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Politica | 18 luglio 2024, 08:33

RETROSCENA / Centro per Cuneo pronto ad arruolare il consigliere PD Domenico Giraudo

In un PD spaccato si aprono nuove crepe, con possibile variazione di equilibri. I centristi vogliono spostare l’asse della maggioranza a loro favore: la prima risposta dopo lo “schiaffo” sul caso Acda

Il consigliere comunale cuneese Domenico Giraudo

Il consigliere comunale cuneese Domenico Giraudo

Qualcuno la presenta come una crisi interna al PD, con da una parte la sindaca Patrizia Manassero e dall’altra la deputata Chiara Gribaudo. La prima che cerca in ogni modo di tenere insieme una maggioranza traballante, la seconda che non fa mistero di voler perseguire “soluzione più avanzate” pensando ad una maggioranza che metta all’angolo i centristi e apra alla sinistra.

Ciò che sta succedendo nel Partito Democratico cuneese è difficile da spiegare ai non addetti ai lavori perché tanto Manassero che Gribaudo, nella geografia interna alle correnti, sono entrambe collocate a fianco di Elly Schlein avendola convintamente appoggiata nell’ultimo congresso. Ma nel caso cuneese si sovrappongo questioni che afferiscono a dinamiche più strettamente locali, rispetto alle quali non saranno sfuggite ai più divaricazioni di posizioni tra le due donne di punta del partito. Di donne, in verità, ce n’è anche una terza. Erica Cosio, segretaria del circolo Pd cuneese. Che agisce in stretta sinergia con la vicepresidente nazionale Gribaudo, come si è avuto modo di vedere già in più di un’occasione. Mentre Manassero a fatica cercava di spegnere, qualcun'altra rinfocolava.

L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, di una parte del PD è arrivare a un cambio di maggioranza, considerando inaccettabile la scelta di Centro per Cuneo di schierarsi alle regionali col centrodestra di Cirio, oltre a quella che viene bollata dai Dem come “bulimia” di poltrone. Un percorso che nel partito non tutti però condividono.

Il Pd ha già perso per strada all’inizio della consiliatura Antonino Pittari, che ora fa parte del gruppo misto di maggioranza. Gruppo al quale potrebbe quanto prima passare anche Domenico Giraudo, “Dome” o “Giraudino”, come viene chiamato negli ambienti politici per non confonderlo col papà Sergio ora scomparso, amministratore comunale di lungo corso nelle fila della Democrazia Cristiana. “Dome” Giraudo, ex assessore e ora semplice consigliere comunale, non è l’unico inquieto, anche se nel PD le irrequietezze non sono tutte della stessa natura.

Sta di fatto – al di là delle vicissitudini interne che non concorrono certo a rasserenare il clima nella maggioranza che governa la città da due anni – che di questa situazione intende approfittarne il Centro per Cuneo. I centristi civici non vedono l’occasione per restituire la pariglia al PD dopo lo schiaffo rifilato al loro coordinatore Beppe Delfino, tagliato fuori dall’Acda, la società di gestione dell’acqua pubblica.

La corte nei confronti di Giraudo, iniziata da qualche tempo, si è intensificata negli ultimi tempi per quanto la strategia venga gestita con l’astuzia propria degli ex democristiani. Prima un passaggio di Giraudo nel gruppo misto, visto che di maggioranza pur sempre si tratta, poi il passaggio al Centro, che in questo modo salirebbe a otto consiglieri e supererebbe il PD, che scenderebbe dagli attuali sei a cinque.

Ma non finisce qui. Beppe Delfino e il capogruppo Vincenzo Pellegrino cercano l’occasione propizia per sfiduciare l’assessora Cristina Clerico, considerandola ormai in quota PD. I numeri li confortano e, a questo punto, la sostituzione di Clerico con Giraudo sarebbe solo più questione di tempo.

Fantapolitica da solleone? Forse, ma nemmeno più di tanto.

Giampaolo Testa

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