Cronaca - 23 luglio 2024, 17:11

I legali degli indagati per la morte di Anisa: "Massimo rigore nelle indagini, per non costruire capri espriatori"

A dirlo l'avvocato Nicola Menardo, che assiste la 18enne educatrice indagata per la tragedia al biolago di Caraglio. Indagato anche il gestore della struttura, assistito da Enrico Narciso di Saluzzo

“Esprimo il mio più sincero cordoglio ai famigliari di Anisa. Si tratta di una vicenda tanto drammatica quanto complessa: siamo certi che le indagini della Procura saranno ispirate al massimo rigore tecnico e alla considerazione di questa complessità, per scongiurare la costruzione di capri espiatori”. 

E' quanto dichiara Nicola Menardo, avvocato associato dello studio legale Grande Stevens di Torino, in qualità di difensore di uno dei due indagati per la tragica morte di Anisa Murati, la bimba di Demonte che, lo scorso mercoledì 17 luglio, ha perso la vita nel lago balneabile del Bioparco Acquaviva di Caraglio

Menardo è il legale dell'educatrice diciottenne indicata come la responsabile del gruppo di sette animatori cui era affidata la sorveglianza della cinquantina di bambini che nella mattinata di giovedì aveva preso parte alla gita organizzata dal centro estivo parrocchiale della Valle Stura.   

Sono numerose le domande che rivolgiamo al legale, alle quali, allo stato attuale, preferisce non rispondere. In particolare, sulla posizione della sua assistita e sul perché sia proprio lei a doversi difendere dall'accusa di omicidio colposo. Saranno tante le cose da chiarire ed è difficile non pensare che quanto accaduto possa avere conseguenze anche sulle future attività estive parrocchiali, in termini soprattutto di responsabilità degli animatori, quasi sempre volontari e giovanissimi.

L'altro indagato è il gestore dell’area verde di frazione Bottonasco, Roberto Manzi, difeso da Enrico Narciso di Saluzzo. L'area è sotto sequestro e, al momento, non ci sono previsioni di rimozione dei sigilli. "Mi associo a quanto dichiarato dal collega Menardo. Il primo pensiero va alla povera vittima e al dolore dei suoi famigliari. Allo stato attuale questa è l'unica cosa seria da dire. Per quanto riguarda la posizione del mio assistito, siamo in attesa dei primi accertamenti. In questa fase non possiamo che attendere", evidenzia il difensore. 

Entrambi hanno ricevuto, nei giorni scorsi, l'avviso di accertamenti tecnici disposti dalla Procura di Cuneo.

All'indomani del rito funebre della piccola Anisa, morta a soli sette anni in un pomeriggio d'estate che doveva essere solo di allegria e spensieratezza, sono ancora tante le cose da chiarire. A partire dall'acclaramento di eventuali responsabilità in capo alla giovanissima educatrice e al gestore del parco, teatro del drammatico fatto di cronaca.