talmente diffuso da raggiungere incluso settori che non sono propriamente scientifici, ma che presentano comunque una importante componente digitale, come nel caso dei casino online, dove i microchip svolgono un ruolo cruciale nel corretto funzionamento dei giochi e dei sistemi di sicurezza annessi.

Silicon Box, un caso modello

Silicon Box rappresenta il primo impianto di produzione di microchip a livello europeo, inserendosi a pieno titolo nel progetto avviato dall’Italia qualche mese fa, che mira all’aumento degli investimenti nel settore industriale.

La scelta di puntare sull’assemblamento di semiconduttori si deve in parte anche alla convenienza di questa tecnologia, la cui applicazione risulta particolarmente vantaggiosa nel contesto dell’intelligenza artificiale, dove l’efficienza e il costo assumono un ruolo sempre più critico.

La redditività dei chiplet risiede dunque proprio nell’ampio campo di applicazione, che spazia dai dispositivi consumer ai sistemi avanzati di AI, passando incluso per il settore, ad oggi molto popolare, del blackjack e delle slot online, alimentate per l’appunto da microprocessori che si occupano di garantire che funzionino in modo corretto e imparziale.

Un impegno strategico per l’Italia

Il progetto capitanato da Silicon Box rappresenta il secondo grande investimento multimilionario realizzato in Piemonte, dopo quello della tedesca Aixtron, a dimostrazione dell’impegno del Paese per irrobustire la ricerca industriale in materia di microelettronica. Si tratta di una strategia in linea con il Chips Act europeo, che mira ad aumentare la quota di mercato dell’UE nel settore dei semiconduttori da un 10% a un 20%, il tutto entro il 2030​.

L’arrivo di Silicon Box a Novara, pertanto, rappresenta un traguardo importante non solo per il Piemonte, ma per tutta l’Italia, e segna l’inizio di una nuova era nella produzione di microchip. Si spera che il progetto, oltre a soddisfare la crescente domanda a livello globale, serva anche a rafforzare la posizione dell’Italia in materia di ricerca e innovazione.

Richy Garino

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