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Attualità | 24 luglio 2024, 11:14

Ceva, aggressione nella struttura residenziale psichiatrica, il Nursind: "L'Asl intervenga per la sicurezza di tutti"

I fatti risalgono allo scorso maggio. Dopo una segnalazione all'Azienda Sanitaria Locale il sindacato tuona: "Abbiamo atteso per due mesi, ma non si è mosso nulla"

Ceva, aggressione nella struttura residenziale psichiatrica, il Nursind: "L'Asl intervenga per la sicurezza di tutti"

Un clima oltremodo teso quello che si vivrebbe nella struttura residenziale psichiatrica di Ceva. A denunciarlo Davide Canetti, segretario territoriale Nursind Cuneo, con riguardo a un fatto accaduto nel maggio scorso, quando alcuni operatori sanitari si sono trovati a sedare una pesante lite tra due ospiti della struttura. 

"Un litigio che aveva messo seriamente a repentaglio l'incolumità degli operatori presenti in turno, intervenuti nel tentativo di placare gli animi – spiega Canetti -. Il paziente che ha aggredito l'altro ospite aveva infatti cercato più volte di entrare nel locale nel quale quest’ultimo aveva cercato rifugio e dove si trovavano gli operatori, danneggiando in maniera significativa arredi, porte, finestre e distributori del caffè. Lunghi momenti di terrore nel corso dei quali gli operatori avevano cercato di tranquillizzare l’aggressore e garantire la propria e altrui incolumità. I soccorsi, benché tempestivi, erano arrivati dopo 45 minuti dalla chiamata".

"L'evento – proseguono dal sindacato - si sarebbe potuto evitare. Nel mese di aprile infatti era già stata inoltrata all’ASL Cn1 una segnalazione. Come sindacato abbiamo aspettato che la direzione mettesse i lavoratori in sicurezza, ma fino a questo momento dopo due mesi non si è mosso nulla". 

"Facciamo presente - concludono da Nursind Cuneo - che la struttura è collocata all'interno di un edificio del centro cittadino e che nello stesso stabile sono presenti ambulatori pediatrici, con conseguente transito di famiglie e bambini proprio nell'atrio dove è esordito l'episodio di violenza, che solo per circostanze fortuite non si è trasformato in tragedia. Nei prossimi mesi inoltre l'edificio sarà sottoposto a ristrutturazione, con conseguente presenza di cantieri dotati di attrezzi e materiali potenzialmente pericolosi. Alla luce di quanto sopra esposto chiediamo da parte dell’Azienda la messa in atto delle necessarie misure di sicurezza di tutela di operatori e pazienti. Nonché la valutazione di eventuali rischi, in orario diurno, relativamente agli altri fruitori del servizio".

Arianna Pronestì

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