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Curiosità | 18 luglio 2024, 08:07

Al Caffè Letterario di Bra si legge “L’estate dei bravi ragazzi” di Camilla Graciotti

Un libro molto intenso, che racconta il travaglio dell’adolescenza e la difficile scoperta di sé

Al Caffè Letterario di Bra si legge “L’estate dei bravi ragazzi” di Camilla Graciotti

Come si cresce alla periferia di una grande città, all’interno di famiglie non proprio idilliache dove si sperimenta ogni sfumatura del dolore? Come si cresce quando ogni possibilità di futuro sembra preclusa e la società ti ha modellato facendoti sentire sbagliato?

Probabilmente si affronta ogni giorno cercando degli appigli, degli spiragli di luce che si aprono in un tenero sorriso, dei porti a cui approdare che spesso hanno la forma di un abbraccio.

Camilla Graciotti con “L’estate dei bravi ragazzi” (Sperling) ci racconta tutto questo e molto altro. Il suo è un romanzo corale nel quale si procede per opposti, facendo continui paragoni, tra i quartieri di Roma o tra i cuori delle persone.

Emanuele è nato e cresciuto in periferia, tra le lunghe notti in spiaggia, le partite di calcetto e le domeniche trascorse davanti al televisore, a guardare la Roma giocare, insieme agli amici di una vita: Valerio, Alessio e Robertino.

In un’estate in cui tutti loro stanno facendo i conti con le proprie responsabilità e le preoccupazioni per un futuro che non riescono ad immaginarsi, Emanuele si ritrova, a 18 anni, senza diploma e senza casa, in fuga dal padre violento e da una famiglia che gli si è frantumata tra le mani.

Tutto ciò che gli resta è Valerio, che si porta dentro segreti inconfessati. I due si completano, si appartengono, si sostengono. Per loro un «Ti voglio bene» non basta, non racchiude nemmeno un grammo di ciò che provano e persino un «Ti amo» sarebbe riduttivo.

Le gelosie, i demoni e le paure faranno però vacillare il loro rapporto vero e sincero, gli animi si sgretolano, lasciando che sia l’altro a rimettere insieme i pezzi. E con l’arrivo di Giada cambia tutto. O forse no.

Succedono un mucchio di cose ne “L’estate dei bravi ragazzi”. È un libro molto intenso, un ritratto autentico delle fragilità degli adolescenti di oggi, pieno di cura nel raccontare la scoperta di sé e la ricerca di risposte a domande che probabilmente rimangono degli interrogativi per tutta la vita.

Silvia Gullino

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