Attualità - 24 luglio 2024, 15:29

Sicurezza a Cuneo, Clerico: “Non ci sono due città separate, ma la realtà è diversa da quella del passato”

Civallero, Mallone e Armellini tornano a bacchettare la giunta riportando l’attenzione su piazza Boves, il quadrilatero e piazza della Costituzione. Manassero: “I militari del ‘Città Sicure’ riservati a chi è messo molto peggio di noi”

L'assessora Cristina Clerico

Parlare di diverse percezioni tra l’amministrazione e il cittadino è strumentale. Il secondo ha la legittimità di lamentarsi ma è falso dire che noi non ascoltiamo nessuno, quando è sotto gli occhi di tutti il nostro cercare di governare una quotidianità molto diversa da quella del passato puntando al raggiungimento del maggior equilibrio possibile. Sono diversi i ruoli, non la percezione”.

Parole dell’assessora cuneese Cristina Clerico, in risposta all’interpellanza presentata – nella prima serata di Consiglio comunale, lunedì 22 luglio – dal consigliere Franco Civallero (FI). Il tema, ancora una volta, il senso di sicurezza dei cittadini di alcune aree della città di Cuneo e gli episodi di degrado, devianza e criminalità settimanalmente agli onori della cronaca.

Civallero: “Residenti al limite, si agisca su piazza Boves”

Cuneo è ancora una città sicura? Tanti dicono di sì, molti di più dicono di no e gli episodi gravi stanno lentamente diventando una normalità – ha detto Civallero nell’illustrazione della sua interpellanza -. Abbiamo già evidenziato più volte alcuni fatti accaduti nel corso del tempo e fatto presente che l’aiuto di soldati avrebbero fatto comodo alle Forze dell’Ordine nel loro lavoro, pesante ma portato avanti comunque in modo egregio. Addirittura, negli ultimi giorni, un esponente della maggioranza ha prodotto una comunicazione che andava in questa direzione”.

Civallero ha quindi spiegato alcune proposte relative a piazza Boves, tra i centri più caldi della città dal punto di vista della sicurezza: “I residenti sono arrivati al limite. Proponiamo che l’ufficio del gestore del parcheggio torni al primo piano dello stesso, di chiudere gli ingressi alla struttura consegnando badge specifici per accedervi e che si facciano chiudere i locali problematici al più presto possibile”.

Chi ha sposato la chiave di lettura della “doppia Cuneo” - quella dei residenti e quella dell’amministrazione – è Paolo Armellini (Indipendenti), che ha chiarito come la situazione di rischio e pericolo si sia ormai estesa dal solo quadrilatero del centro a tutto l’altipiano cittadino.

Mavy Civallero (SiAmo Cuneo) ha ripreso la sua richiesta di utilizzo degli Alpini in città e l’ha ampliata agli agenti di polizia in borghese: “Credo possano essere utili per evitare che i soggetti coinvolti riescano, sempre, a fuggire”.

Noemi Mallone (FdI), infine, ha ricordato che le situazioni di disagio e marginalità toccano anche piazza della Costituzione e il condominio Agorà.

Manassero e Clerico chiedono meno “voli pindarici”

La struttura di piazza Boves è complessa, lo sappiamo, e nasce in tempi diversi da quelli di oggi sotto ogni aspetto – ha aggiunto l’assessora Clerico nella sua risposta, scendendo più nello specifico del tanto discusso parcheggio interrato –. Piaccia o meno viene gestita come un condominio e non è pubblica: il Comune non è proprietario della struttura ma inquilino di una sua parte. L’unica via è potenziare sempre più il dialogo con l’amministratore condominiale. Le forze dell’ordine, poi, sono presenti e fanno il possibile stante il sottodimensionamento che vivono, che rimane un fatto reale”.

A concludere la discussione, l’intervento della sindaca Patrizia Manassero, che ha ricordato come in città i dati più gravi sui reati riguardino furti in abitazione e omicidi stradali: “Il progetto ‘Città Sicure’ riguarda forze nettamente contingentate e viene usato per città che hanno un indice di sicurezza molto più alto del nostro, tant’è che all’arrivo della Prefetta Triolo la richiesta era stata fatta ma non aveva sortito effetto”.

Vedremo come agirà il nuovo Prefetto da poco insediatosi ma il metodo fino a oggi è sempre stato quello di definire delle azioni in accordo, testarle e poi modificarle cercando di fare sempre passi avanti nella gestione del fenomeno – ha concluso la sindaca -. Per questo si chiede ai residenti di non realizzare ‘voli pindarici’ e credere che la situazione si possa risolvere da un giorno all’altro”.