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Cronaca | 22 luglio 2024, 15:20

In moto nelle Langhe nonostante i domiciliari: 53enne di Montelupo a giudizio per evasione e resistenza a pubblico ufficio

Nelle scorse settimane l’uomo era stato condannato per il tentato omicidio di un ristoratore di Rodello. Ora ha chiesto la messa alla prova con sei mesi di lavori di pubblica utilità

L'uomo era stato sorpreso fuori casa e arrestato dai Carabinieri della Stazione di Bossolasco

L'uomo era stato sorpreso fuori casa e arrestato dai Carabinieri della Stazione di Bossolasco

Ha chiesto di poter accedere all’istituto della messa alla prova e ad effettuare lavori socialmente utili per un periodo di sei mesi, Flavio Cornero, l’impiegato di Montelupo Albese che domenica 30 giugno era stato arrestato dai Carabinieri di Bossolasco in quanto sorpreso a bordo della sua motocicletta fuori dalla sua abitazione nonostante fosse fosse da mesi sottoposto al regime degli arresti domiciliari

La misura cautelare era stata disposta nei suoi confronti dal Tribunale di Asti, nelle more del giudizio che pochi giorni fa lo ha visto condannare a una pena di cinque anni e quattro mesi per l’investimento che il 29 luglio 2023 il 53enne commise ai danni del ristoratore Roberto Barbetta, travolto nel dehors della pizzeria "La Taranta" di Rodello.  

Nei giorni scorsi il procedimento aperto per quel fatto è arrivato alla conclusione del primo grado di giudizio con la condanna per tentato omicidio comminata dal Gip Beatrice Bonisoli sulla base della richiesta avanzata dal pubblico ministero Laura Deodato.  

Giovedì scorso l’udienza del rito direttissimo istruito nei confronti dell’uomo per questo nuovo fatto (un altro processo aveva riguardato un’altra aggressione a Barbetta, precedente di qualche mese a quella del luglio scorso). L’uomo è ora accusato di evasione e anche di resistenza a pubblico ufficiale, per l’atteggiamento tenuto nei confronti dei militari che lo avevano sorpreso fuori casa. 

Il giorno successivo ai fatti era così comparso di fronte al giudice Matteo Bertelli Motta, che prima aveva convalidato l’arresto, dopodiché aveva chiesto termini a difesa e fissato l’udienza durante la quale l’imputato, assistito dall’avvocato albese Roberto Ponzio, ha chiesto la messa alla prova. 

In attesa che gli Uffici locali per l'Esecuzione Penale Esterna (Uepe) elaborino un adeguato programma di trattamento, il giudice ha così differito il procedimento all’udienza già fissata per il prossimo 14 novembre. "Il mio assistito – dichiara l’avvocato albese Roberto Ponzio – ha manifestato resipiscenza, riconoscendo il proprio errore. Aveva peraltro messo in atto un allontanamento di breve durata e venne fermato mentre rientrava. Confida nella possibilità della messa alla prova, essendosi dichiarato disponibile a svolgere lavori di pubblica utilità". 

E. M.

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