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Politica | 18 luglio 2024, 09:45

Saluzzo, a un mese dal voto cambio della guardia nel gruppo di Forza Italia: Battisti lascia, arriva Capitini

Le dimissioni da consigliere comunale del coordinatore cittadino azzurro motivate da ragioni professionali e dall’esigenza di far spazio a un esperto del settore agricolo. La surroga nella seduta di venerdì 19 alle ore 18

Cesare Battisti

Cesare Battisti

A poco più di un mese dalle elezioni comunali di Saluzzo, Cesare Battisti, unico consigliere eletto nella lista di minoranza di Forza Italia, lascia il Consiglio comunale. Al suo posto gli subentrerà, nella seduta di venerdì 19 luglio (convocata dal presidente Andrea Momberto per le ore 18), Claudio Capitini, secondo della lista azzurra con 59 preferenze personali.
Gli abbiamo chiesto di spiegarci le ragioni del suo passo indietro

Battisti, perché questa decisione?
“Per due ragioni. La prima è di natura professionale: la banca multinazionale per la quale lavoro, non vede di buon occhio la presenza in ambito istituzionale di suoi dipendenti o collaboratori. La seconda è di natura politica, visto che con le mie dimissioni entra in Consiglio Claudio Capitini, profondo conoscitore dei problemi del comparto agricolo e rappresentante delle realtà periferiche e delle frazioni».

Quindi per sollecitare l’amministrazione saluzzese ad una maggiore attenzione verso l’agricoltura?
“Proprio così. Un settore che rappresenta oltre il 65% dell’economia cittadina e del territorio ha bisogno di avere una voce autorevole in Consiglio comunale».

Intende chiudere con la politica?
“Affatto. Resto coordinatore saluzzese di Forza Italia, come concordato con Alberto Cirio e Franco Graglia”.

Forza Italia, alle comunali dell’8 e 9 giugno, ha ottenuto 479 voti, pari al 5,9%. Lei 76 preferenze personali. Soddisfatto?
“Sul piano personale più che soddisfatto. Non mi aspettavo un consenso così alto nei miei confronti e di questo ringrazio i miei elettori. Sul piano politico, per quanto riguarda Forza Italia, considerando che tutta la vecchia guardia del partito ci ha volto le spalle, posso dire che, tutto sommato, siamo ancora riusciti a difenderci”.

Speravate almeno nel ballottaggio vero?
“Arrivarci, date le condizioni, sarebbe stato un risultato sorprendente”.

Non crede che qualche pasticcio in fase preelettorale abbia complicato le carte al centrodestra?
“Indubbiamente. Ero stato io a proporre per primo il nome dell’avvocato Chiaffredo Peirone e resto convinto che con lui il centrodestra avrebbe giocato tutt’altra partita”.

Si è chiesto perché del gran rifiuto del legale di Revello?
“Peirone è un uomo tutto d’un pezzo che non ha accettato di far parte di estenuanti balletti. I Fratelli non hanno capito che era lui l’uomo giusto e troppi tira e molla lo hanno indotto a rinunciare”.

 Poi è spuntato Damiano…
“Su di lui non mi sono più pronunciato. A quel punto era diventata una questione che riguardava Fratelli d’Italia. Ho comunque accettato di fare il gioco di squadra come sono abituato a fare”.

Col senno di poi quali sono le sue valutazioni?
“Il nostro candidato sindaco non era così forte come sarebbe stato Peirone anche se devo constatare che la lista civica di Damiano ha conseguito un buon successo risultando la prima in assoluto”.

Che opposizione farà Forza Italia in Consiglio?
“È indubbiamente bello vincere ma occorre anche saper perdere. In entrambe le circostanze bisognerebbe riuscire ad avere sempre il sorriso sulle labbra”.

Quindi un’opposizione col sorriso?
“Non voteremo mai contro per partito preso. Se la maggioranza esprime un’idea giusta perché cassarla a prescindere? Così come auspichiamo che le proposte costruttive avanzate dalla minoranza siano recepite da chi governa. L’obiettivo di tutti, maggioranza e opposizione, non è forse far crescere la città?”

Giampaolo Testa

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