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Attualità | 20 luglio 2024, 16:44

All'Ospedale di Verduno la lectio magistralis di Massimo Recalcati [Fotogallery e Intervista]

L'occasione è stata il Premio Levi. La Fondazione Ospedale ha anche presentato il risultato della prima edizione del progetto: "Ci prendiamo cura di te"

Foto Gallery di Barbara Guazzone

Foto Gallery di Barbara Guazzone

Nell'auditorium dell'ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, in occasione della seconda edizione del premio "Ci prendiamo cura di te" sull’umanizzazione delle cure dedicato ad Alberto, Antonella e Silvana Levi, si è tenuta una affascinante lectio magistralis sul tema: "Eredità e restituzione” offerta dal professor Massimo Recalcati. 

 Oltre i vertici dell’ospedale, a Claudio Rosso, editore di Radio Alba e presidente della Fondazione Radici e Bruno Ceretto, imprenditore vitivinicolo e della Fondazione Ospedale, (e rispettivi compagni di Antonella Levi e di Silvana Levi, a cui è intitolato il premio), anche Alberto Gatto, Sindaco di Alba, il vice presidente della Fondazione, Paolo Giraudo, il direttore generale, Luciano Scalise e la dottoressa Paola Malvasio, direttore generale commissario dell'Asl CN2. 

 

Voglio ringraziare per il lavoro che fa la fondazione ospedale ormai da tantissimi anni – ha detto il Sindaco di Alba, Alberto Gatto durante il suo intervento - e portare i saluti dell’amministrazione per questa collaborazione che dura da tempo, al professor Recalcati dandogli il benvenuto. Credo che sia molto importante e prestigioso questo premio che mette al centro l’umanizzazione, perché ritengo sia molto importante dal punto di vista pubblico, oltre alla collaborazione tra l'azienda sanitaria e la fondazione ospedale che ormai è una collaborazione duratura nel tempo, che assieme all'amministrazione comunale, si possa lavorare insieme, in sinergia per erogare oltre che i servizi, anche per rendere queste strutture fruibili, accoglienti e sempre più umane. Credo che iniziative come queste vadano proprio in questa direzione e l'ho già detto qualche settimana fa, la grande sfida che i nostri comuni, quello di Alba e quello di Bra abbiamo di fronte, è quella di riqualificare l'ex ospedale San Lazzaro e l'ex ospedale Santo Spirito di Bra, realizzando la Casa della Salute, un importante servizio di vicinanza al territorio, soprattutto per quanto riguarda l'erogazione di quei servizi che non richiedono l'ospedalizzazione, quindi sono convinto che un rapporto tra pubblico e privato, possa davvero renderci ancora più umani è ancora più vicine ai nostri cittadini e al nostro territorio”.

 

Ringrazio la fondazione perché promuove questa iniziativa e ringrazio il professor Recalcati che ci ha onorati della sua presenza – ha dichiarato nel suo intervento la dottoressa Paola Malvasio – e vi dirò cos'è per me l’umanizzazione. Per me è considerare ciascuna persona che si rivolge a noi come un altro noi, quindi in modo evangelico: fare agli altri quello che vorresti fosse fatto a te. Per me, quindi, è pensare sempre che noi siamo al servizio e che quello che noi vorremmo, l'attenzione che noi vorremmo dagli altri, l'attenzione sul tempo, l'attenzione sulla parola, l'attenzione al nostro corpo, l'attenzione alle nostre paure, ai nostri desideri, al nostro futuro, la paura del nostro futuro, dovremmo dare agli altri, questo per me è umanizzazione. Siamo stati cresciuti per essere si al servizio, ma per attendere la richiesta, come in un pronto soccorso, ma il pronto soccorso è a disposizione quando qualcuno non sta bene e quindi si rivolge al pronto soccorso che risponde. Noi oggi dobbiamo cambiare la prospettiva. Sempre di più noi conosciamo i nostri pazienti, conosciamo le loro esigenze, non dobbiamo più attendere che ci chiedano, non dobbiamo più pensare che loro triangolino tra noi e quindi facciano la richiesta dal proprio medico per l'impegnativa, poi chiamino il CUP sperando di trovare la prenotazione, poi li mandiamo ancora a chiedere da qualche altra parte. Dobbiamo cambiare questo modo di vedere. Se noi abbiamo avuto il contatto con una persona, in particolare i pazienti cronici e noi sappiamo che quei pazienti hanno delle esigenze specifiche, magari il bisogno di fare dei controlli ogni tre mesi, ogni sei mesi, a seconda della gravità, non dobbiamo più aspettare che sia quella persona lì ad andare a cercare la prenotazione, la visita, il medico, siamo noi che abbiamo in affidamento il paziente che ci si rivolge e insieme a lui definiremo il percorso, perché ognuno di noi non solo è speciale per la sua patologia, ma anche per tutte le sue esigenze, per il suo contesto sociale e familiare, quindi è una fatica, è uno sforzo, che deve iniziare però dalla testa, solo se noi lo pensiamo, possiamo cominciare a realizzarlo. Questa è la mia idea di umanizzazione. Certamente questo deve essere bidirezionale, anche i pazienti sono ovviamente chiamati a comprendere che c'è un'attività complessa, un percorso e che i professionisti che sono lì per curarli, stanno cercando di fare il possibile. Aiutiamoci vicendevolmente e lavoriamo nell'ambito dell'umanizzazione, cercando di accogliere le esigenze e di corrispondere il più possibile”. 

Oggi la Fondazione ospedale Alba Bra - ha dichiarato Luciano Scalise - ha voluto festeggiare il quarto compleanno dell’ospedale Michele Pietro Ferrero di Verduno, un evento che ripetiamo dal 2021, primo compleanno e lo vogliamo festeggiare tutti gli anni perché questo ospedale ci è costato fatica, sudore, ma anche ci ha dato anche tante soddisfazioni. Con molto entusiasmo e umiltà, siamo riusciti negli anni a creare come Fondazione ospedale Alba Bra, un rapporto di fiducia con la nostra comunità di Alba, Bra, Langhe Roero, quindi ci tenevamo ad organizzare un bellissimo evento. Questo evento, che ha avuto come ospite d’onore e padrino il professor massimo Recalcati, aveva come obiettivo quello di presentare i progetti vincitori del premio Levi, legato al progetto  ci prendiamo cura di te che è stato lanciato l’anno scorso. Il progetto è stato rivolto a tutti i dipendenti che lavorano nell’azienda sanitaria locale Cuneo 2, a cui abbiamo chiesto di presentare dei progetti che fossero credibili e attuabili. Hanno risposto in 32, 32 servizi, 32 strutture, 32 aggregazioni di operatori che lavorano in strutture diverse. Una giuria, dopo un’attenta valutazione, ha scelto i vincitori del premio e una serie di opere, di progetti, che meritavano di essere menzionati oltre al budget iniziale messo a disposizione dal premio Levi, che sono 15.000 euro. La Fondazione ha raccolto ulteriori risorse chiedendo agli amici, ai donatori, che adottassero un progetto e così siamo arrivati a 12, che rappresentano il 40% dei 32 progetti; quindi, un incentivo a continuare su questa strada e adesso si aprirà la seconda edizione e vedremo altre progetti che ovviamente verranno valutati. Quelli presentati che non sono stati presi in considerazione, rimarranno ancora validi e potranno essere migliorati. Per la seconda edizione abbiamo inserito anche una parte riguardante la ricerca che si fa all’interno dell’ospedale, sia di tipo clinico, sia organizzativo, che assistenziale; quindi, immagino che hanno già fatto qualcosa, possano essere interessati a presentare qualcosa di nuovo. Per noi è un motivo di grande soddisfazione, perché questo progetto è la dimostrazione, che lavorando con la Fondazione le cose vengono fatte”. 

 Al termine l’intervento della dottoressa Anna Rovera, della Fondazione ospedale Alba Bra, che ha presentato i progetti vincitori. 

Come anticipato dal Direttore abbiamo ricevuto 32 progetti in gara, di cui il 40% è stato finanziato - spiega Anna Rovera - di questi 12 vincitori, 3 sono stati immediatamente finanziati grazie al Premio Levi, ricevendo parimerito, 5000 euro ciascuno. I progetti in questione sono stati: Umanizzazione in Tv, proposto rispettivamente dalla Medicina Interna e dalla Neurologia. 

Si tratta di una serie di video che permetteranno di avvicinare i pazienti all’organizzazione dei vari reparti, con informazioni puntuali su esami da effettuare o procedure utili dopo le dimissioni. Questi video saranno reperibili sulle televisioni già fornite dalla Fondazione Ospedale e sistemate in ogni camera di degenza; Curare la bellezza, per curare l'anima, proposto da un gruppo di Psicologia. Il progetto ha coinvolto gli studenti dell’APRO, che dopo un percorso formativo, dapprima in ambito scolastico curato dalla Psicologia e poi con un incontro formativo preliminare per tutte le classi coinvolte in estetica e acconciatura, ha visto alcune ragazze coinvolte nel CAVS per offrire piccoli trattamenti estetici (la piega, il trucco ecc.) per supportare i pazienti durante lle terapie So-stare in natura è stato invece proposto da un gruppo della Comunità SRP1 (ex CTP) – La Zagara Bra. Il progetto ha previsto la sistemazione dello spazio esterno della Struttura Residenziale Psichiatrica a Bra, poco usufruibile e che invece riqualificato con un healing garden (giardino curativo), potrà trasformarsi in una zona dove poter organizzare attività riabilitative all’aria aperta per gli ospiti della comunità.

 

Ad avvenuta valutazione dei progetti presentati si sono resi disponibili altri donatori che hanno contribuito alla realizzazione di altre iniziative valutate positivamente: Tempo di attesa come tempo di cura, sostenuto dal socio della Fondazione, Roberto Fogliato e dal gruppo Montello e grazie al quale sono iniziati i lavori di umanizzazione pittorica e allestimento della sala d’attesa della Rianimazione al 5 piano; Prevenire, curare e mettere fine alla carie della prima infanzia, sostenuto dalla socia della Fondazione, Serena Tosa e dalla Tosa Group, che con il coinvolgimento del nostro poliambulatorio mobile e il supporto dei volontari, ha permesso agli infermieri di famiglia di realizzare attività nelle scuole dell’infanzia di Bra, Alba e Cossano Belbo; Camere del sollievo: un’iniziativa per un congedo accompagnato, proprio in queste ultime settimane alcuni spostamenti di servizi e reparti all’interno della struttura hanno ritardato l’avvio del progetto dell’Associazione Ho Cura, che consta nel perfezionare l’allestimento delle stanze con spazi di raccoglimento per i familiari. Ulteriori 5 proposte si porteranno a compimento a breve, grazie a una cospicua donazione di una famiglia che ha chiesto di rimanere anonima. In particolare, saranno: Musei in ospedale - progetto tempo di svago e cura in oncologia, attraverso cui si metteranno a disposizione dei tablet per permettere la realizzazione di visite immersive nei musei, mentre si è in terapia; Portiamo la riabilitazione visiva a verduno; Il taglio cesareo dolce; La musicoterapia in psichiatria; Deospedalizzazione per le pazienti affette da neoplasia ginecologica.

Per la cui realizzazione, nelle ultime settimane, stiamo valutandone la migliore fattibilità, ultimando gli acquisti degli allestimenti e delle attrezzature necessarie”. 

 

Al termine degli interventi, spazio all’ospite d’onore dell’evento.  Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista, professore universitario e noto volto televisivo, così come nella prima edizione, ha fatto da padrino al premio "Ci prendiamo cura di te", regalando al pubblico presente una lectio magistralis di oltre un'ora sul tema dell'eredità e restituzione, spiegando al pubblico il significato psicologico dei due termini. La lezione del professor Recalcati si è conclusa con un momento di confronto col pubblico, durante il quale gli spettatori hanno avuto l'opportunità di porre domande e approfondire gli argomenti trattati.

L'intervista a Massimo Recalcati

 

 

 

Andrea Olimpi

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